Scuola Albino Luciani, data alle fiamme l'auto della Preside

Scuola Albino Luciani, data alle fiamme l’auto della Preside

Veronica Crocitti

Scuola Albino Luciani, data alle fiamme l’auto della Preside

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lunedì 22 Settembre 2014 - 19:57

Indagini a tutto campo da parte della Squadra Mobile di Messina che, soltanto ad una settimana di distanza dagli incendi che avevano visto protagonisti l'auto di un pensionato e di una docente dell'istituto, dovranno ricostruire la vicenda dell'atto incendiario che stamani ha colpito l'auto della Preside dell'Albino Luciani.

Sembrava che il cerchio sulle auto incendiate accanto alla scuola Albino Luciani di Fondo Fucile si fosse definitivamente chiuso con l'individuazione, pochi giorni fa, del colpevole, un ragazzino di 13 anni che lo scorso anno aveva avuto qualche screzio con una docente. Alle 9.30 di questa mattina, però, la stessa zona ha fatto da scenario ad un nuovo atto incendiario. Ad esser presa di mira, questa volta, non è stata l'auto di una docente o di un pensionato, bensì quella della Preside della scuola Albino Luciani, la professoressa Grazia Patanè.

La Citroën C3 era posteggiata in via 37 B, vicinissimo al plesso, quando qualcuno si è avvicinato, l'ha cosparsa di benzina e le ha dato fuoco nella parte posteriore. I Vigili del Fuoco di Messina immediatamente intervenuti non appena giunta la segnalazione alla centrale operativa hanno impiegato poco tempo a domare le fiamme ed i danni sono rimasti circoscritti. Sul posto, insieme agli agenti delle Volanti, è intervenuta anche la Squadra Mobile che ha immediatamente avviato le indagini e ascoltato le prime testimonianze nonché la stessa vittima. Al momento non si esclude nessuna ipotesi, neanche quella di un collegamento diretto con i fatti avvenuti solo una settimana fa e che sembrava si fossero conclusi con l'ammissione di colpa di uno studente dell'istituto. Erano bastate sole 24 ore agli uomini della Mobile avevano per individuare il colpevole che, accanto ad uno dei genitori, aveva poi ammesso di aver dato alle fiamme sia la Bmw di un pensionato della zona sia la Mercedes Cabrio di una docente, sbagliando però mira per ben due volte. Era stato lui stesso, infatti, a dichiarare agli inquirenti che il suo obiettivo era in realtà l'auto di un'altra maestra con cui aveva avuto dei conflitti lo scorso anno. (Veronica Crocitti)

12 commenti

  1. Quello che succede in questa città è assolutamente inconcepibile.
    Non ci sono parole per definire il decadimento di questa città invivibile, incivile e adesso anche ad altissimo tasso di delinquenza minorile.
    E’ il caso che tutte le autorità e tutti gli organi preposti alla tutela ed alla sicurezza dei cittadini si diano una mossa.
    Sul serio!!!

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  2. Quello che succede in questa città è assolutamente inconcepibile.
    Non ci sono parole per definire il decadimento di questa città invivibile, incivile e adesso anche ad altissimo tasso di delinquenza minorile.
    E’ il caso che tutte le autorità e tutti gli organi preposti alla tutela ed alla sicurezza dei cittadini si diano una mossa.
    Sul serio!!!

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  3. sono andato via oltre 30 anni fà da questa città e non ho nessuna ma proprio nessuna nostalgia .Peccato, il buon Dio ha fatto un gioiello, panorama, il clima, la natura sono stupendi ma questo gioiello è finito nelle mani sbagliate che lo hanno trasformato in una fogna .

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  4. sono andato via oltre 30 anni fà da questa città e non ho nessuna ma proprio nessuna nostalgia .Peccato, il buon Dio ha fatto un gioiello, panorama, il clima, la natura sono stupendi ma questo gioiello è finito nelle mani sbagliate che lo hanno trasformato in una fogna .

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  5. una cloaca….

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  6. una cloaca….

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  7. Signori miei, in Italia questi sono episodi che possono verificarsi in tutte le città che hanno quartieri ghetto abbandonati a loro stessi, senza servizi, senza presenza delle istituzioni e nessuna forma di politiche sociali volte ad attutire l’emarginazione che si crea.
    Quella scuola è come un limes romano ai tempi delle invasioni barbariche, le insegnanti che ci lavorano sono come soldati in trincea, e svolgere il lavoro di educatore è estremamente difficile in quelle condizioni e con il tempo diventa demotivante e senza scopo e risultato, si tira solo a campare. Anzi Messina è babba a confronto di altre realtà del Meridione, del Centro e del Nord Italia.
    La società di oggi è estremamente complicata ma nel contempo superficiale nei valori, in questo contesto il già precario modello educativo della scuola di oggi non regge sopratutto se alle spalle dei giovani viene a mancare il giusto contributo educativo familiare.

    Ai miei tempi la mia maestra non ci pensava due volte a metterti in riga, certe tirate di orecchie che ancora le ricordo ed a casa mi aspettavano i rimproveri e castighi dei miei appena venivano a sapere che mi ero comportato male.
    Con questo non voglio giustificare le punizioni corporali di una volta, ma oggi basta un voto negativo anche ben meritato per ritrovarsi anche l’intera famiglia imbufalita inveire contro l’insegnante di turno.

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  8. Signori miei, in Italia questi sono episodi che possono verificarsi in tutte le città che hanno quartieri ghetto abbandonati a loro stessi, senza servizi, senza presenza delle istituzioni e nessuna forma di politiche sociali volte ad attutire l’emarginazione che si crea.
    Quella scuola è come un limes romano ai tempi delle invasioni barbariche, le insegnanti che ci lavorano sono come soldati in trincea, e svolgere il lavoro di educatore è estremamente difficile in quelle condizioni e con il tempo diventa demotivante e senza scopo e risultato, si tira solo a campare. Anzi Messina è babba a confronto di altre realtà del Meridione, del Centro e del Nord Italia.
    La società di oggi è estremamente complicata ma nel contempo superficiale nei valori, in questo contesto il già precario modello educativo della scuola di oggi non regge sopratutto se alle spalle dei giovani viene a mancare il giusto contributo educativo familiare.

    Ai miei tempi la mia maestra non ci pensava due volte a metterti in riga, certe tirate di orecchie che ancora le ricordo ed a casa mi aspettavano i rimproveri e castighi dei miei appena venivano a sapere che mi ero comportato male.
    Con questo non voglio giustificare le punizioni corporali di una volta, ma oggi basta un voto negativo anche ben meritato per ritrovarsi anche l’intera famiglia imbufalita inveire contro l’insegnante di turno.

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  9. Signor Jerico purtroppo a Messina ci sono sì i ghetti come dice lei, ma non pensi che le zone centrali e più trafficate siano perle di civiltà in cui vige la totale assenza di delinquenza.
    Ai suoi tempi come ai miei quando a scuola c’era un richiamo o una sospensione la cosa più grave che poteva fare l’alunno era far volare il registro dalla finestra, ma poi a casa c’erano le punizioni o gran legnate.

    Ai suoi tempi non c’era la fame che c’è oggi e che spinge il teppistello a fare la rapina del secolo per poco più di 500€ con pistole giocattolo e con la paura che li avvolge.

    Ai suoi tempi non eravamo pieni di zingari, tunisini, marocchini appostati ad ogni semaforo per chiedere soldi o lavare vetri.

    Qui dovrebbero mandare l’esercito per capovolgere il sistema e far cessare tutto questo schifo. Mettere paura al popolo e insegnargli l’educazione con le maniere forti

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  10. Signor Jerico purtroppo a Messina ci sono sì i ghetti come dice lei, ma non pensi che le zone centrali e più trafficate siano perle di civiltà in cui vige la totale assenza di delinquenza.
    Ai suoi tempi come ai miei quando a scuola c’era un richiamo o una sospensione la cosa più grave che poteva fare l’alunno era far volare il registro dalla finestra, ma poi a casa c’erano le punizioni o gran legnate.

    Ai suoi tempi non c’era la fame che c’è oggi e che spinge il teppistello a fare la rapina del secolo per poco più di 500€ con pistole giocattolo e con la paura che li avvolge.

    Ai suoi tempi non eravamo pieni di zingari, tunisini, marocchini appostati ad ogni semaforo per chiedere soldi o lavare vetri.

    Qui dovrebbero mandare l’esercito per capovolgere il sistema e far cessare tutto questo schifo. Mettere paura al popolo e insegnargli l’educazione con le maniere forti

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  11. I RESPONSABILI: la cattiva POLITICA di questi ultimi vent’anni, una SCUOLA che abbia tradito il suo ruolo, FAMIGLIE oramai allo sbando, siamo ancora in tempo a Messina per ricostruire il senso della legalità e dell’interesse generale?

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  12. I RESPONSABILI: la cattiva POLITICA di questi ultimi vent’anni, una SCUOLA che abbia tradito il suo ruolo, FAMIGLIE oramai allo sbando, siamo ancora in tempo a Messina per ricostruire il senso della legalità e dell’interesse generale?

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