Stipendi in ritardo e paura licenziamenti, la Fp Cgil vuole le cause dei disastri economici dell'ente

Stipendi in ritardo e paura licenziamenti, la Fp Cgil vuole le cause dei disastri economici dell’ente

Stipendi in ritardo e paura licenziamenti, la Fp Cgil vuole le cause dei disastri economici dell’ente

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venerdì 11 Settembre 2015 - 13:13

La Fp Cgil ha incontrato i membri della Fondazione Città del Ragazzo per capire come scongiurare i licenziamenti e uscire da questa fase di crisi che si trascina da due anni. Ancora nulla di fatto, per il sindacato è necessario esaminare le cause che hanno determinato la crisi e rilanciare la Fondazione.

Stipendi che mancano da un anno e pagamenti a via di acconti da almeno due anni. Adesso anche il rischio di perdere il lavoro. Per i lavoratori della Fondazione Città del Ragazzo si profila una vertenza difficile e il nuovo incontro di oggi tra l’Ente e la Fp Cgil non ha portato le soluzioni che si sperava. Alla riunione da un lato la segretaria Clara Crocè, un gruppo di lavoratori e l’avvocato Lucia Noschese, mentre dall’altro il presidente della Fondazione Antonino De Domenico, il consigliere Benedetto Santoro, l’avvocato Santi Gervasi Ferrara e il dottor Ettore Mafale.

Il sindacato spiega che i rappresentanti della Fondazione hanno rappresentato le gravi difficoltà economiche in cui versa l’ente, a causa degli alti costi di gestione e del ridotto numero degli ospiti anziani assistiti presso la struttura, pertanto è necessario procedere a una riduzione del personale o dell’orario di servizio .

La Fp Cgil al fine di esaminare le cause economiche che hanno comportato la proposta di licenziamento ha chiesto copia dei bilanci preventivi e consuntivi degli anni 2013 e seguenti, numero degli anziani ospitati con importo delle relative rette, costi di gestione della struttura, nonché l’elenco di tutto il personale anche con riferimento ai dipendenti a contratto a tempo determinato, considerato che la lista prodotta in sede di riunione presenta delle incongruenze.

“Per la Fp Cgil – dichiara Clara Crocè – è necessario comprendere come una Fondazione, proprietaria di un ingente patrimonio immobiliare tra cui i locali concessi in locazione al Calosole , il Teatro Pirandello, la tipografia, il CAI, appartamenti e bottega ad Ali Terme, Sala da ballo , per non parlare di numerose proprietà che risultano abbandonate ed inutilizzate (la tenuta di Castanea, i locali adibiti all’ex EFAL, le scuole elementari), abbia potuto sprofondare in una crisi che sembrerebbe senza ritorno. Probabilmente è arrivato il momento di affidare la gestione della Fondazione a soggetti capaci di uno spirito necessario per affrontare il particolare momento di crisi che l’economia cittadina sta affrontando”.

Il sindacato, con l’assistenza dell’avvocato Lucia Noschese, quando avrà la documentazione richiesta, presenterà delle proposte alternative alla Direzione provinciale del Lavoro. Il licenziamento o la riduzione dell’orario di lavoro sono strumenti che non consentono il rispetto degli standard previsti dalla normativa di settore per garantire un’adeguata assistenza agli anziani ospiti della struttura.

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