Corsi d'oro, a giudizio immediato le mogli degli ex sindaci Buzzanca e Genovese

Corsi d’oro, a giudizio immediato le mogli degli ex sindaci Buzzanca e Genovese

Alessandra Serio

Corsi d’oro, a giudizio immediato le mogli degli ex sindaci Buzzanca e Genovese

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lunedì 14 Ottobre 2013 - 13:06

Udienza il 17 dicembre per le 10 persone arrestate alla fine dell'indagine sulla gestione dei fondi destinati alla Formazione professionale che facevano capo al Pd ed al Pdl. Nel mirino gli enti Aram, Ancol e Lumen. Ancora sospesa la decisione del Riesame sul no agli arresti degli altri indagati.

Nel giorno in cui l'inchiesta Pandora scopre la gestione illecita dei fondi destinati alla formazione professionale a Catania, a Messina nella tarda mattinata va a notifica la fissazione dell'udienza per le 11 persone coinvolte nel blitz Corsi d'oro, l'analoga inchiesta della Guardia di Finanza di Messina sugli enti Aram, Lumen ed Ancol.

Il processo comincerà il prossimo 17 dicembre davanti ai giudici della II sezione Penale e riguarda Chiara Schirò, moglie di Francantonio Genovese; Concetta Cannavò, ex tesoriere del Pd; Daniela D’Urso, moglie dell’ex sindaco Giuseppe Buzzanca; e Elio Sauta ex consigliere comunale del Pd; e Melino Capone, ex assessore comunale nella giunta Buzzanca; Graziella Feliciotto, moglie di Sauta e operatrice della formazione; Natale Lo Presti, Nicola Bartolone, Natale Capone e Giuseppe Caliri. Le accuse sono di associazione a delinquere finalizzata al peculato e alla truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Udienza anche per Carlo Isaia, funzionario dell'Ispettorato al Lavoro sospeso dalle funzioni.

Per tutti il giudice per le indagini preliminari ha accolto la richiesta della Procura di Messina di disporre il giudizio immediato, senza cioè passare dal vaglio dell'udienza preliminare. Non è stata ancora depositata, invece, la decisione del Tribunale del Riesame sulla richiesta della Procura, tornata a chiedere provvedimenti più rigorosi per Elio Sauta e l'arresto de persone coinvolte, sino ad oggi solo indagate. I magistrati, ad esempio, avevano chiesto l'arresto anche per Elena Schirò, sorella di Chiara e responsabile del centro Lumen. Richiesta negata invece dal Gip Giovanni De Marco, che ha sì sottolineato la gravità del modus operandi della "cricca", ma non ha trovato ragioni valide perché scattassero misure cautelari più severe, nel luglio scorso.

L'accusa di fondo è di aver dragato i fondi destinati agli enti di formazione professionale attraverso una rete di società intestate o gestite da familiari dei referenti politici. A coordinare l'inchiesta sono stati i pm Camillo Falvo, Fabrizio Monaco e Antonino Carchietti, insieme al procuratore aggiunto Sebastiano Ardita.(Alessandra Serio)

19 commenti

  1. ed il PD candita a segretario provinciale un gregario di Genovese.

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  2. ma quanto mi dipiace poverini allora il SANTO NATALE E CAPODANNO lo faranno a casa e si non potranno fare compere lei negozi di lusso girare x le vie di MESSINA E SI POVERINI.

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  3. Che si faccia giustizia, in maniera rapida e certa, soprattutto per tutti coloro che, non rientrando nelle “aree giuste” sono rimasti fuori da qualunque possibilità di trovare lavoro.

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  4. E cosa ti aspettavi?
    Qualcuno o qualcosa di meglio?
    Cambia l’orchestra, ma musica e direttore restano sempre gli stessi.

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  5. Elio Sauta?
    Un ++++++

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  6. Chissà se questa vicenda si concluderà come quella più famosa della Roma antica. Durante i festeggiamenti della Bona Dea, organizzate da Giulio Cesare in casa propria, Publio Clodio Pulcro, amante di Pompea Silla, nuova moglie di Cesare, s’introdusse in casa travestito da ancella: fu scoperto grazie all’intervento di Aurelia Cotta, madre di Cesare. L’imperatore si rifiutò di testimoniare al processo contro Publio Clodio Pulcro, ma ripudiò comunque la moglie, da qui la famosa frase ” LA MOGLIE DI CESARE DEV’ESSERE AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTO “.

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  7. Meno male che almeno con il Sindaco gli è andata male!

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  8. Corsi d’oro,
    Nell’inchiesta di oggi a Catania che ha portato all’arresto di dieci persone sono coinvolti anche politici e loro parenti e affini. Nove milioni sarebbero stati incassati indebitamente. Pasti fatturati per i corsi erano destinati a un lido della Playa.
    A Messina finivano in tasca direttamente

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  9. Vergognarsi è poco!!! E noi che credevamo nella politica.

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  10. Poi mi chiedo ma con tutte queste accuse come si possono conferire incarichi ed investiture avere credito e magari riscuotere anche successo, è un mistero tutto MESSINESE
    che narra la triste storia di un uomo illuminato solo dalla sua ricchezza e una plebaglia prezzolata e inconcludente.
    W GLI UOMINI LIBERI

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  11. se colpevoli, tutti dentro e buttare la chiave

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  12. ..non ditemi che i rispettivi coniugi in questa vicenda non hanno nulla a che fare..ho molta fiducia nella magistratura in un momento politico-storico dove bisogna dare ai cittadini un segnale di essere in qualche modo protetti da questi atti a scapito della collettività.Non aggiungo mie opinione in merito alle appartenenze politiche,candidature e altro.Dico una cosa sola: ma questi con quale faccia ancora girano per strada ? S.P. come nei fumetti(nelle famose nuvolette) :senza parole!(mi date notizie di quel magnifico individuo di nome xxxxxx?forse starà mangiando caponatine data la sua splendida stazza!Grazie

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  13. Se si fa uno scippo, si va in Galera Mentre chi truffa noi e il paese sta LIBBERO….

    CHE SCHIFO……

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  14. Forse vi e’ sfuggito un aggettivo eloquente ed incisivo nel mio commento:
    SCARSO ” riferito al personaggio illuminato”.

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  15. Non è il caso di manifestare euforia, tanto è in arrivo la spugna di stato che assorbe tutto e ridà loro la verginità.
    Chi si ricorderà più cosa è successo nel luglio 2013?
    Quante illusioni.
    Gli +++dei cognatini lo hanno anticipato all’ultima assembea di partito.
    Accorrete gente, accorrete, le mollichino stanno cadendo dal tavolo, il tesoro lasciatelo a cognatini e parenti prossimi.

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  16. loro quasi sicuramente la faranno franca, io però penso a chi ancora oggi spera che venga vinto il ricorso che porterebbe Calabrò all’incarico di sindaco… l’ennesima sconfitta per la città e l’ennesima vittoria per il sistema Genovese e company (PD e PDL)

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  17. puzza di bruciato 15 Ottobre 2013 08:36

    Un pò mi dispiace per i mariti… a volte lo sposo è l’ultimo a sapere delle malefatte della moglie.. insomma le mogli hanno agito a loro insaputa… Altro che zelig…

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  18. Tranquilli: il napoletano sta obbligando PD – PDL all’amnistia – indulto. Risarciranno solo qualche milione di euro dai loro cospicui patrimoni, fra una decina d’anni dopo il processo penale e quello alla Corte dei Conti. Un solletico per chi ha accumulato ricchezze per le sue prossime 7000 generazioni. Sono quelli che si opponevano al Ponte, e Accorinti in buona fede scalava tralicci per loro.

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  19. Quanto polverone, verrà tutto cancellato dal prossimo Indulto-Amnistia che già il “buon” Napolitano sta preparando per salvare il xxxx a tutti i politici beccati con le mani nel sacco negli ultimi anni… LORO la fanno SEMPRE franca, gli onesti ne pagano SEMPRE le conseguenze!!!

    Sapete qual’è la prossima fesseria che faranno i cittadini di Messina e provincia? Daranno il voto ai parenti di questa xxxxxx alle prossime elezioni; la popolazione che vuol farsi passare per onesta dovrebbe xxxxxxxx a tutti coloro che hanno il coraggio di chiedere un voto per il PD e/o per il PDL… la realtà è un’altra, molti, e dico MOLTI, sono consapevolmente complici di questo xxxxxx visto che sperano sempre di trarne un vantaggio personale. La provincia di Messina è paragonabile al terzo mondo grazie a questo modo di ragionare in sede di elezioni.

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