Al termine della due giorni di studio e confronto tenutasi a Giardini Naxos, il rappresentante regionale si dice sicuro di poter realizzare l'ambizioso progetto, obiettivo del protocollo d'intesa sottoscritto al termine dell'appuntamento. Primo tavolo tecnico a luglio
Il padrone di casa dell’evento, il presidente dell’Ordine dei Medici di Messina Giacomo Caudo, lo aveva anticipato nell’intervista rilasciata a Tempostretto.it (vedi correlato): «Al termine del Convegno “Salute e Migranti”, verrà firmato un protocollo d’intesa tra mondo sanitario italiano e arabo-africano che tra gli obiettivi ha la realizzazione di una “Casa internazionale della Salute che – ha poi aggiunto Caudo – se diventasse realtà, ci piacerebbe venisse realizzata nella provincia di Messina. Ma non facciamo campanilismi, priorità alla salute del paziente».
Il Convegno, svoltosi a Giardini Naxos il 17 e 18 giugno, è terminato con successo, il protocollo è stato firmato e l’ipotesi “Casa della Salute” è subito diventata un cavallo di battaglia dell’assessore alla sanità Massimo Russo che ha affermato: «La struttura verrà realizzata in Sicilia – senza ulteriori specificazioni di provincia – sarà integrata con il Servizio Sanitario Regionale e sarà punto di riferimento dei migranti per l’assistenza e l’orientamento nell’accesso ai servizi sanitari. Il personale medico e paramedico della Casa della Salute internazionale avrà anche una formazione specifica per migliorare il dialogo e i processi di inclusione sociale dei migranti» .
Un vero e proprio rifugio della “speranza” per i disperati che giungono sulle coste della Sicilia a bordo di malandati barconi, a cui si comincerà a lavorare da subito: «Già a luglio terremo un tavolo tecnico per mettere in piedi l’intelaiatura del progetto e a settembre, in un incontro comune in assessorato, alla quale parteciperanno anche i rappresentanti delle associazioni coinvolte nel Convegno (INMP. AMSI e SIMM), insieme all’OMCEO di Messina, si passerà ad una seconda fase progettuale, che, già dai primi messi del prossimo anno, dovrebbe vedere sorgere il primo modello della Casa internazionale della Salute».
Un obiettivo certamente ambizioso che richiederà però molto più del tempo pubblicamente prospettato dall’assessore regionale alla sanità. Soddisfatto anche il presidente Caudo che ha sottolineato «quanto il valore di questo progetto renda ancora più efficace il nostro Servizio Sanitario Regionale. L’impegno è fortissimo – ha continuato Caudo – anche perché condiviso con i rappresentanti del mondo mediterraneo e dei medici stranieri presenti in Italia». Lo stesso presidente dell’Ordine dei Medici, sempre nel corso dell’intervista, con obiettività aveva però evidenziato: «Il rischio è che spesso appuntamenti di questo tipo rimangano fine a sé stessi, senza avere poi uno sbocco concreto. Speriamo che stavolta non sia così». Una speranza a cui anche noi ci accodiamo.(EDP)
