Appello Corsi d'Oro 1, Procura chiede pene più severe: il dettaglio

Appello Corsi d’Oro 1, Procura chiede pene più severe: il dettaglio

Alessandra Serio

Appello Corsi d’Oro 1, Procura chiede pene più severe: il dettaglio

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martedì 29 Maggio 2018 - 12:22

Prende il via il processo di secondo grado legato allo scandalo della gestione dei fondi destinati alla formazione professionale. Il PG ha chiesto 13 condanne, contro le 11 decise dal Tribunale, e verdetti più pesanti per 10 imputati.

La Procura insiste: le condanne per gli imputati del processo corsi d’oro 1, la prima tranche della maxi inchiesta sulla formazione professionale a Messina nel decennio scorso, avrebbero dovuto essere più pesanti. Quindi la sentenza di primo grado, emessa nel marzo 2017, va riformata, arrivando a 13 condanne e non soltanto 11, come decise dal Tribunale.

In sostanza è questa la richiesta che il sostituto procuratore generale Adriana Contestabile ha fatto stamane alla Corte d’Appello che dovrà decidere il secondo grado del processo. Si torna in aula il prossimo 14 giugno, per dare la parola ai difensori degli imputati.

In sostanza il PG insiste chiedendo che venga accolto l’appello depositato dalla Procura, uno degli ultimi atti firmati dall’aggiunto Sebastiano Ardita prima di lasciare la procura messinese, riconoscendo il reato di peculato così come era stato inizialmente configurato dagli inquirenti – mentre il Tribunale lo ha riqualificato in truffa – non applicando i termini prescrizionali riconosciuti in primo grado, e riconoscendo il reato di associazione anche per i quattro imputati che invece erano stati scagionati da questa specifica accusa alla fine del processo davanti al Tribunale.

Se le richieste della PG saranno accolte dalla Corte, in sostanza si tratterà di un aggravamento delle pene per tutti.

Ecco il dettaglio delle richieste di oggi: 10 anni e 8 mesi per Elio Sauta, 7 anni e 3 mesi per Graziella Feliciotto, 4 anni e 11 mesi per per Chiara Schirò, 2 anni e 8 mesi per Concetta Cannavò, 3 anni e 11 mesi per Natale Lo Presti, 4 anni e 4 mesi per Nicola Bartolone, 3 anni per Melino Capone, 7 mesi per Daniela D’Urso, infine un anno per Natale Capone e Caliri Giuseppe, che in primo grado erano stati totalmente assolti.

La PG ha poi chiesto la conferma del resto del verdetto, quindi dei 6 mesi decisi per Carlo Isaia, 1 anno e 8 mesi a Salvatore Giuffè, 3 mesi a Daniela Pugliares.

Chiesta la conferma anche delle condanne per le società imputate, ovvero l’Ancol, Pianeta Verde, Centro Servizi 2000, Sicilia Service ed Elfi Immobiliare.

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