La Regione stanzia in bilancio oltre 5 milioni di euro per il Teatro Vittorio Emanuele

La Regione stanzia in bilancio oltre 5 milioni di euro per il Teatro Vittorio Emanuele

Rosaria Brancato

La Regione stanzia in bilancio oltre 5 milioni di euro per il Teatro Vittorio Emanuele

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venerdì 20 Dicembre 2013 - 00:21

La Regione prevede nel bilancio 2014 somme per oltre 5 milioni di euro per il Teatro Vittorio Emanuele. Il contributo è lo stesso stanziato nel 2013 dopo la decurtazione del 20% rispetto agli anni precedenti. Una cifra irrisoria rispetto alle esigenze ma che equivale ad un pò di ossigeno per le casse dell'Ente. Intanto nel pomeriggio a Palermo si è tenuta la Commissione cultura dell'Ars dedicata proprio alle tematiche del Teatro. In arrivo un commissario ad acta.

Nel bilancio 2014 il Teatro Vittorio Emanuele di Messina ottiene poco più di 5 milioni di euro, quanto stanziato per il 2013, dopo i tagli del 20% operati lo scorso anno. L’assessore Stancheris e l’assessore Bianchi hanno fissato le cifre per la Finanziaria, per i tre Enti siciliani e delle Fondazioni e come sempre Messina è la Cenerentola dell’isola. Già l’avere strappato la stessa cifra del 2013 a questo punto può far tirare un sospiro di sollievo, ma i 5 milioni sono poco cosa rispetto alle esigenze. La somma infatti andrà via in gran parte per il personale, 3 milioni e 600 mila euro, più le spese di gestione. Alla fine, per l’attività e le produzioni resteranno le briciole.

Non solo non si potranno fare calendari per volare alto, ma non si potrà neanche provare a fare un saltello. Nel 2013, per esempio, per la prosa sono rimasti 640 mila euro, e ancor meno per la musica.

Il bilancio sarà in Aula la prossima settimana, tra Natale e Capodanno, sarebbe bene che i deputati messinesi si battessero per la pari opportunità del Vittorio rispetto agli altri tre Enti.

Nel frattempo si naviga a vista. Nel pomeriggio a Palermo si è tenuta la seduta della Commissione Cultura dell'Ars, presieduta dal messinese Marcello Greco, Drs, per cercare di individuare un percorso che porti alla rinascita del Teatro. Alla seduta, alla presenza dell’assessore regionale Michela Stancheris, hanno preso parte le 4 sigle sindacali che da anni si battono per il rilancio dell’Ente Slc-Cgil (Pippo Di Guardo), Uilcom-Uil (Antonio Di Guardo), Fials-Cisal (Carmelo Tavilla), S.A.Di.R.S (Osvaldo Smiroldo) e che da mesi sollecitano sia le Istituzioni che la classe politica a “battere un colpo” per il Vittorio. Presenti anche i deputati regionali Filippo Panarello e Valentina Zafarana, il presidente dell’Ente Teatro Maurizio Puglisi, l’ex commissario del Cda Rosario Cultrone (il mandato è scaduto a fine novembre e non è stato prorogato) il Presidente della Commissione Consiliare Cultura Piero Adamo ed il Presidente della Commissione Bilancio Franco Mondello.

Sul tappeto troppi problemi, ma quello che più rende difficile qualsiasi mossa è l’assenza del Cda, con la conseguente impossibilità di nominare i direttori artistici, il nuovo sovrintendente e quindi predisporre i cartelloni. Il Teatro è sì, senza soldi, ma qualora arrivassero rischia anche di non poterli usare per le attività dal momento che il nuovo Cda non è stato nominato, grazie all’alibi della nuova norma che abbassa da 7 a 5 il numero dei componenti. Finora infatti il sindaco Accorinti, nonostante le promesse sin da agosto e le continue sollecitazioni dei sindacati e della Commissione consiliare cultura, non ha nominato i componenti di sua competenza, neanche due sui tre previsti. La Stancheris dopo aver a novembre annunciato la proroga del commissariamento non ha poi provveduto ed è più che probabile che nei prossimi giorni, se la situazione resta immobile come finora, proceda con un commissario ad acta, anche in vista dell’erogazione dei 5 milioni di contributo regionale che porteranno ossigeno per riattivare la macchina.

Nel corso dell'incontro il presidente dell’Ente Puglisi ha ricordato la drammaticità della situazione dell’Ente, i sindacati si sono soffermati sugli aspetti occupazionali e relativi alle attività mentre il presidente della Commissione consiliare cultura Piero Adamo ha posto l’accento “sull’ansia di una città che vive un momento socio-culturale particolare e che non può permettersi di subire la "chiusura" o lo stallo dell'Ente Culturale per eccellenza”. Il presidente della Commissione bilancio Franco Mondello, numeri alla mano, ha evidenziato la disparità di trattamento nell’ ammontare dei finanziamenti destinati a Messina rispetto agli altri Enti, con riferimento al rapporto fra il numero di abitanti ed i contributi. Non si capisce infatti perché a Catania debbano andare 58 euro per abitante nell’ambito dei contributi per il Teatro e a Palermo 31 per abitante e a Messina addirittura 27 euro. Non si comprende il criterio che spinge a considerare i catanesi destinatari di un finanziamento più cospicuo a persona. Probabilmente hanno più “sete di cultura” di noi…..

La delegazione di Messina ha chiesto all'Assessore Stancheris in attesa della nuova normativa sui Teatri, un contributo straordinario per avviare immediatamente la programmazione artistica. Nonostante le rassicurazioni sembra però assai improbabile che quanto non è stato fatto finora si sblocchi improvvisamente e per giunta in periodo di vacche magrissime. Il bilancio e le somme stanziate per l’Ente Teatro ne sono una prova lampante.

La Stancheris si è impegnata sin da subito a stanziare i 250 mila euro destinati a ultimare la stagione di musica, rimasta sospesa nel corso dell’anno. Il deputato regionale Filippo Panarello ha sollecitato l’approvazione in finanziaria della norma che prevede la riduzione dei componenti del Cda, in modo da sbloccare una situazione congelata da troppo tempo. “Nel frattempo- spiega Panarello- ho chiesto all’assessore rassicurazioni sul fatto che, se i tempi della Finanziaria dovessero slittare, sarà nominato un commissario ad acta”.

A gennaio la Commissione regionale Cultura, presieduta da Marcello Greco si riunirà a Messina, proprio per dare forza e testimonianza di un interesse alle esigenze del Teatro. Vedremo se nell’arco di questo mese sarà compiuto anche solo un passo avanti o se saremo costretti a ripetere le stesse cose, nel disinteresse di tutti.

Rosaria Brancato

Un commento

  1. RE SARO Crocetta è siciliano scaltro,ha promesso in campagna elettorale di non fare MACELLERIA SOCIALE,riferendosi ai siciliani del più grande stipendificio del pianeta Terra,la Regione Siciliana,sicuro di fare il pieno di voti,infatti fu votato anche dagli elettori di CENTRODESTRA. Tento di abbozzare l’elenco di chi beneficia di uno stipendio inutile ai siciliani,o meglio,inservibile a creare ricchezza e sviluppo economico per i 5 MILIONI di abitanti la nostra splendida isola. La promessa di non fare macelleria sociale ha riversato RE SARO i voti dei regionali,provinciali, comunali,forestali,formazione professionale,consorzi di bonifica,sportelli multifunzionali,ESU,precari enti locali, ASU,partecipate dei Comuni,tutte fallite di fatto e tenute in piedi da artifizi contabili. Depurato dai NOVE MILIARDI destinati alla sanità (anche in questo settore ha promesso ai privati di non fare MACELLERIA SOCIALE), non rimane NIENTE per i 351.000 disoccupati iscritti ai centri per l’impiego, ma il dato reale è molto più alto,NIENTE per la cultura,e teatrale in particolare per stare al tema dell’articolo, NIENTE per infrastrutture,NIENTE per le attività produttive legate alla terra,NIENTE per la pesca,NIENTE per il turismo,NIENTE per il rischio idrogeologico,NIENTE per la ricerca,NIENTE per il trasporto pubblico,NIENTE per le piccolissime imprese,a queste ci hanno pensato solo i 5 STELLE restituendo il finanziamento pubblico. Basta mariedit, FERMATI. In compenso RE SARO Crocetta ha un burocrate, con la funzione di Ragioniere Generale, chi si mucca più di 600 MILA EURO l’anno,due volte il Presidente degli Stati Uniti, OBAMA. La cosa che fa rabbia è la solfa dell’impossibilità di licenziarlo o ridurgli lo stipendio, ma che minc… di autonomia speciale è la nostra?

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