Buon Natale a chi ha paura, perché è dalla paura che nasce il coraggio

Buon Natale a chi ha paura, perché è dalla paura che nasce il coraggio

Rosaria Brancato

Buon Natale a chi ha paura, perché è dalla paura che nasce il coraggio

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giovedì 25 Dicembre 2014 - 08:56

Buon Natale a chi oggi a Messina ha paura che anche la speranza sia finita. Buon Natale perchè è solo quando guardi in faccia la paura trovi il coraggio di affrontarla e volare

Ho cercato un sentimento che unisse tutti noi, che ci rendesse uguali in questo Natale 2014 e ne ho trovato uno che penso si sia annidato in fondo ai cuori man mano che la crisi diventava una tenaglia ed è cresciuto in modo tale che al mattino ti fa aprire gli occhi e balzare dal letto prima che suoni la sveglia e mette l’ombra al sorriso. Buon Natale a chi come me, ha paura che non ci siano più certezze domani e neanche oggi. Buon Natale a chi, come me, vede la precarietà divorarsi ogni giorno un pezzo di speranza. Ma soprattutto Buon Natale a chi, come me, sa che il coraggio nasce dalla paura e ti fa ruggire più forte nel buio della notte. E’ la paura quella “cosa” che lentamente sta entrando nelle case e nelle anime dei messinesi, e che se anche se non lo diciamo ci impedisce di immaginare di poter costruire una muraglia per difenderci. Invece è proprio il sapere che abbiamo tutti la stessa ombra che ci cammina dietro che può darci la forza per alzarci insieme.

Quindi Buon Natale a chi ha paura che Messina un giorno non troppo lontano si ritrovi una città di vecchi con i figli volati via in luoghi sempre più lontani per raggiungerli nelle festività e talmente migliori del nostro per riuscire e a vederli tornare ogni tanto. Buon Natale a quei genitori che hanno paura che i loro cuccioli trovino culle più confortevoli che li accolgano per il resto della vita e il loro amore non basti più per fargli attraversare quel mare che è un oceano. Buon Natale ai precari a tempo indefinito che hanno paura che le fiaccole accese si spengano in un istante e che dopo aver atteso tutta la vita temono di dovere continuare ad attendere da Roma, da Palermo, da Palazzo Zanca risposte che sono sempre legate ad un altro capitolo, ad un altro giorno, ad un altro impegno di spese. Buon Natale a quei precari che nessuno conosce perché non fanno notizia e non attendono risposte da nessun Ente e il loro destino non è legato ad una stanza dei bottoni ma alla volontà di un “padrone”. Buon Natale agli ex Feluca spaventati da anni di promesse non mantenute e che sanno che basta un soffio a far volare via le parole e le migliori intenzioni. Buon Natale a chi ha paura di perdere tutto a 50 anni e sa che se accade il domani diventerà un tunnel. Ed è questa la peggiore delle paure perché ti porta ad accettare ogni ricatto ogni condizione intollerabile per non perdere quella miseria che hai e tieni duro per strappare un giorno, un mese in più, un anno in più al destino. Buon Natale ai lavoratori delle cooperative dei servizi sociali abituati ad un’asticella della sopportazione che si alza ogni mese un po’ di più per un lavoro a spizzichi e bocconi, per una precarietà che è diventata a tempo indeterminato. Buon Natale perché per loro la paura è che insieme ai vecchi bandi travestiti di nuovo si celino vecchie schiavitù e catene ormai a tempo indeterminato. Buon Natale a noi cittadini-spettatori che abbiamo paura che nulla cambi nonostante tutto e nonostante le battaglie. Buon Natale agli assistiti delle cooperative che hanno una certezza, questa sì, che quando la coperta è troppo corta copre solo i più furbi e quelli che sanno guadagnare sulla pelle degli altri e che il sistema è ormai un bluff che vede nei malati, negli anziani, nei più deboli dei numeri da far quadrare e non delle persone da servire. Buon Natale ai lavoratori dell’Ustica lines che hanno paura che Rfi non riesca a garantire un progetto che tuteli anche loro, operatori di uno Stretto che sembra un mare immenso dove annegano le belle frasi. Buon Natale ai dipendenti di Bluferries che insieme ai colleghi di Ustica Lines hanno garantito un servizio che ci ha fatto pensare di vivere in Europa e che hanno timore di svegliarsi un mattino scoprendo che nessuna proroga e nessuna elemosina uscirà più da nessun cassetto ministeriale. E quel mattino avremo capito che anni ed anni di briciole ci hanno solo resi schiavi di chi ce le getta sul tavolo a fine pasto. Buon Natale ai pendolari dello Stretto che alle promesse di un’area integrata, di una Città Metropolitana o interplanetaria credono ancora meno che alla Fata Turchina o agli gnomi della foresta e che hanno paura di dover attraversare a nuoto e restare per sempre in mano al monopolio dei privati. Buon Natale ai diversamente abili e non mi riferisco solo a quanti definiamo disabili ma a quanti vengono considerati dagli altri tali e che hanno paura di dover trovarsi ogni giorno nuovo barriere invisibili da superare e che spuntano come funghi in una città dove gli scivoli sono diventati l’alibi per non pagare il gratta e sosta e dove la guerra ai furbi diventa un assedio agli ultimi. Buon Natale ai volontari che hanno una doppia paura, quella di restare soli ad affrontare le mille ferite di una Messina in ginocchio e quella che il numero dei feriti aumenti in misura esponenziale. Buon Natale a questi volontari che aumentano ogni giorno e che quando si trovano a prendere per mano il loro vicino, il loro ex compagno di scuola o di lavoro, fanno finta di non saperlo e il sorriso aiuta a cancellare quella vergogna che fa abbassare gli occhi. Perché la paura è anche quella, di trovarsi un giorno dall’altra parte. Buon Natale a chi ha una laura ma non la raccomandazione o la parentela giusta, buon Natale a chi ha un talento che vedrà riconosciuto altrove, e neanche ci crede più alla favoletta che basta solo saper attendere e che il merito sia un valore universale. Buon Natale ai commercianti ed agli imprenditori che stanno combattendo nella giungla la più terribile delle loro battaglie e che hanno paura per quell’attività costruita a sangue e sudore e per quei dipendenti che sono i mattoni e il cemento preso a sassate dalla vita. Buon Natale anche ai loro dipendenti che hanno visto assottigliarsi gli stipendi e le speranze insieme alla forza dei loro titolari, che magari fino a un mese prima detestavano ma che adesso vedono nella loro stessa barca che affonda. Buon Natale agli artigiani che sanno che quando chiuderanno quella saracinesca non riaprirà più, ai pensionati che mantengono famiglie sempre più numerose di figli e nipoti travolti dalla crisi, ai disoccupati e a quelli che non ci provano più, Buon Natale a chi teme di essere diventato invisibile per sempre e invece non sa che è solo un momento, un momento che sembra dover durare per sempre ma non è così. Buon Natale a chi ha paura che la politica non cambierà mai e che i privilegi della casta diventino sempre più grandi rispetto alle miserie di un popolo che sembra quello della Francia prima della rivoluzione, con la differenza che da noi la parola “rivoluzione” è abusata così come “servizio”, “missione” e baggianate simili buone solo per le filastrocche da insegnare all’asilo.

Buon Natale a chi ha paura di aver perso la speranza oltre alle certezze.

Ma è proprio adesso che dobbiamo trasformare la paura nella nostra forza. La paura può sembrare un macigno che schiaccia, il burattinaio che muove i fili della nostra vita e ci trova impotenti, la gabbia che impedisce il movimento. Invece basta solo guardarla in faccia per diventare leoni. Ammettere di aver paura è il primo passo per far nascere il coraggio. E’ solo in quel momento di estrema solitudine che scopri che non sei solo, siamo in tanti ad avere paura e se ci teniamo la mano saremo più forti. Non facciamoci spaventare dalla paura, consideriamola solo una spinta per far uscire quella che pensiamo sia solo un filo di voce ed invece è un ruggito.

Il mio Buon Natale oggi, ad una Messina attanagliata dalle mille forme di paura è che da queste che ci sembrano gabbie nasca il coraggio di scoprirci grandi e la forza per uscirne fuori.

Se non hai paura non potrai mai capire che puoi vincere perché non sei in grado di conoscere la tua forza. Allora guardiamola negli occhi questa paura per scoprire che siamo più forti noi.

Rosaria Brancato

12 commenti

  1. puzza di bruciato 25 Dicembre 2014 11:32

    Buon Natale a Lei Sig.ra Brancato, grazie per essersi ricordata dei tanti dimenticati. Vorrei aggiungere un Buon Natale anche ai politici o pseudo tali che potevano e non hanno fatto per la città.

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  2. puzza di bruciato 25 Dicembre 2014 11:32

    Buon Natale a Lei Sig.ra Brancato, grazie per essersi ricordata dei tanti dimenticati. Vorrei aggiungere un Buon Natale anche ai politici o pseudo tali che potevano e non hanno fatto per la città.

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  3. COMMENTO 2. ” Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà, violenta il suo stesso talento e dà più valore ai problemi che alle soluzioni. La vera crisi, è la crisi dell’incompetenza. L’inconveniente delle persone e delle nazioni è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie di uscita. Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non c’è merito. E’ nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perché senza crisi tutti i venti sono solo lievi brezze. Parlare di crisi significa incrementarla, e tacere nella crisi è esaltare il conformismo. Invece, lavoriamo duro. Finiamola una volta per tutte con l’unica crisi pericolosa, che è la tragedia di non voler lottare per superarla “.

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  4. COMMENTO 2. ” Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà, violenta il suo stesso talento e dà più valore ai problemi che alle soluzioni. La vera crisi, è la crisi dell’incompetenza. L’inconveniente delle persone e delle nazioni è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie di uscita. Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non c’è merito. E’ nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perché senza crisi tutti i venti sono solo lievi brezze. Parlare di crisi significa incrementarla, e tacere nella crisi è esaltare il conformismo. Invece, lavoriamo duro. Finiamola una volta per tutte con l’unica crisi pericolosa, che è la tragedia di non voler lottare per superarla “.

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  5. COMMENTO 1. Carissima Rosaria BRANCATO, un augurio di buone feste esteso alla redazione e all’editore di TEMPOSTRETTO. Permettimi di arricchire il tuo editoriale di Natale con le parole di un alieno dalle sembianze umane. Da IL MONDO COME IO LO VEDO di Albert Eistein. ” Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose. La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni,perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall’angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. E’ nella crisi che sorge l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera sé stesso senza essere superato. “

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  6. COMMENTO 1. Carissima Rosaria BRANCATO, un augurio di buone feste esteso alla redazione e all’editore di TEMPOSTRETTO. Permettimi di arricchire il tuo editoriale di Natale con le parole di un alieno dalle sembianze umane. Da IL MONDO COME IO LO VEDO di Albert Eistein. ” Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose. La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni,perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall’angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. E’ nella crisi che sorge l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera sé stesso senza essere superato. “

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  7. Credo di aver colto il senso positivo dell’articolo..aggiungo che occorre non aver paura perche’ tanti che partono saranno per sempre stranieri (magari con l’auto a rate) e sarebbe giusto avessero una opportunita’ a casa… perche’ magari chi guida la citta’ riuscira’ a renderla attrattiva di investimenti per il lavoro…o magari anche solo per un isola pedonale.certo non bisogna aver paura ma lottare e mai dimenticare i buzzanca i genovese i monti e i letta che ci hanno regalato questa paura!!

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  8. Credo di aver colto il senso positivo dell’articolo..aggiungo che occorre non aver paura perche’ tanti che partono saranno per sempre stranieri (magari con l’auto a rate) e sarebbe giusto avessero una opportunita’ a casa… perche’ magari chi guida la citta’ riuscira’ a renderla attrattiva di investimenti per il lavoro…o magari anche solo per un isola pedonale.certo non bisogna aver paura ma lottare e mai dimenticare i buzzanca i genovese i monti e i letta che ci hanno regalato questa paura!!

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  9. Nell’augurare un Buon Natale agli amici ed ai lettori di T.S. vorrei augurare nel contempo, a tutti, di superare la PAURA…tutte le paure, quelle che nascono dall’esterno, dalla società ma soprattutto quelle che albergano all’interno di noi stessi, nel nostro intimo.
    Quando abbandoniamo la paura subentra automaticamente l’ AMORE. L’amore vince tutto e ci rende LIBERI, CONSAPEVOLI E FORTI.

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  10. Nell’augurare un Buon Natale agli amici ed ai lettori di T.S. vorrei augurare nel contempo, a tutti, di superare la PAURA…tutte le paure, quelle che nascono dall’esterno, dalla società ma soprattutto quelle che albergano all’interno di noi stessi, nel nostro intimo.
    Quando abbandoniamo la paura subentra automaticamente l’ AMORE. L’amore vince tutto e ci rende LIBERI, CONSAPEVOLI E FORTI.

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  11. NOOO, i nostri figli hanno tanto coraggio!
    Ecco, sono numerosi e coraggiosi i nostri figli che sanno bene oltrepassare non solo lo Stretto ma anche l’Oceano!
    Grazie e sinceri auguri a Te grande e mitica Rosaria Brancato e a Tutta la Redazione di Tempostretto

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  12. NOOO, i nostri figli hanno tanto coraggio!
    Ecco, sono numerosi e coraggiosi i nostri figli che sanno bene oltrepassare non solo lo Stretto ma anche l’Oceano!
    Grazie e sinceri auguri a Te grande e mitica Rosaria Brancato e a Tutta la Redazione di Tempostretto

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