Il Consiglio dice sì alle tariffe Tares, per tutti solo "un grande atto di responsabilità"

Il Consiglio dice sì alle tariffe Tares, per tutti solo “un grande atto di responsabilità”

Francesca Stornante

Il Consiglio dice sì alle tariffe Tares, per tutti solo “un grande atto di responsabilità”

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domenica 01 Dicembre 2013 - 00:42

Approvata la delibera che introduce le tariffe Tares, alla fine ritenute più convenienti della Tares semplificata. Per chi invece sarà penalizzato previsti nuove riduzioni o esenzioni. In aula non è mancato il dibattito. a dire no tutto il Megafono, Nina Lo Presti, Simona Contestabile.

20 voti favorevoli su 28 consiglieri presenti in aula, 2 astenuti e 6 contrari. Con questi numeri è stata approvata la delibera che introduce il piano tariffario che di fatto da il via libera alla Tares per l’anno 2013. Come era accaduto per il regolamento della nuova tassa sui rifiuti, anche stavolta il voto è arrivato in notturna, il Consiglio comunale ha trascorso il sabato sera tra i banchi per riuscire a mettere la parola fine ad una questione di vitale importanza per la città. Adesso Messina ha ufficialmente adottato la tanto discussa Tares, una decisione arrivata dopo giorni di lavoro serratissimo, di polemiche, di lunghe riunioni fino a tarda sera per capire come riuscire a non far pesare troppo un tributo che di certo non è una bel regalo di natale. In corso d’opera era saltata fuori l’ipotesi di abbandonare la Tares e trasformare tutto per passare alla Tares “semplificata”, i consiglieri e l’amministrazione hanno però valutato che con la semplificata avrebbero pagato quasi tutti di più, mentre con la Tares integrale ci sono categorie più colpite di altre: famiglie numerose e alcune tipologie di commercianti. Dunque perché caricare su tutti quando invece si poteva solo trovare il modo per aiutare chi sarà più colpito dalla Tares? Alla fine è stato questo ciò che hanno fatto ieri stesso i capigruppo consiliari, tranne il Megafono, insieme all’assessore Guido Signorino: inserire nel regolamento delle modifiche che serviranno per aiutare chi vive in condizioni di disagio economico e quei commercianti che rientrano nelle fasce in cui si sono registrati aumenti fino al 400%.

Prima della delibera sono stati dunque messi in discussione e approvatidue emendamenti presentati. Il primo, proposto da tutti i capigruppo, tranne De Leo del Megafono, è servito per inserire al regolamento riduzioni ed esenzioni oltre per le famiglie numerose e in condizioni economiche disagiate, famiglie che proprio per il fatto che la Tares si basa anche sul numero dei componenti del nucleo familiare pagano una tassa più alta. Si andrà incontro anche ai commercianti che appartengono alle categorie 22, 27 e 29, cioè ristoranti, trattorie, osterie, pub, ortofrutta, pescherie, fiori, pizza al taglio,banchi di mercato di generi alimentari. Categorie che appunto avevano registrato i rincari più alti. Anche per loro il Consiglio proporrà un aiuto in base a volume d’affari e fedeltà contributiva.

Il secondo è stato invece presentato dall’assessore Signorino e prevede da dove attingere risorse per coprire questi ulteriori sconti. Ci si affiderà al “fondo svalutazione crediti” fissato in 2 milioni di euro e inserito nel piano finanziario per la gestione rifiuti. Un fondo previsto per ammortizzare il rischio di mancata riscossione che il Ministero prevede debba ammontare allo 0,5% del totale complessivo tariffario. Per Messina dev’essere dunque di circa 500mila euro ma l’amministrazione aveva preferito prevedere 2 milioni di euro, ritenendo la cifra “maggiormente realistica”. Adesso invece in quel fondo si lasceranno solo quei 500mila euro, il resto sarà destinato a a ridurre le tasse per le fasce disagiate, riducendo di conseguenza l’evasione a cui si andrebbe incontro visto che queste fasce probabilmente non pagherebbero comunque perché impossibilitate.

Ciò che dopo la votazione molti consiglieri hanno tenuto a spiegare è il senso della scelta fatta e il perché di questa decisione finale dopo giorni in cui a distanza di poche ore si è riusciti a cambiare idea infinite volte. A parlare sono soprattutto i numeri. Confrontando infatti i dati della Tares con quelli della semplificata i consiglieri si sono resi conto che la seconda ipotesi sarebbe stata sicuramente meno equa nella ripartizione del tributo. Dando uno sguardo alle utenze domestiche vediamo che con la semplificata avrebbero sicuramente risparmiato le famiglie che hanno almeno 4 componenti, mentre quelle fino a 3 avrebbero pagato nettamente di più con la semplificata.

Questo il prospetto basando l’ipotesi su 100 mq:

1 componente: Tares 256,86; Tares semplificata 297

2 componenti: Tares 350,59; Tares semplificata 425

3 componenti: Tares 391,99; Tares semplificata 425

4 componenti: Tares 450,08; Tares semplificata 425

5 componenti: Tares 502,11; Tares semplificata 425

6 o più comp: Tares 536,05; Tares semplificata 425

Non sarebbe andata meglio per le utenze non domestiche. Con la semplificata quasi tutte le 30 categorie avrebbero pagato di più rispetto a quanto dovranno sborsare di Tares, le fasce penalizzate sono però già state inserite negli emendamenti approvati ieri sera e dunque avranno la possibilità di risparmiare.

Insieme alle tariffe i consiglieri per la prima volta si sono ritrovati a dover votare il piano finanziario dell’Ato che raccoglie costi e numeri dell’intero servizio rifiuti gestito da Messinambiente. A mettere la lente d’ingrandimento sul piano il capogruppo dei Progressisti democratici Daniele Zuccarello che ha snocciolato un paio di cifre inserite nel piano. Zuccarello ha chiesto come mai si spendono 5 milioni in differenziata quando poi il ricavo che arriva dal Conai è di soli 90.750 euro, sulle isole ecologiche chiede perché ad oggi non ci siano le pesatrici o come sia possibile che per alcuni servizi venga previsto un autista per due mezzi. Il consigliere ha poi parlato del rapporto tra Messinambiente e Ato, sostenendo di fatto che il lento fallimento della società di via Dogali è stato in parte provocato dall’Ato che negli anni ha spesso ridotto in corso d’opera il budget a disposizione di Messinambiente.

Tornando invece alla Tares, quella dei consiglieri è stata una prova di responsabilità nei confronti della città, questo il messaggio che i capigruppo di Udc, Pdl, Cambiamo Messina dal Basso, Pd. Progressisti Democratici e Dr hanno voluto lanciare ai cittadini. Un scelta fatta e concertata con l’amministrazione, hanno spiegato molti consiglieri, e dunque anche per questo a maggior ragione opportuna.

Le polemiche però non sono mancate. A dire no a questa Tares e alle sue tariffe sono stati i quattro del Megafono, Nina Lo Presti e Simona Contestabile. Per il capogruppo del Megafono De Leo l’opzione doveva essere la Tarsu, recuperando la parte che sarebbe mancata per coprire il costo totale del servizio dalla fiscalità generale, dunque per esempio da tutte le entrate che il Comune non riesce a recuperare. Per Nina Lo Presti di Cambiamo Messina dal Basso quella di ieri è stata una pagina triste per la città, “abbiamo votato un piano tariffario che intaccherà i bilanci delle famiglie e trasferito i debiti ai cittadini e alle realtà produttive”. L’attacco di Simona Contestabile invece legato al modo in cui l’amministrazione ha gestito tutta la vicenda, con un accento particolare posto sulla mancanza di quei principi di legalità, trasparenza e condivisione che invece il Sindaco cita come pilastri di questo cammino.

Tra chi invece ha deciso di dire sì il capogruppo Pdl Pippo Trischitta che ha voluto far presente che anche se ci fossero stati Buzzanca o Genovese il risultato non sarebbe cambiato. E per chiudere le polemiche sui costi ha fatto notare che a Catania è vero che gli aumenti non hanno superato il 10% in regime di semplificata, ma questo solo perché i cittadini coprivano già quasi per intero i servizi. Anche Gino Sturniolo, sulla Tares lontanissimo dalla collega Lo Presti, ha fatto un plauso alla prova di grande responsabilità nei confronti della città, spiegando che gli errori fatti in questi giorni sono stati fatti per provare a rendere le cose più eque possibili. Ai colleghi che si sono opposti ha detto invece che tutte le posizioni sono legittime, ma ognuna deve avere l’alternativa e qui evidentemente non c’era. Poi un appello agli assessori, come già aveva fatto Libero Gioveni, affinché la giunta coinvolga di più il Consiglio. Parole sposate dalla consigliera del gruppo misto Antonella Russo. La considerazione che ne viene fuori è che sulla tassa sui rifiuti il Consiglio ha assunto una geografia particolare. Maggioranza e opposizione hanno lavorato gomito a gomito e in sinergia con l’amministrazione, una consigliera di maggioranza si è rivelata la più dura oppositrice e un gruppo ha mantenuto la sua idea dal principio in barba alle discussioni e alle polemiche. Ai cittadini ciò che interessa è che il 16 dicembre arriverà la prima rata della Tares. Probabilmente però si allungherà fino a fine gennaio il tempo a disposizione per pagare senza incorrere in una mora.

Francesca Stornante

13 commenti

  1. Eppure il prospetto .. “prospettato” sembra proprio dire il contrario. Errore di stampa?

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  2. Già da questa mattina i Messinesi si sono messo in fila presso gli uffici postali per pagare la tassa comunale, compresi quelli pronti all’autodenuncia.
    Questa è la trama di un film di fantascienza girato in un’ISOLA DESERTA.

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  3. PERCHE’ E’ UNA SCENEGGIATA POLITICA QUELLA DEL CONSIGLIO COMUNALE. Guido SIGNORINO,Romolo DELL’ACQUA e i componenti della PRIMA COMMISSIONE conoscevano benissimo il famoso comma 4-quater, quello che consenta per l’anno 2013 di DETERMINARE I COSTI del servizio e le relative TARIFFE sulla base dei criteri previsti e applicati nel 2012, nel nostro caso il ritorno alla TARSU. In tale caso, la legge prevede che siano fatti salvi sia la maggiorazione dello 0,30 (questo non l’hanno detto), nonchè la predisposizione e l’invio ai contribuenti del relativo modello di pagamento(non è una notifica, quindi dovremmo risparmiare €5,88,ma questi burocrati sono capaci di tutto). Questi signori hanno fatto credere ai messinesi di avere la possibilità concreta di rimanere alla TARSU, quando la nostra città, in pre dissesto finanziario, sotto la “tutela” della Corte dei Conti, e un piano di equilibrio in itinere, non ha più i margini di manovra finanziaria previsti dal comma 4-quater, in particolare che la copertura della percentuale dei costi, eventualmente non coperti dal gettito del tributo, debba essere assicurata attraverso IL RICORSO A RISORSE DIVERSE DAI PROVENTI DELLA TARSU, derivanti dalla FISCALITA’ GENERALE di Palazzo Zanca. Vale anche per il FONDO SVALUTAZIONE CREDITI, la cui destinazione non la puòsi cambiare nessuno. Con questa sceneggiata i Consiglieri Comunali pensano di aver fatto bella figura, sono dispiaciuto che Guido SIGNORINO si sia prestato a questo scopo, forse è il prezzo che si paghi a non avere nè maggioranza nè opposizione.

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  4. VERGOGNA per il Consiglio Comunale,ha messo in piedi,con l’aiuto di Guido SIGNORINO e Romolo DELL’ACQUA,una sceneggiata pietosa,dal titolo “COME FACCIO CREDERE AI MESSINESI L’INTENTO DI RIDURRE IL PESO DELLA TARES,QUANDO SO BENE CHE NON POSSA FARLO”. Mariedit,fin dal 2012,ha scovato e poi pubblicato il piano finanziario 2011,vi spiegai dettagliatamente le diverse voci,ironizzando sui ricavi contributi CONAI,pari a € 132.000,a fronte di quel 3,8% di raccolta differenziata,certificato
    dall’ISPRA,siamo,volutamente,tenuti ultimi in Italia e in Europa,forse in tutto il pianeta,vi prego di non credete ai dati di ATO3ME.La sempre più brava Francesca STORNANTE ci informa che i ricavi CONAI siano scesi a € 90.750,significa ZERO CONVENZIONI,quindi una % al di sotto del 3,8%.La monnezza è una ricchezza,mentre per i messinesi è un salasso per avere una città sudicia da fare schifo.Nel 2011,il costo totale fu di € 40.753.965,di cui ben € 23.578.965 per il PERSONALE,il 57,8%(altissimo),così suddiviso,€ 10.749.847 per chi spazza le strade o meglio per averle sporche,€ 8.010.662 per chi raccoglie e trasporta in discarica,ma non è finita qui,spendiamo sempre per il PERSONALE,che si occupi di una differenziata inesistente ben € 3.402.234,mentre i costi amministrativi(stipendi ai dirigenti,amministratori…)di questo scandalo monnezza a Messina sono pari a € 1.408.228.A questo quadro esemplare si aggiungono due ciliegine,quella del costo della discarica € 10.288.113 e leggete leggete, il costo del trattamento e del riciclo di una differenziata inesistente,pari a € 1.396.476 a fronte di ricavi CONAI di € 132.000.A questo punto,dopo le mie cifre,alzate la mano destra,quella dell’idiota,che pensi ancora ai messinesi incapaci a differenziare,o la sinistra del messinese consapevole che volutamente siamo costretti a non differenziare,perchè conviene a chi ci rubò nel 2011 quei 40 milioni e rotti,oggi saliti a 44 milioni.

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  5. Finalmente la finta farsa populista da sinistra dura e pura è finita, ADESSO aspettiamo i servizi
    Per misurare l’efficienza di questi, propongo di utilizzare gli ABBANDONATI villaggi, ed in particolare Camaro Superiore.
    Questo villaggio si presenta in condizioni ottimali per servire questo scopo, viste le condizioni di totale abbandono in cui si trova da parte di questa Amministrazione. A questo si aggiunge il mancato diluvio, annunciato in questi giorni, in cui gli abitanti avevano tanto sperato per avere spazzato e dilavato finalmente strade e cassonetti.
    A MARIEDIT porgo una preghiera: Vista la sua possibilità e capacità di entrare nei numeri contabili del Comune, potrebbe farci la cortesia di darci la differenza in atto tra Stipendio Fisso Annuale e Busta Paga Annuale di almeno tre tipologie di impiegati comunali: Basso, Medio ed Alto Dirigente in modo da capire di quanto, la Tares, varierà la qualità della vita di questi in futuro. Grazie.

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  6. Matri cumpari Renato, ma che mixxia facistu?
    Chiedo in anticipo venia a ‘mariedit’, ma non essendo molto tecnico inviterei a estrinsecare meglio il suo commento in modo che anche noi comuni mortali possiamo capirlo.
    Quello che ho capito io è

    1) QUESTA TARES SOMIGLIA AI FINTI SALDI: ti aumento il prezzo dell’ 120% e poi ti faccio lo sconto del 40% e mi devi anche ringraziare “cornuto cittadino” perché con la parola SCONTO SE NON MI RINGRAZI SEI UN INGRATO.

    2) FONDO-SVALUTAZIONE-CREDITI (che roba è?) utilizzato per “ridurre le tasse per le fasce disagiate, riducendo di conseguenza l’evasione a cui si andrebbe incontro visto che queste fasce probabilmente non pagherebbero comunque perché impossibilitate”
    EQUIVALE A DIRE CHE
    CHI EVADE PUO’ STARE TRANQUILLO PERCHE’ TANTO IL COMUNE DI MESSINA (e quindi tutti gli altri messinesi che pagano) CI PENSA LUI.
    Al momento non c’è molta gente in giro che “ha la possibilità” di pagare tranquillamente le tasse e non esiste un più o un meno quando si parla di disagio.
    E’ UN INVITO ALL’EVASIONE. Ricordiamo tutti la famosa sparata del Berlusca sul fatto che “spesso evadere le tasse è giusto e necessario…….”.
    ETICAMENTE E MORALMENTE RIPUGNANTE.
    A QUEL PUNTO LE TASSE NON LI AIUTI A PAGARLE, MA GLIELE LEVI DEL TUTTO e ammetti pubblicamente che stai coprendo il dissesto prelevando da un fondo quello che ti serve.

    3)”Si andrà incontro anche ai commercianti [che appartengono alle categorie 22, 27 e 29, cioè ristoranti, trattorie, osterie, pub, ortofrutta, pescherie, fiori, pizza al taglio,banchi di mercato…] che appunto avevano registrato i rincari più alti. Anche per loro il Consiglio proporrà un aiuto in base a volume d’affari e fedeltà contributiva.”
    LA FEDELTA’ CONTRIBUTIVA che c’entra?
    IL VOLUME DI AFFARI come lo misuri? Sappiamo tutti a Messina che quelli che dichiaravano tutto il loro “volume di affari” hanno già chiuso da un pezzo o si sono estinti. E agli altri la CRISI ha provveduto a ridurre di molto il “volume di affari”.
    ANCORA UNA VOLTA TUTTAVIA IL COMMERCIANTE PIU’ ONESTO (o meno disonesto) SI TROVA A ESSERE TASSATO MAGGIORMENTE
    Non è secondario che “Fedeltà contributiva” e “Volume di affari dichiarato” sono inversamente proporzionali altrimenti molti imprenditori (sopratutto medi e piccoli) non si sarebbero suicidati o non avrebbero perso l’impresa perché non riuscivano a pagare le tasse.

    E’ EVIDENTE ANCHE AI NON ESPERTI che chi ha varato questi regolamenti non ha la minima idea, non dico dell’etica che sottende le tasse ma nemmeno della realtà messinese.

    Si utilizzano belle parole e immagini “eroiche” quali “grande prova di responsabilità” “sinergia” eccetera, ma nei fatti questo regolamento è il risultato di un raffazzonato scontro tra pie illusioni e tassazione creativa per far quadrare i conti senza scontentare la ‘gente che piace alla gente che piace’.

    L’invenzione degli “ammortizzatori contributivi” è teoricamente encomiabile ma nello specifico aumenta la complessità a fronte di una inflessibilità di principio anche se poi edulcorata dalla rateizzazione.

    Ancora una volta una delusione: si respira la solita atmosfera paludosa. La soluzione che viene prospettata a Messina è ancora una volta .. LA SOPRAVVIVENZA DEI SALTAFOSSI.

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  7. Caro INVELATOSEMPRE sono compiaciuto che finalmente si cominci a collegare gli stipendi dei messinesi di Palazzo Zanca ai servizi resi ai cittadini. Conosciamo personalmente i dipendenti, sono parenti, amici, conoscenti, vicini di casa, molti sono preparati, insomma è gente sveglia, ma dentro Palazzo Zanca c’è una maledizione, la pOLITICA, p minuscola, quindi questi nostri concittadini, superati i varchi, cambiano perfino il carattere, provate ad ossevarli mentre lavorano, sono irriconoscibili. Annualmente il Comune invia al SICO, è il Sistema Conoscitivo del personale dipendente dalle Amministrazioni pubbliche, un MODELLO, funziona da sistema informativo utilizzato dall’IGOP per rilevare i dati statistici, appunto la STATISTICA, disciplina sconosciuta a Palazzo Zanca, infatti non fornisce al DIPARTIMENTO TRIBUTI, che a sua volta non ci pensa minimamente a chiederli, la composizione dei nuclei familiari, quella che serva a Romolo DELL’ACQUA a ragionare seriamente sui coefficienti della TARES, per dare cifre verosimili, anche per le eventuali riduzioni tariffarie. Caro INVELATOSEMPRE, le categorie dei dipendenti non sono nè basse,nè medie,nè alte, ma sono identificate con lettere maiuscole, in modo decrescente dopo i DIRIGENTI abbiamo D-C-B-A. Questo MODELLO, di cui i Revisori dei Conti attestano sempre la conformità dei dati con le scritture amministrative e contabili, a dispetto delle incongruenze, sempre evidenziate dal sistema SICO, confermando sempre(chissa perchè) le giustificazioni addotte da Palazzo Zanca, ci permette di conoscere le retribuzioni medie e altro ancora. Ti fornisco i link, consiglio anche ai messinesi di Palazzo Zanca di guardarli, li informo che nei corridoi si aggiri, a loro insaputa, il famoso POLLO DI TRILUSSA, a dispetto di un contratto integrativo di cui godono più del 90% di loro.
    http://img27.imageshack.us/img27/368/2hrk.png
    http://img833.imageshack.us/img833/3697/tn46.png

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  8. E’ evidente che le cifre dell’esempio TARES debbano invertirsi. Pubblico della brava Francesca STORNANTE l’esempio fatto in un precedente articolo, dove risulta più chiaro il modello matematico, su cui potete calcolare la vostra TARES. http://img706.imageshack.us/img706/1463/mcan.png.
    Di questo tributo condivido il principio: CHI PIU’ PRODUCE RIFIUTI PIU’ PAGA, CHI PIU’ DIFFERENZIA RIFIUTI MENO PAGA. Sono condivisibili le riduzioni e agevolazioni tariffarie, che tengano conto del reddito, della categoria catastale dell’immobile, della zona in cui è collocato, ma anzitutto gli sconti a favore di chi fa la raccolta differenziata, perchè è questo comportamento che faccia diminuire le cifre seguenti (€ 11.465.555 per la raccolta e trasporto in discarica) (€ 10.288.113 per la sola discarica), sommati sono € 21.753.668. Fino a quando l’assessore Daniele IALACQUA a) non propone una modifica del Regolamento Edilizio, nella direzione di destinare un locale per la raccolta differenziata nei fabbricati di vecchia e nuova costruzione, convocando, per coinvolgere a questo scopo, le associazioni degli amministratori di condominio, b) non utilizza le convenzioni ANCI-CONAI e altri consorzi nati a questo scopo; c) non obbliga MessinAmbiente a dotarsi di particolari autocompattatori, a due sezioni, vetro e carta, e degli impianti per il trattamento e riciclo, per cui oggi spendiamo € 1.396.476, riempirsi la bocca di raccolta differenziata è come credere al famoso uccello mitologico, la FENICE.

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  9. Caro GIACOMOPRIMO, ci hai proprio azzecato, è stata una sceneggiata napoletana, attori principali Romolo dell’ACQUA e Guido SIGNORINO, spalla di lusso la PRIMA COMMISSIONE, comparse, qualcuna inconsapevole, i CONSIGLIERI COMUNALI, spettatori i MESSINESI.

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  10. scusate la mia ignoranza, ma che ritorno utile hanno i consiglierti comunali a riunirsi a cavallo del sabato con la domenica? è prassi o c’è qualcosa che puzza di bruciato?
    poi un ringraziamento ai consiglieri assenti, che ci hanno fatto risparmiare il loro gettone di presenza!!! o no?!!

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  11. le alternative dovevano essere (e speriamo diventino priorità da ora in avanti):

    – censire i contribuenti tenendo conto delle situazioni reddituali (in realtà basterebbe risalire al censimento per avere dati aggiornati, ma immagino che in cinque mesi sia chiedere troppo a chi evidentemente ha difficoltà anche a leggere)
    – bloccare il regolamento tares attuale ed introdurne uno nuovo che tenga conto del “dove” si trovano le abitazioni e le attività commerciali (le affermazioni “chi più sporca più paga” sono quanto meno ridicole)
    – indagare come mai, a fronte di una città lurida, il servizio costa oltre 44.000.000 di euro. non vedo perchè si deve pagare in evidente assenza di servizio (e che non si tiri fuori il discorso dell’inciviltà, perchè i veri incivili sono quelli che, nei posti di potere, non hanno indagato fino ad oggi il problema, indipendentemente dal colore politico)
    – verificare se le isole ecologiche sono a. informatizzate b. in grado di accogliere realmente l’utenza c. con strumenti di pesatura funzionanti
    – verificare la reale capacità contributiva degli utenti (è totalmente inutile chiedere a chi non ha un reddito anche solo 50 euro…)
    – smetterla di piangere sul passato e assumersi le proprie responsabilità (e parlo di tutti, amministratori e consiglieri vari. in questa porcata c’è solo inadguatezza, nessun senso di responsabilità)

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  12. precisazione:
    mi permetto inoltre di segnalare che basta conoscere i concetti di “moltiplicazione” e “addizione” per verificare che le cifre che indicano le differenze tra tares e tares semplificata riportate nell’articolo sono sbagliate.

    voglio sperare che gli “esperti” non abbiano riportato queste in consiglio… e voglio sperare che i consiglieri abbiano provato anche per loro conto a fare addizioni e moltiplicazioni…

    ma mi rifaccio solo a quanto letto sui giornali, quindi potrebbero essere stati i giornalisti a riportare male (molto male) le cifre.

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  13. ed io che avevo detto all’inizio dei commenti?

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