Caos MessinaServizi, si torna in aula. Santalco: «Scegliete un'altra strada»

Caos MessinaServizi, si torna in aula. Santalco: «Scegliete un’altra strada»

Francesca Stornante

Caos MessinaServizi, si torna in aula. Santalco: «Scegliete un’altra strada»

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lunedì 12 Giugno 2017 - 07:58

Oggi nuova seduta del consiglio comunale dedicata alla società che dovrebbe prendere il posto di Messinambiente. Duro intervento del consigliere Peppuccio Santalco che chiede all'amministrazione di aprire ai privati per evitare un nuovo fallimento.

Una settimana di tregua, di pausa. Doveva servire per recuperare qualche giorno utile a dipanare dei dubbi, mettere in chiaro per esempio tutta la querelle sugli incarichi del direttore/segretario/ragioniere/dirigente Antonio Le Donne, smorzare le tensioni delle ultime settime. Una settimana di stop dalla infuocata discussione sulla MessinaServizi Bene Comune e sul futuro della gestione rifiuti per tornare in aula oggi, con l’attesissima seduta che riaprirà il dibattito sul contratto di servizio e l’affidamento dei servizi di igiene ambientale alla nuova società. I numeri per l’approvazione restano risicati, è quasi certo che anche oggi dovrà cadere il numero legale per abbassare la soglia della validità a 16 presenze e tentare di salvare così una delle operazioni più importanti e più contestate dell’amministrazione Accorinti.

Il clima è tutt’altro che sereno, oggi torneranno in aula anche i lavoratori di Messinambiente, sul fronte rifiuti la situazione è ancora drammatica, Messinambiente è alle prese con l’ennesima emergenza che in città è diventata routine, si lavora per mettere in piedi il concordato per evitare il fallimento, passato e futuro camminano a braccetto e questo non fa che alimentare le perplessità dentro e fuori dall’aula.

Tra i più critici c’è sempre stato il consigliere Peppuccio Santalco che fin dal progetto Amam si oppose alla strategia dell’amministrazione Accorinti e che oggi, proprio nel giorno in cui si torna in aula, ha messo nero su bianco una proposta indirizzata agli amministratori per fermare il progetto MessinaServizi rivedendo la possibilità di aprire ai privati per dare maggiore prospettiva economica a tutto il settore dei rifiuti.

«Signor Sindaco, Signori Assessori e Signor Direttore Generale, il fortissimo rischio è quello di affidare il servizio ad una istituenda realtà societaria che nasce già vecchia e sorpassata. Non in grado di gestire al meglio ed economicamente per i cittadini, così vessati, il servizio di igiene urbana di una città metropolitana.

Credo che la possibilità di una bocciatura della proposta di delibera sull'affidamento del servizio sia concreta. Ma ancora, nonostante i tempi ristretti, si potrebbe percorrere una strada che, fermo restando il principio della gestione pubblica cara all'amministrazione, potrebbe costituire una soluzione alternativa più consona ad una auspicabile gestione efficiente ed efficace.

La mia proposta, pertanto, è quella di soprassedere una buona volta alla proposta all'ordine del giorno del Consiglio ed avviare da subito un altro e utile percorso. Abbia questa Giunta il coraggio politico, se vuole veramente il bene dei cittadini così tartassati ed esasperati da un servizio assai scadente, di correggersi anziché riproporre per un altro decennio un carrozzone vecchia maniera. In pratica tal quale a quello in essere.

Mi risulta che la Legge Madia confermi e ammetta una gara pubblica, aperta ai migliori operatori nazionali ed europei. Potrebbe essere una gara a doppio oggetto, cioè da una parte confermando la concessione pluriennale alla nuova società con un ben fatto Contratto di servizio, sotto esame in Consiglio. Dall’altra prevedere l’entrata nella MessinaServizi di un partner privato che faccia, così, il suo ingresso nel nuovo gestore prevalentemente pubblico. Ci sono chiari e virtuosi esempi in Italia da poter seguire.

Perché, viceversa, Messina dovrebbe imprigionarsi con le sue stesse mani entro un modello da vero “socialismo reale”. O da vetero assistenzialismo ?

Viceversa, si emetta un bando entro luglio ove sia messo a gara pubblica il 40% della nuova società MessinaServizi con una concessione di 10 o più anni (15 o 20 anni). Il mercato dovrebbe gradire una gara così aperta e trasparente, con un arco temporale che consenta al socio di innovare ed investire a Messina. Migliorando il servizio e abbassando l’esosa tariffa rifiuti. Si smetta, una volta per tutte, di demonizzare il “privato” che, se ben scelto e controllato, funziona egregiamente in tutte Italia e in Europa.

Oppure il 40% della Messina Servizi sia messa a mercato rivolgendosi a società pubbliche di settore altamente qualificate e partecipate totalmente da partner pubblici (per intenderci tipo Hera)

Si pensi davvero al bene comune dei messinesi, anziché agli stereotipi esclusivamente pubblici che, in definitiva, confermerebbero null’altro che l’esistente. Un esistente che la Giunta Accorinti dice di voler cambiare, ma che in realtà non ha cambiato da 4 anni a questa parte. E che ancora assolutamente non trasformerebbe. Una Giunta di conservazione e non di innovazione, questa per ora la verità. Questo il test in corso davanti alla Città e ai messinesi».

Santalco è chiarissimo: che cosa avrebbe di così diverso la nuova società rispetto a Messinambiente? In pratica solo il nome. Una riverniciata e basta. Per il resto sarebbe la stessa realtà societaria con gli stessi lavoratori, gli stessi responsabili, gli stessi mezzi ormai inutilizzabili, le stesse strutture fisse, gli stessi cassonetti, cioè avremmo le stesse problematiche che giornalmente, e ormai da anni viviamo, con costanti crisi. Com’è possibile non prevedere nella società di cui stiamo discutendo nuovi investimenti in attrezzature e capitale fisso? Ma anche se così non fosse, come potrebbe fare un Organo di revisione ad asseverare un piano industriale di una società con un capitale così irrisorio? «Solo una visione miope e minimalista sta determinando l'Assessore Ialacqua e l'intera Giunta Accorinti, compreso il Direttore Le Donne, ad avviare un percorso societario che corre il rischio di abortire già dai primi mesi dalla nascita. Ricadendo sulla Giunta che verrà nel 2018. Senza considerare che il Comune dovrà garantire per i primi tre anni in aggiunta al costo del servizio, complessivamente in più circa 18 milioni di euro per il concordato in continuità. Senza quindi poter contribuire ad eventuali aumenti di capitale societario certo necessario per gli investimenti. Può una nuova costituenda società basarsi su soli € 100.000 per tre anni e sulle anticipazioni bancarie? Nasce già finanziariamente asfittica».

Questi sono i motivi per cui Santalco ha contrastato la strada che il Comune sta seguendo, con l'avallo acritico delle forze sindacali le quali con visione miope non guardano alla vera prospettiva futura dei lavoratori che, invece, potrebbero essere garantiti nei loro diritti solo da una società forte economicamente ed organizzata in maniera industriale.

Una proposta che oggi potrebbe scompaginare i programmi dell’aula e rimettere tutto in discussione. L’assessore Ialacqua ha già detto a chiare lettere che non ci sarà alcun ripensamento, ma adesso bisognerà vedere se non sarà qualche consigliere a fare un passo indietro sulla scia di queste motivazioni e di queste ipotetiche prospettive.

Francesca Stornante

4 commenti

  1. Si bravo, tutto giusto… ma non potevate mandarli a casa quando c’è stata la “sfiducia”? Grazie!

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  2. Si bravo, tutto giusto… ma non potevate mandarli a casa quando c’è stata la “sfiducia”? Grazie!

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  3. Santalco ha capito tutto e non ha peli sulla lingua definendo la nuova società la brutta copia di Messina Ambiente. Inspiegabile le proteste dei lavoratori i quali spingono per la creazione di questa buffonata creata da Ialacqua e Signorino, due assessori sfatti, inutili e già perdenti al momento della nomina data loro da un’altro incompetente e perdente che risponde al nome di Accorinti.

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  4. Santalco ha capito tutto e non ha peli sulla lingua definendo la nuova società la brutta copia di Messina Ambiente. Inspiegabile le proteste dei lavoratori i quali spingono per la creazione di questa buffonata creata da Ialacqua e Signorino, due assessori sfatti, inutili e già perdenti al momento della nomina data loro da un’altro incompetente e perdente che risponde al nome di Accorinti.

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