Musica nei locali all’aperto: ecco gli orari da rispettare. Per i trasgressori multe fino a 5mila euro

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Musica nei locali all’aperto: ecco gli orari da rispettare. Per i trasgressori multe fino a 5mila euro

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giovedì 14 Luglio 2016 - 13:09

Nelle more della predisposizione del nuovo regolamento comunale sulle attività rumorose e del nuovo Piano di Zonizzazione Acustica, il sindaco Renato Accorinti ha emanato una ordinanza sindacale che regola le emissioni sonore

Durante la stagione estiva, la movida si sposta in riva al mare ed i lidi diventano meta preferita dei messinesi. Giovani e meno giovani. Strutture balneari di giorno, discoteche all’aperto di sera, i locali rivieraschi devono attenersi ad alcune regole, soprattutto per quel che riguarda il volume della musica , affinché questa non disturbi la quiete pubblica e non produca inquinamento acustico.

Nelle more della predisposizione del nuovo regolamento comunale sulle attività rumorose e del nuovo Piano di Zonizzazione Acustica, il sindaco Renato Accorinti ha emanato una ordinanza sindacale che regola le emissioni sonore fino al prossimo 21 settembre.

“L'ordinanza –spiegano da Palazzo Zanca – è diretta unicamente alle attività musicali e danzanti all'aperto, in luogo pubblico, o aperto al pubblico e in circoli privati, a tutela dell'integrità psicofisica della popolazione e della salute pubblica, nell'ambito delle esigenze dei residenti delle zone interessate in alcuni casi contrapposte a quelle dell'imprenditoria di settore”.

GLI ORARI

Il provvedimento firmato dal sindaco dispone per tali esercizi l'osservanza dei seguenti orari:

domenica, lunedì, martedì, mercoledì e giovedì dalle ore 17 all'1;

venerdì e sabato dalle 17 alle 2.

Le attività, che utilizzano impianti elettroacustici altamente direttivi unitamente a interventi passivi di mitigazione del rumore, se necessario, seguiranno gli orari per ogni giorno della settimana, nel medesimo periodo estivo, dalle 17 alle 4.

LE SANZIONI

Nell’ordinanza sindacale viene inoltre specificato che nei casi di impiego di una sorgente fissa o mobile di emissioni sonore, oltre i limiti della normativa vigente, è prevista una sanzione amministrativa accessoria del pagamento di una somma da 516 a 5.164 euro.

E' anche prevista la contestuale applicazione della sanzione accessoria del sequestro amministrativo cautelare delle apparecchiature e/o strumenti di diffusione suoni e/o rumori, ai sensi dell'art. 13 della legge 689/91 per cinque giorni consecutivi, e l'eventuale confisca amministrativa, ai sensi dell'art. 20 c. 3 della stessa legge.

LO SCOPO DELL’ORDINANZA

L'adozione del provvedimento – fanno sapere dal Comune – si è resa necessaria al fine di prevenire e regolamentare l'inquinamento acustico e i comportamenti di degrado e disturbo alla quiete pubblica, che possano ripercuotersi in modo rilevante sulla sicurezza urbana.

11 commenti

  1. Con questa ordinanza non si regolarizza l’inquinamento acustico nè si salvaguardia la cittadinanza che abita nelle vicinanze. Si dovrebbero obbligare: orientare gli altoparlanti verso il mare, strutture antirumore, abbassare notevolmente i decibel almeno dopo la mezzanotte, istituire una pattuglia congiunta multi-forze per il controllo strutturale soprattutto nei giorni di giovedì, venerdì, sabato e domenica. Istituirò un comitato di residenti per la salvagurdia della nostra salute. Chi è d’accordo mandi un commento . Grazie.

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  2. Con questa ordinanza non si regolarizza l’inquinamento acustico nè si salvaguardia la cittadinanza che abita nelle vicinanze. Si dovrebbero obbligare: orientare gli altoparlanti verso il mare, strutture antirumore, abbassare notevolmente i decibel almeno dopo la mezzanotte, istituire una pattuglia congiunta multi-forze per il controllo strutturale soprattutto nei giorni di giovedì, venerdì, sabato e domenica. Istituirò un comitato di residenti per la salvagurdia della nostra salute. Chi è d’accordo mandi un commento . Grazie.

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  3. Obblighiamo i nostri figli ad andare a Catania, questa è la realtà. Molti dei messinesi meno giovani di oggi, che negli anni 60 e 70 ed anche 80 non avevano particolari limiti al loro trambusto, non sono tolleranti e cercano di imporre restrizioni ai giovani di oggi. Abito vicino al mare, riviera nord, costante è il soffio del vento ed il frastuono delle onde…musica dell’ inverno in spiagge spesso deserte. I diversi lidi nelle vicinanze, d’estate, riempiono le spiagge di vita, luci e musica. I giovani devono vivere la loro gioventù, è un loro diritto. Il tempo passerà anche per loro.
    Il vento, il mare è natura…anche la gioventù. Non mandiamo i nostri figli a Catania…possono vivere la loro gioventù a Messina.

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    Il vento, il mare è natura…anche la gioventù. Non mandiamo i nostri figli a Catania…possono vivere la loro gioventù a Messina.

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  5. La parte burocratica adesso è a posto. Pronta e perfetta per essere TOTALMENTE disattesa,quando non ignorata.A parte il fatto che mi consola poco il fatto che “ipoteticamente”potrò dormire dalle due alle sei,ora alla quale mi sveglio per andare a lavorare( io……) , ma sappiamo tutti che la litoranea, come il resto della città d’altro canto, di notte é terra di nessuno,chi dovrebbe controllare chi, quindi?Non si materializza una pattuglia di qualsiasi arma manco se prendi un tavolino a tre gambe e convochi i migliori medium del mondo…….

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  7. Chi è nato vicino al mare ha un naturale rapporto con il rumore.
    Il frastuono delle onde durante le mareggiate non ha eguali in potenza sonora, eppure chi è abituato dalla nascita, dorme sereno.
    La musica è una melodia sottile al confronto, che accompagna il sonno di chi è abituato a vivere vicino al mare.
    In questa città i giovani non contano nulla, non hanno voce, sono disoccupati e sono costretti ad emigrare nell’indifferenza della società.
    Le proteste antimusica, spesso provengono da chi d’estate si sposta nella sua villa sul mare o nei nuovi lussuosi complessi edilizi della riviera, gente non abituata al mare, ai suoi ritmi, alla sua vitalità.
    Io sono un giovane degli anni sessanta e rispetto chi è giovane 50 anni dopo di me.

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  8. Chi è nato vicino al mare ha un naturale rapporto con il rumore.
    Il frastuono delle onde durante le mareggiate non ha eguali in potenza sonora, eppure chi è abituato dalla nascita, dorme sereno.
    La musica è una melodia sottile al confronto, che accompagna il sonno di chi è abituato a vivere vicino al mare.
    In questa città i giovani non contano nulla, non hanno voce, sono disoccupati e sono costretti ad emigrare nell’indifferenza della società.
    Le proteste antimusica, spesso provengono da chi d’estate si sposta nella sua villa sul mare o nei nuovi lussuosi complessi edilizi della riviera, gente non abituata al mare, ai suoi ritmi, alla sua vitalità.
    Io sono un giovane degli anni sessanta e rispetto chi è giovane 50 anni dopo di me.

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  9. Totonno ma cosa dice? Negli anni 60, 80 la musica non veniva sparata a un milione di decibel come oggi, c era molto più rispetto e le regole non erano calpestate come oggi. I giovani si devono divertire calpestando i diritti altrui? Bell insegnamento che dà!!

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  10. Poi tonno, mi paragona il rumore delle onde del mare al casino delle casse portate al massimo che riproducono musica assordante? E io ascolto tecno, elettronica ed heavy metal!! È che quando devi dormire xche hai lavorato 10 ore, vorresti riposarti ma in certi posti non è possibile, perché i giovani si devono divertire. Si, sempre fregandosene dei diritti degli altri.

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  11. Io non vivo in una città turistica, ho la sfortuna di stare a San Gavino Monreale, Sud Sardegna (SU). Nel 2004 il Comune ha destinato ad area verde un terreno dietro casa e da allora addio riposo notturno. Gli amministratori comunali hanno permesso che un chiosco, costruito come ufficio turistico (decisamente San Gavino M. non è una località turistica) venisse trasformato in un bar all’aperto.
    Addio pace e tranquillità. Se devo misurare la civiltà e l’intelligenza dei politici del mio Comune dal rispetto che hanno verso i cittadini sfortunati come me posso affermare che trattarli da asini è offendere gli asini.
    Nonostante le mie proteste scritte e orali, che rendono note le condizioni in cui viviamo le notti estive, non hanno fatto niente di utile per il rispetto dei diritti minimi e indispensabili dei cittadini che subiscono musica e canti fuori dagli orari autorizzati da loro stessi che non si sono mai presi la briga di effettuare controlli notturni. Sono le ore 00.07, le autorizzazioni dicono che le attività devono cessare alle 23,30 (la legge dice le 22), una coppia di “artisti”sta cantando a squarciagola. Smetterà?
    Non pubblicate il mio nome usate il pseudonimo, ho paura delle rappresaglie, ne ho già subite quando ho chiamato le forze dell’ordine.
    Scusate lo sfogo

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