Servizi sociali, Nuova Presenza e Progetto Vita bloccano i servizi

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lunedì 05 Novembre 2012 - 18:06

I sindacati chiedono a Croce l’allineamento dei pagamenti con le altre cooperative. Domani (martedì 6 novembre) assemblea al Comune

Hanno atteso sperando che dall’incontro tenutosi questa mattina tra i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil potesse arrivare una buona notizia, ma, evidentemente, ancora una volta, il problema delle cooperative sociali non è stato all’ordine del giorno. E, dunque, già da questo pomeriggio, dopo aver parlato con i propri legali, la cooperativa Progetto Vita ha bloccato il servizio. Destino analogo per Nuova Presenza. Martedì mattina, come annunciato, assemblea di fronte i cancelli di palazzo Zanca. I rappresentanti delle funzioni pubbliche di Cgil, Cisl e Uil, ribadiscono anche oggi che “i lavoratori delle cooperative sociali non sono figli di un dio minore e sono stanchi di sentirsi trattati così”. Non dimentichiamo, anzi forse questo aumenta un malessere covato già da diversi mesi, che i dipendenti delle due società in questione, sono proprio i lavoratori dell’ex-Futura, già “avvezzi”, ma non più tolleranti, a cronici ritardi nel pagamento degli stipendi.
“Progetto Vita e Nuova Presenza – scrivono i sindacati – hanno dichiarato che ormai non possono più garantire il servizio a causa del mancato pagamento di alcune fatture relative al mese di Luglio e per alcune anche al mese di Giugno, per altre addirittura al mese di Marzo. Le cooperative necessariamente sono costrette a sospendere il servizio in quanto non possono operare ulteriori anticipazione per gli stipendi, per le spese del carburante, acquisto di generi alimentari per assicurare la mensa, oltre alla impossibilità di poter procedere al versamento degli oneri previdenziali e quindi con ripercussioni negative anche rispetto alla regolarità contributiva”.
Non diverse le esigenze dei lavoratori “molti dei quali sono fermi alla mensilità relativa al mese aprile, altri al mese di giugno”. Per i sindacalisti si tratta di una situazione paradossale considerando, tra l’altro, l’assoluto bisogno delle fasce più deboli della città che hanno diritto all’assistenza: anziani, bambini disabili. “Il Commissario – concludono Crocè, Calapai ed Emanuele – ha il dovere di sboccare le fatture e operare ai fini di un allineamento rispetto a quanto pagato per tutti gli altri settori”.

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