Nuova lettera di Garofalo a Matteoli: «Si faccia chiarezza sul futuro della mobilità messinese»

Nuova lettera di Garofalo a Matteoli: «Si faccia chiarezza sul futuro della mobilità messinese»

Nuova lettera di Garofalo a Matteoli: «Si faccia chiarezza sul futuro della mobilità messinese»

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sabato 18 Giugno 2011 - 07:41

Il deputato nazionale invita il ministro, in vista della prossima audizione in commissione parlamentare trasporti, il 5 luglio, di fare luce sulle decisioni da adottare in relazione alla di dismissione portata avanti da Rfi

Tra la città di Messina e i referenti nazionali, in riferimento alla problematica trasporti ferroviari, sembra poter esistere solo un rapporto epistolare, fatto cioè di comunicazioni scritte inviate in carta bollate che la maggior parte delle volte rimangono però inascoltate. Al punto che viene da chiedersi se l’indirizzo dei destinatari presenti sulle missive sia quello giusto. Rimanendo in tema di missive, infatti, ecco una nuova lettera che il deputato nazionale Enzo Garofalo scrive al “solito” Ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli per chiedere, una volta per tutte, di fare chiarezza sulle reali intenzioni che riguardano il trasporto nello Stretto. L’ennesimo appello alla trasparenza rispetto al quale, pur con tutte le buone intenzioni, non si può che apparire un po’ scettici.
Nella lettera Garofalo passa in rassegna tutte le “strane” vicende che riguardano la questione trasporti Rfi: «Si delineano i confini di un’Italia a due velocità – scrive il deputato – Accanto a tale constatazione non posso che continuare a registrare, mio malgrado e con crescente preoccupazione, quanto già sottolineato in svariati interventi parlamentari, nonché in incontri informali: impera la perdurante politica di dismissione che il Gruppo Ferrovie dello Stato nei fatti sta operando nel territorio siciliano ed in particolare nella provincia di Messina». Ne sono tutti consapevoli tranne che il Ministro Matteoli: sebbene infatti nel corso dei tavoli romani vengano prospettate soluzioni che ogni volta appaiono sempre come quelle ideali, puntualmente arrivano nuove docce fredde da parte di Rfi.
Le ultime, in ordine di tempo, hanno riguardato la paventata chiusura dell’ Officina Grandi Riparazioni di Gazzi, la chiusura della sede Itaferr S.p.A. di Messina e da ultimo, non certo per importanza, la decisione dello scorso 12 giugno di eliminare sei vetture di treni che collegano la Sicilia col Centro e Nord: « Come interpretare – scrive Garofalo – questa ultima decisione di Fs se non come noncuranza rispetto alle Sue rassicurazioni circa la durata annuale dell’intervento da lei promosso nel marzo scorso che aveva portato al reintegro di sedici vetture di treni nel settore passeggeri a lunga percorrenza?»
Per Garofalo, è concreto il rischio che i cittadini non percepiscano più l’utilità di un’ opera volta all’ammodernamento, al miglioramento dei servizi e all’ arricchimento del territorio: «Ecco perché – conclude Garofalo – le chiedo, certo di un sensibile e celere riscontro a tale appello, di fare luce sui reali piani di ristrutturazione e di pianificazione aziendale di Trenitalia nell’area dello Stretto e di fornire, in occasione della prossima audizione del 5 luglio in Commissione Trasporti, gli indispensabili chiarimenti e le rassicurazioni attese da un territorio i cui bisogni sociali di qualità e di universalità dei servizi essenziali alla mobilità dei cittadini devono trovare ampia soddisfazione»

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