Il V quartiere chiede che una parte delle somme sia utilizzata per i residenti di Scala Ritiro

Il V quartiere chiede che una parte delle somme sia utilizzata per i residenti di Scala Ritiro

Marco Ipsale

Il V quartiere chiede che una parte delle somme sia utilizzata per i residenti di Scala Ritiro

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sabato 13 Ottobre 2012 - 08:26

Il presidente della circoscrizione, Alessandro Russo, scrive al commissario del Comune, Luigi Croce. I lavori hanno creato danni alle palazzine nei pressi dello svincolo

In principio erano 122 miliardi di lire. Era la somma contenuta nella convenzione stipulata tra Comune e ministero dei trasporti, nel 1989, per la costruzione dello svincolo di Giostra. Dei corrispondenti 62 milioni di euro, però, in città ne erano arrivati solo 28. Ed ecco che finalmente il ministero ha sbloccato i restanti 34, che erano andati in economia a causa delle lungaggini nella costruzione dello svincolo. Almeno 20 milioni andranno alla ditta Ricciardello, che li ha già anticipati nel tempo. Altri verranno spesi per terminare lo svincolo, i cui lavori sono in dirittura d’arrivo ma non ancora completati.

Ora il V quartiere si rivolge al commissario del Comune, Luigi Croce, per chiedere “se almeno una parte dell’ingente mole di risorse economiche che a breve perverrà dal Ministero delle Infrastrutture sarà destinata alla messa in sicurezza dei luoghi di cantiere dello svincolo, come anche alla copertura dei capitoli di finanziamento che erano destinati all’indennizzo economico delle famiglie che risiedono sotto i viadotti ma che, ad oggi, non sono state liquidate”.

La circoscrizione, poco tempo fa, aveva già interpellato il prefetto, ma non ha ancora ricevuto alcun riscontro. Come in quell’occasione, anche adesso il consiglio di quartiere scrive un elenco delle problematiche riscontrabili nella zona:

− Necessità di intervenire con opere di contenimento o interventi di mitigazione del rischio, visto lo sbancamento della collina, per la realizzazione dei piloni, che causa la continua discesa di fango sulle vicine abitazioni in occasione delle piogge.

− Liberazione delle canalette sotterranee dei rii di affluenza del torrente Badiazza che sono stati otturati nella loro immissione sul torrente stesso da parte delle opere di cantiere: l’acqua ristagna per giorni nelle canalette, creando infiltrazioni nelle cantine e nelle fondamenta delle abitazioni circostanti.

− Verifica tempestiva dei danni alle strutture di alcune abitazioni che si trovano nelle adiacenze delle aree di cantiere; esistono perizie dei tecnici comunali che dichiararono fondate le possibilità che crepe sui muri e danni alle strutture delle abitazioni fossero connesse alle vibrazioni e ai lavori di cantiere.

− Verifica dell’immissione di acqua di falda nelle cantine e nelle fondamenta di una palazzina di cinque piani posta in via Vecchia Comunale per San Michele, proprio a ridosso dell’area di cantiere. In occasione delle piogge, il fango si immette nell’area condominiale e le infiltrazioni d’acqua possono danneggiare la struttura della palazzina.

Indennizzi economici da rendere alle famiglie residenti che, pur presenti nel piano comunale di espropri ed indennizzi connessi alla realizzazione dell’opera da oltre quindici anni, ad oggi non hanno percepito la pur minima soddisfazione economica, pur avendo sopportato disagi notevoli durante la realizzazione dell’opera.

“Nel silenzio che ha contraddistinto l’operato della vecchia amministrazione – scrive il presidente del V quartiere, Alessandro Russo, – auspichiamo che l’occasione del commissariamento del Comune possa costituire un importante punto di svolta nel dare definitive risposte alle problematiche sollevate”.

“Non vorremmo – conclude Russo – che, presi dalla gaiezza per l’arrivo dei fondi, non si considerassero le condizioni delle famiglie che risiedono in zona”.

(Marco Ipsale)

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