Stu Tirone, la Pizzarotti mette in vendita le sue quote e va via

Stu Tirone, la Pizzarotti mette in vendita le sue quote e va via

Stu Tirone, la Pizzarotti mette in vendita le sue quote e va via

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martedì 28 Maggio 2013 - 13:58

L'azionista di maggioranza della società di trasformazione del borgo preterremoto esce dalla compagine. Pronto il bando per la vendita delle azioni. Tutti i "guai" della partecipata del COmune

Piove sul bagnato per la Stu del Tirone, la società di trasformazione urbana che dovrebbe occuparsi del recupero del borgo preterremoto. Durante il consiglio d’amministrazione della scorsa settimana, l’azionista di maggioranza, la Pizzarotti Spa di Parma, azionista di maggioranza della società di trasformazione, ha informato i soci, con una raccomandata, della volontà di vendere il proprio 36% di quote, pari a 21.600 azioni. Per questo l’amministrazione (il comune di Messina è azionista al 30%), ha avviato le procedure di collocazione delle azioni sul mercato, che avverrà con gara ad evidenza pubblica. L’impresa parmigiana, che ha assorbito qualche tempo fa la Garboli (la prima impresa ad aderire al progetto Stu) ha versato nelle casse di palazzo Zanca i ventimila euro quale anticipo delle somme necessarie alla pubblicazione del bando.

Non è che l’ultima delle tegole che arrivano in testa alla partecipata del Comune di Messina. Per un altro dei Soci, la Demoter di Carlo Borella, azionista al’11,3%, è stata chiesta la procedura di fallimento, e anche il 30% delle quote in mano a palazzo Zanca “vacilla”. In consiglio comunale, ferma da oltre un anno all’ordine del giorno, giace una proposta di delibera per lo scioglimento della società di trasformazione urbana, presentata a marzo del 2012 dal Pd che chiede il ritiro in autotutela della delibera di costituzione della Stu (mentre i consiglieri Nicola Barbalace, Giorgio Caprì, Santi Zuccarello, Tanino Caliò e Paolo Saglimbeni, anch’essi del Pd, della Stu se ne sono fatti invece sponsor): delibera che non è mai stata discussa, e che prende le mosse da una proposta simile messa sul tavolo anni fa da Giuseppe Melazzo dell’Udc. Paradossalmente, nello stesso ordine del giorno di delibere che riguardano la Stu ce n’è una seconda, che propone la rimodulazione del piano industriale della società. Oltre a Pizzarotti, Demoter e Comune di Messina, gli azionisti sono la Arcovito srl, la Trio Srl, la Studio Fc Rr associati, la Ingegneria e Finanza e la Quattropareti srl.

Un commento

  1. fughe ?? e di corsa … li capisco UNA CITTà CHE NEI SALOTTI DI POTERE SI FLAGELLA NON FA SQUADRA con una piccola elitè dai tanti NO e in alternativa ancora NO ,che volete che si faccia si FUGGE e al mio cronista resta la lista dei disastri stile Sanderson etc etc etc etc……. responsabilità trasversali DI TUTTI E il popolo fa la fame !! BRAVISSIMI

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