Picciolo: "Grazie signor Cas, ma dobbiamo andare avanti ed eliminare i disagi"

Picciolo: “Grazie signor Cas, ma dobbiamo andare avanti ed eliminare i disagi”

Rosaria Brancato

Picciolo: “Grazie signor Cas, ma dobbiamo andare avanti ed eliminare i disagi”

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sabato 05 Luglio 2014 - 11:16

Dopo le proteste dei giorni scorsi per i disagi causati da ben 7 km di cantieri e corsia unica nel tratto Villafranca-Boccetta, il Cas ha eliminato uno dei tratti con il restringimento della carreggiata. "Grazie signor Cas- dichiara il deputato Dr Beppe Picciolo- ma ora non dobbiamo fermarci". Giovedì 10 incontro a Palazzo Zanca con i vertici del Consorzio autostrade, i rappresentati dell'Anas ed i Democratici riformisti.

Quindi non era poi così impossibile alleviare i disagi lungo la Messina-Palermo nel tratto Villafranca-Boccetta.

A fare la lieta scoperta che il Cas ha eliminato uno dei tanti cantieri deserti disseminati nel tratto autostradale è stato il deputato regionale Dr Beppe Picciolo, che nei giorni scorsi aveva protestato a nome di migliaia di automobilisti che quotidianamente restano imbottigliati nei sette km infernali successivi alla galleria del Telegrafo.

Grazie signor Cas- esordisce l’esponente dei Dr- Svegliarsi una mattina e ritrovarsi senza un inutile “restringimento di carreggiata”, sul viadotto più contestato d’Italia, tra l’uscita di Giostra ed il Boccetta. Il più gradito degli omaggi per il popolo messinese che quotidianamente combatte contro l’inefficienza e la “malaburocrazia”. Può capitare anche questo in un afoso sabato mattina ed è un segnale di speranza perché in 12 ore è stato fatto quello che i cittadini messinesi chiedevano da mesi. Coraggio, possiamo farcela perché al Consorzio autostrade nonostante gli immensi problemi ci sono dirigenti, funzionari ed amministratori che sanno prendersi le loro responsabilità”.

Nei giorni scorsi una valanga di proteste erano arrivate al Cas a causa dei disagi provocati da ulteriori cantieri che sono andati ad aggiungersi a quelli del viadotto Ritiro, con l’aggravante che di operai non si vedeva neanche l’ombra. A protestare,oltre a Picciolo era stato il parlamentare Ncd Enzo Garofalo che ha chiesto un intervento del sindaco presso il Cas.

“Quell’inutile “orpello” posto tra i due svincoli sulla direttrice Villafranca – Messina, risultava ai più come una provocazione al popolo dei pendolari che quotidianamente sudano ed imprecano viaggiando dalla zona tirrenica fino al centro città e viceversa- continua Picciolo- un monumento all’ignavia visto che i lavori per il rifacimento del viadotto erano in attesa di Godot”. E’ stato dunque mosso il primo passo, un piccolo passo verso l’auspicato ritorno alla normalità, ormai negata da anni e che ad oggi solo la buona volontà dei singoli è riuscita a rimettere (è proprio il caso di dirlo) in carreggiata. Grazie dunque al “signor Cas” per quanto fatto in mezza giornata, ora non ci fermiamo ed anche per questo con il collega Marcello Greco ed il gruppo dei Democratici riformisti al Comune di Messina abbiamo promosso un incontro con gli amministratori ed i tecnici del Consorzio autostrade siciliane”.

L’incontro si terrà il 10 luglio a Palazzo Zanca, per affrontare i temi legati al viadotto Ritiro e per trovare soluzioni condivise ed immediate.

In verità sono ancora tanti gli interrogativi, il primo dei quali è legato proprio al fatto che il cantiere è stato chiuso in 12 ore. Perchè non è stato fatto prima? Perché in questi anni siamo stati costretti (e lo siamo ancora) a subire ogni sorta di disagio in piena estate senza che si muovesse foglia e in poche ore è stato eliminato uno dei tanti cantieri inutili e deserti? Se lo si poteva fare prima perché non lo si è fatto? Per verificare la capacità di tolleranza dei messinesi???

Rosaria Brancato

2 commenti

  1. I pendolari sono dei ricchi che hanno approfittato delle ruberie delle precedenti amministrazioni.
    Adesso è giusto che vadano a piedi destinando gli euro che spendevano per la benzina agli ultimi.
    Parole di “Papa Renato”, priore tibetano.

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  2. I pendolari sono dei ricchi che hanno approfittato delle ruberie delle precedenti amministrazioni.
    Adesso è giusto che vadano a piedi destinando gli euro che spendevano per la benzina agli ultimi.
    Parole di “Papa Renato”, priore tibetano.

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