Messina spende quanto Verona, ma lì la Tares costa meno e i servizi funzionano davvero

Messina spende quanto Verona, ma lì la Tares costa meno e i servizi funzionano davvero

Francesca Stornante

Messina spende quanto Verona, ma lì la Tares costa meno e i servizi funzionano davvero

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martedì 14 Gennaio 2014 - 02:36

Abbiamo messo a confronto tutti i costi della gestione rifiuti messinese con quella di Verona, città che per numero di abitanti è più vicina a Messina. La cifra totale è quasi uguale ma a fronte di un servizio che la piazza nei primi posti di tutte le classifiche su differenziata e ambiente urbano.

Messina come Verona? Un giorno, forse, si spera. Al momento l’unica cosa che accomuna la nostra città a quella veneta è la vicinanza nell’elenco per numero di abitanti delle città italiane. Verona ne conta 253.409, Messina 242.267. Questo dato è però sufficiente per mettere a confronto due realtà profondamente diverse che distano circa mille chilometri l’una dall’altra, un confronto che rischia di far uscire la città dello Stretto profondamente sconfitta ma che può servire da pungolo e da stimolo affinché si punti a migliorare prendendo esempio da chi è più in alto di noi, non solo sulla cartina geografica. L’argomento, naturalmente, è la gestione dei rifiuti.

Anche Verona, come Messina, ha dovuto adottare la Tares e dunque fa i conti con una tassa che in tutto lo stivale sta scatenando durissime proteste e contestazioni con cittadini che assaltano i Consigli comunali e presentano ricorsi al Tar. Ma se a Messina il malcontento cresce di giorno in giorno per l’ingiustizia di un tributo pesantissimo a fronte di un servizio inesistente, a Verona la Tares è stata accettata dai cittadini senza grossi traumi, forse perché invece lì il sistema rifiuti funziona perfettamente. Che l'ecosistema urbano di Verona sia tra i migliori nelle grandi città italiane lo ha stabilito per esempio la classifica "verde" stilata all'interno del 20° rapporto di Legambiente che la piazza al quarto posto. Dello scorso luglio un altro dato da segnalare: per raccolta differenziata Verona risulta la prima tra le grandi città italiane e raggiunge il 53% di differenziata. Messina, nelle stesse classifiche, è sempre fanalino di coda, con percentuali di differenziata che non sono mai andate oltre il 5%.

Parlando di rifiuti inevitabile quindi pensare alla Tares e mettere a confronto i bollettini nostrani con quelli veronesi. Dalle proiezioni calcolate attraverso il sito istituzionale del Comune scaligero si possono accostare quelle elaborate in base ai coefficienti utilizzati dal regolamento approvato a Palazzo Zanca e salta fuori che le famiglie messinesi pagano circa il doppio rispetto a quelle veronesi, basta citare un dato: prendendo come esempio un immobile di 80 mq vediamo che da noi un unico componente sborsa 261,15 euro, a Verona 131,75 euro. Differenze meno significative per le utenze non domestiche, le tariffe per le attività commerciali sono pressoché uguali. Tutto ciò a fronte di un servizio estremamente diverso che però ha costi molto simili.

Per capire la Tares bisogna infatti andare a spulciare i piani di gestione che ogni Comune ha dovuto approvare prima di introdurre la nuova tassa sui rifiuti. A Messina lo ha redatto l’Ato3, a Verona l’Amia, ovvero l’ente gestore del servizio, un’azienda Spa esterna al Comune e che con circa 600 dipendenti si occupa di rifiuti anche in altri cinque Comuni veneti. Il dato che colpisce di più è il costo totale della gestione rifiuti: quella veronese costa 45.537.450 euro, quella messinese 44.424.677 euro. Ci divide solo un milione di euro in più, eppure stiamo parlando di una delle città più pulite e virtuose d’Italia.

Andando ancora più a fondo è interessante confrontare alcune voci di spesa raccolte nei due piani finanziari.

Messina. I costi di gestione ammontano a 36.088.225 e sotto questa voce si raggruppano principalmente i servizi che riguardano l’igiene ambientale. Emerge che allo spazzamento e al lavaggio di strade e aree pubbliche nel 2013 sono stati destinati 12.141.858 euro, a raccolta e trasporto 10.558.502, per trattamento e smaltimento 7.739.134, per la raccolta differenziata 3.6 I costi comuni prevedono invece 2.146.396, mentre alla voce costi d’uso del capitale la cifra riportata è 3.775.071 e in questo caso si tratta di costi bancari soprattutto per anticipazioni. 65.085, trattamento e riciclo 606.423, altri costi (ma non si specifica quali) 1.377.224.

Verona. I costi di gestione ammontano a 28.110.000 e comprende le stesse voci ma con numeri molto diversi. Per spazzamento e lavaggio strade 7.200.000, raccolta e trasporto 5.500.000, per trattamento e smaltimento 8.300.000, per raccolta differenziata 6.360.000, trattamento e riciclo 3.250.000, altri costi 1.030.000.

I costi comuni prevedono invece 6.080.000, costi d’uso del capitale 5.350.000.

Dunque costi inferiori e ripartiti soprattutto per incentivare la differenziata. Non stupisce infatti che Verona può annoverare nel suo piano un introito di 2.800.000 di ricavi Conai, mentre Messina incassa solo 90.750 euro. Altro dato di non poco conto: Verona inserisce investimenti per 3.300.000 euro destinati all’acquisto di mezzi e attrezzature, i mezzi messinesi sono vetusti, spesso guasti, e nessun investimento è stato ipotizzato nel 2013.

Verona ha due soli centri di raccolta, ma sfrutta un capillare sistema di raccolta porta a porta, questo dovrà essere il modello da seguire a Messina. E se non bastassero questi numeri si potrebbe anche citare il lunghissimo elenco di beneficiari di sconti, riduzioni ed esenzioni che il Comune di Verona ha previsto nel suo regolamento rispetto a quello nostrano. Ma siccome la Tares ha già fatto abbastanza “incazzare” i messinesi forse è meglio fermarsi qui. Il confronto però dovrebbe far capire a tutti i cittadini che si può spendere per un servizio degno di questo nome e che però dipende dalla buona volontà di tutti. Fa capire anche quanta cattiva gestione e quanti sprechi ci siano stati negli anni passati. E quanto lavoro c’è davanti per avvicinarci a città virtuose come Verona anche in classifiche diverse da quelle basate solo sul numero di abitanti.

Francesca Stornante

34 commenti

  1. Perchè dici di sprechi degli anni passati?
    Quali provvedimenti di alta ingegneria finanziaria ha adottato il sempre più sorridente Daniele Ialacqua?
    Il raffronto con Verona ti è venuto molto facile ed è molto eloquente, ma avresti potuto farlo con qualsiasi altra città a Nord di Roma con Messina sempre più mortificata.
    Non ho trovato riferimento al numero degli addetti, forse sono sconociuti oppure piuttosto a Verona sono lavoratori ed a Messina sussidiati, e quindi lavativi?
    Quante sono state le giornate di sciopero regolarmente retribuite a Verona e quante a Messina?
    Quale bacino elettorale ha rappresentato Messinambiente per Genovese, Buzzanca e l’accozzaglia di consiglieri comunali?
    Ne approfittino tutti del prossimo Carnevale di Venezia per acquistare all’ingrosso un cospicuo numero di maschere.
    Vergogna.

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  2. chiaramente ci sono alcuni ma…il primo è il tipo di dipendente addetto alla raccolta “mentalmente” con approccio diverso al lavoro , il secondo è che quando si riesca a cambiare modo al sistema….i messinesi si lamenteranno come con l’isola pedonale perchè sono troppo MALISSIMO abituati !! anni e frustate ci vogliono

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  3. Cara Francesca,
    prima di tutto i miei ringraziamenti per quanto riguarda il gran lavoro che stai facendo unitamente agli altri colleghi della redazione nel tenerci informati su quanto sta accadendo sulla TARES,
    dopodichè, alla luce del raffronto con la città di Verona, che ha una spesa per la raccolta dei rifiuti quasi uguale a quella di Messina ma quest’ultima con una richiesta di importi molto superiore che arriva a circa il doppio se non di più, non è chiaro come il Tributo sia stato ripartito,
    a questo punto, l’Amministrazione comunale deve pubblicare i dati sul numero delle abitazioni ed esercizi commerciali sui quali è stata ripartita la TARES “sulla popolazione lasciamo cadere un velo pietoso in quanto i deceduti e i trasferiti in altre sedi pagano la produzione di spazzatura” per valutare se i costi applicati e quanti di coloro che hanno un “legittimo diritto di esenzione e riduzione” invece che essere sostenuti con fondi appositi dal comune, regione e stato, sono stati caricati (secondo me illegittimamente) su tutti gli altri, oppure c’è una forte evasione che solo l’amministrazione comunale non riesce a percepire, non vedo altro motivo.
    Concludo con un ulteriore rigraziamento per la pazienza che aveta nell’ascoltare il disappunto dei cittadini, dando sfogo sulle vostre pagine le lamentele di tutti (riuscendo a calmierare in parte gli animi di che protesta)

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  4. si mettono a confronto l’oro con il piombo.. Messina è terzo mondo..

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  5. Merita il superlativo BRAVISSIMA la nostra Francesca STORNANTE, una cronista di razza, puntuale e non accecata dal pregiudizio politico. Ho invitato RENATO sindaco a liberarsi dell’assessore Daniele IALACQUA, troppo caratterizzato politicamente a sinistra, per scontrarsi con i sindacati di MessinAmbiente e ATOME3, sui costi del Piano Finanziario 2013, sulla fatiscente organizzazione del lavoro, sull’assenza degli investimenti per potenziare la raccolta differenziata, al solo scopo di portare tutto in discarica, a questo proposito le inchieste giornalistiche e della magistratura hanno svelato gli oscuri interessi e gli intrecci tra politica e discariche. Carissima Francesca STORNANTE, come messinese sono orgoglioso di leggerti.

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  6. ovvio,concordo con caprafrank,ma già solo questo esempio basterebbe per farli vergognare, tuttavia dubito , il buddace ha la faccia come..

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  7. sig.ra Francesca,mi va ha fare il confronto con Verona? Lei Messina la deve confrontare Con una città del Burundi e se ne accorgerà che questa città “cia vinci i tri punti”.

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  8. Paragone che non sta in piedi!
    Intanto Verona ha come Sindaco il sig. Tosi. Noi, negli ultimi trent’anni, non abbiamo avuto un solo sindaco paragonabile a Tosi.
    Poi, a seguire c’è il personale e la dirigenza comunale. Assunti con concorso “serio”, tanto serio che sono tantissimi i messinesi sconosciuti che lavorano nella pubblica amministrazione veronese, dopo che le selezioni messinesi li avevano etichettati come incapaci. A Verona la pubblica amministrazione risulta capace , tanto da saper dialogare non solo col governo italiano, ma con l’Europa.
    Poi c’è il discorso evasione, che è meglio lasciar perdere vista l’incapacità dell Anagrafe di dialogare con l’Ufficio Tributi. A Verona dieci anni fa era già possibile avere un certificato dalle colonnine telematiche distribuite sul territorio cittadino.
    E ultima ciliegina: la cittadinanza! A Verona si vedono le vecchiette brandire il bastone contro un povero autista di bus che porta un ritardo di un minuto sulla tabella di marcia. Qui abbiamo dovuto provare il doloroso prelievo della Tares per accorgerci di quanto lercia sia la città. Ma finora dove eravamo? In piazza Municipio c’erano quattro gatti e doveva esserci la città intera.
    Il problema vero di questa città è questa ciliegina. È la cittadinanza che fa i politici, il Comune e i servizi. Una cittadinanza intollerante il malcostume e il disservizio selezionerà una classe politica adeguata. Questa bandirà concorsi e selezioni serie e tra una decina di anni, quando il presente personale sarà progressivamente sostituito, vista l’impossibilità del licenziamento, avremo finalmente una controtendenza.
    E fino allora? Quando andremo a votare, oltre alla scheda elettorale, portiamo con noi anche le ricevute Tares!

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  9. Caro CAPRAFRANK, condivido il tuo commento, ho analizzato il Piano Finanziario a dicembre, sintetizzandolo in alcuni link, amche a me pesano i 500 EURO di TARES per una famiglia di due persone. Il contratto nazionale di lavoro prevede 36 ore x 52,14 settimane, in totale 1877 ore pro capite. Nel servizio RACCOLTA RSU sono impiegati 78 persone, il numero totale di ore lavorate nel 2013 è stato di 168.019, una media pro capite di 2.154, rispetto al contratto nazionale PIU’ 277 ore anno; il costo € 4.978.517, una media pro capite di € 63.827. Nel servizio CONDUZIONE E TRASFERIMENTO IN DISCARICA, il numero totale di ore lavorate dagli 11 dipendenti impiegati è di 23.440, cioè 2.130 pro capite annue, un PIU’ 253 ore all’anno, rispetto sempre al contratto nazionale; il costo totale di € 739.732, una media pro capite di € 67.248. Non ti meravigliare dell’alto costo pro capite, è una categoria molto forte sindacalmente, hanno uno dei migliori contratti nazionali, superiore a quello degli insegnanti, polizia, vigili del fuoco, sanità.

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  10. Giuseppe Augliera 14 Gennaio 2014 08:38

    E’ veramente scandaloso leggere che per lo spazzamento ed il lavaggio delle strade è stato previsto più di 12.000.000 di Euro.
    Ma il sindaco ed i vari Presidenti di quartiere vivono nella nostra stessa città o abitano da qualche altra parte?
    Faccio riferimento specifico alla Strada Statale 114 zona Minissale Contesse, sono mesi e mesi che non si vede uno spazzino, e per quanto riguarda il lavaggio sono anni che non viene fatta.
    Perché allora devo pagare per un servizio che non ho?
    Ormai sui bordi delle strade la vegetazione è a livello di alberi non di ciuffetti d’erba, si sta cercando di ovviare alla mancanza di verde pubblico, ed alla promessa fatta dal sindaco con questo verde?
    e’ VERAMENTE SCANDALOSO, ed il fatto che per la prima volta, a mia memoria, i cittadini Messinesi sono scesi in piazza per una decisione del Consiglio Comunale dovrebbe far seriamente riflettere questi Signori

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  11. L’articolo è davvero fazioso e intellettualmente disonesto. Sembrerebbe quasi che Accorinti stia governando Messina da anni e invece sono solo 7 mesi (contando il periodo di insediamento 6, capirei se questa giunta avesse incassato i fondi Tares e la città tra un anno fosse ancora così….Invece adesso capisco che in questa città si ha la memoria cortissima, ma essersi già dimenticati delle disastrose amministrazioni Buzzanca & C. è davvero incredibile. Perché non scrivete che le precedenti amministrazioni hanno fatto pagare quanto Verona ma con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti? E soprattutto, perché questi articoli in cui si fanno le pulci ai conti, non uscivano in passato? Io alla fine ho votato Accorinti non troppo convinto (per me aveva troppa poca esperienza), ma giudicarlo in questi termini è un gioco davvero sporco.

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  12. Caro Caprafrank, hai perfettamente ragione, solo che hai sbagliato l’indirizzo della protesta. Rivolgiti a quelli che in passato hanno fatto di Messina ambiente un’azienda che fa acqua da tutte le parti…

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  13. ma tutti questi LSU non posso essere usati per la raccolta porta porta???

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  14. Dopo l’incontro di ieri pomeriggio alla Feltrinelli, cui ha partecipato anche l’ex sindaco Provvidenti, mi auguro venga dato opportuno risalto alle sue opportune parole.
    Tra l’altro, è intervenuto anche Barbalace che, a quanro riferito dai presenti, ha affermato che circa la metà, LA META’, delle famiglie di Messina (80-90.000 persone su 170.000) che dovrebbero pagare le tasse, in realtà non le paga. Cioè metà della cittadinanza campa a scrocco dell’altra metà. Ecco prechè la restante metà paga per tutti ed ecco perchè le tasse comunali sono così alte. Molti di questi cosiddetti concittadini erano in Piazza Municipio a protestare contro la TARES, partecipando ad una manifestazione chiaramente strumentalizzata dai trombati alle scorse elezioni a Sindaco.
    Ma ciò che deve essere detto è che è IMPERATIVO che l’amministrazione comunale trovi tutti i mezzi per scovare gli evasori e li costringa a pagare. D’altronde, essendo persone che usufruiscono sei servizi di acqua, luce, gas, forse telefono, con opportuni controlli incrociati, scovarli non comporta difficoltà.

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  15. Evidentemente non hai voluto saper leggere.
    Ho detto che le assunzioni scriteriate hanno rappresentanto fonti di sussidio per gli addetti e bacino elettorale per Buzzanca, Genovese e consiglieri comunali.
    Nessun riferimento particolare è stato fatto a Renatino il tibetano, anche perchè non ritengo sia all’altezza di sapere leggere un bilancio e quindi pretendere dai dirigenti (di che? di cosa?) la predisposizione di un piano industriale.
    Ho sempre detto che non mi sono piaciuti quelli che si sono interessati soltanto dei fatti loro, ma non mi piacciono neppure gli incapaci come quelli che pretendono di amministrare una città di 247 mila abitanti circa, basandosi soltanto sulla sperimentazione.
    I primi sono stati tolti di mezzo da Renatino, gli altri si dovrebbero fare da parte, unitamente al genio Le Donne, miracolato da Accorinti.
    Non è sufficiente avere permesso la bocciatura del nipotino di Genovese, occorre anche tagliare decisamente i collegamenti con D’Alia, bero Signorino?

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  16. se è vero che molto è dipeso da 50 anni di nulla amministrativo e politico di cui oggi raccogliamo i frutti,è anche vero che accorinti dopo le belle parole, sta continuando il nulla del passato, con l’aggravante dell’aumento delle tasse senza uno straccio di servizi.Le aziende che non funzionano vanno chiuse e rifondate e questo dovevano fare, anzichè scaricare tutto sui cittadini onesti, che le tasse le pagano eccome da sempre.

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  17. La tassa a Verona è la metà perchè,grazie alla raccolta differenziata,è molto inferiore la quantità di rifiuti che va in discarica.Senza scomodare Verona, faccio presente che a Reitano,piccolo paese dei Nebrodi, da anni si fa la raccolta differenziata porta a porta: secondo un calendario prestabilito,3 volte alla settimana(a giorni alterni)viene raccolto l’umido,2 volte l’indifferenziato e in giorni prefissati il vetro, la carta, la plastica e, a richiesta, suppellettili ingombranti.E gli operatori non ritirano ciò che non va gettato quel giorno;e gli abitanti sono diligentissimi nel seguire il calendario.Continuo a non capire perchè non si possa cominciare almeno la raccolta porta a porta dei materiali riciclabili,distinguendoli nei vari giorni della settimana,utilizzando semplici camioncini: nei cassonetti e nei mucchi di spazzatura emergono carte e cartoni,oggetti di vetro o di plastica,mobili,materassi…A quel punto i cittadini non avrebbero più alibi

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  18. Gent.ma Francesca, per favore si può informare ed informarci a quanto ammonta la percentuale di evasione a Verona per poter calcolare quanto risparmierebbero i cittadini onesti di Messina. La ringrazio anticipatamente. Voglio aggiungere un’altra cosa, con questi bollettini che adesso abbiamo tutti in mano possiamo vedere e quindi scoprire che nel mio condominio all’Annunziata alta su 48 che abbiamo un posto macchina solo ad uno hanno aggiunto 17 metri di garage. Così da mio fratello,ecc. Ognuno dichiara quello che vuole. Come ho scritto precendetemnte, adesso che la spesa la dobbiamo dividere tra di noi, nessuno può fare il furbo, anzi se cominciamo a denunciare, tutti, i casi più eclatanti penso sia giusizia e non delazione. Inoltre resto dell’idea che Il Sindaco debba andare in Procura come ha fatto Crocetta per i corsi di formazione ed il Sindaco Orlando per i rifiuti di Palermo.

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  19. Ma non esiste la possibilità che parta un’inchiesta tributaria per stabilire come REALNMENTE vengono spesi questi soldi?
    Non mi risulta che un netturbino guadagni 3000 euro al mese, quindi da qualche parte c’è obbligatoriamente una grossa falla che crea sperpero di denaro pubblico per rimpinguare chissà quali stasche private!!!

    Se i soldi entrano, senza entrare nel merito di chi ed in quanti pagano, ed i servizi sono quasi nulli e la differenziata è inesistente, evidentemente, facendo per assurdo un paragone, si verifica un caso simile a quello dei ai fondi per i corsi di formazione… in altre parole c’è qualcuno che si frega i soldi, tanti soldi.

    Serve OBBLIGATORIAMENTE che ACCORINTI, se vuole dare davvero un segno forte di cambiamento sia alla popolazione ed al sistema bacato, denunci l’ATO3 e faccia costituire il Comune di Messina parte lesa!!!
    Importa poco da quanto è sindaco, non voglio accollargli colpe delle precedenti “amministrazioni” MA adesso il sindaco E’ LUI, si è speso con la cittadinanza, ci ha messo la faccia, la cittadinanza lo ha premiato eleggendolo, adesso E’ COMPITO SUO dare una brusca sterzata all’andazzo clintelare della città di Messina e nel brevissimo termine, altrimenti, se non lo farà, che si dimetta per questioni di coscienza descrivendone chiaramente le motivazioni e denunciando alla magistratura Chi si è interposto alla buona gestione comunale, favorendo quella corrotta di sempre; O gestisce bene, o si dimette o si dimostrerà l’ennesimo “Buddace” messinese perdendo tutta la credibilità assunta in oltre 10 anni di campagne pro-ambiente!

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  20. Una notizia che che farebbe notizia potrebbe essere un ente pubblico che a Messina funziona! Ma non sanno ancora quanto sono fortunati coloro che si lamentano solo di questa costosa ecatombe ambientale. Enti come lo iacp hanno sguinzagliato dei grandi professionisti del settore recupero crediti vantando arbitrariamente la proprietà e la gestione dell’intero condominio ove esista anche un solo alloggio non riscattato. Col pretesto della ristrutturazione dell’intero edificio pretendono mezza pensione o stipendio ma ad onor del vero sembrano ben disposti a trattare… e trattasi di esperienza personale da non confondere con chi lavora onestamente!

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  21. La scoperta dell’acqua calda! Questo si che è uno scoop!
    Giornalismo d’inchiesta di altissimo livello, magari in attesa del cambio al vertice…

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  22. La giornalista d’inchiesta segua il ciclo di smaltimento dei rifiuti di Messinambiente e Ato3 dall’inizio alla fine, di giorno e di notte, si procuri il foglio delle presenze, osservi come si lavora, segua un autocompattatore fino a Motta e poi spulci le voci di bilancio e faccia un pò di domande, invece di scrivere articoli da dietro una scrivania. O così le ha detto di fare la portavoce di Calabrò?

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  23. la solita litania,siccome la colpa è dei nostri padri tu, buddace devi pagare e startene zitto.ma non è ora di finirla?

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  24. la colpa non è di accorinti,ma di quelli di prima.io dico che è di mia sorella ,perchè anch’io ho votato il tibetano.Ma perseguire una strada sbagliata non è più colpa di mia sorella ma di questa amministrazione.Non si va a gridare sfraceli per le strade,quando poi siamo incapaci di governare e questa è colpa di Accorinti e della sua amministrazione.i danni sono stati fatti ma la “pezza” che ci si mette è peggio dei danni.

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  25. d’accordo!!!!!!!!!!!!!!

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  26. lei non capisce? Messina è piena di Buddaci e sa cos’è il buddace?:U Buddaci” è un pesce che vive alla giornata, dotato di grossa testa e di una bocca grande e piena, capace di inghiottire di tutto. Ironicamente alla stessa specie appartengono i messinesi, o buddace, perché creduloni, chiacchieroni a vuoto e politicamente indifferenti.

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  27. e no !! poi chiudono i BAR…………

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  28. Anche mariedit, a volte, ha scelto la civilissima Verona per confrontare i RESOCONTI DI GESTIONE delle due città, far comprendere che l’incapacità a riscuotere i nostri tributi, genera iniquità tra cittadini, produce residui attivi, cioè entrate accertate e non riscosse, questa inefficacia organizzativa altera il risultato della gestione finanziaria. A leggere la delibera del piano tariffario di Verona si comprendono le differenze culturali tra le due comunità. Il Comune di Verona si fa carico della TIA per i locali della Guardia di Finanza, a fronte dell’incremento di gettito nelle entrate tributarie locali, attuando una lotta all’evasione e all’elusione dei tributi, come da protocollo d’intesa approvato nel 2006, si avete letto bene, dal 2006 vige un accordo tra Verona e Finanza, DA NON CREDERE. C’è un dato che voglio darvi, per comprendere meglio i politici, quelli veronesi hanno come faro i cittadini e subito dopo le imprese, mentre per i politici messinesi è l’opposto. Le percentuali della ripartizione dei costi a Messina sono per le utenze domestiche UD 70%, non domestiche UND 30%, mentre a Verona UD 44%, UND 56%. Gli utenti censiti a Messina nel 2012 furono 77.000, mentre a Verona 118.303, questa enorme differnza spiega perchè, quasi a parità di costo per abitante € 180 per Verona, € 183 per Messina, vi sembrerà incredibile ma siamo più bassi di Palermo e Catania, siamo nella media nazionale, ci sono queste consistenti differenze. Buona parte dei messinesi, quelli più incazzati, in fila al dipartimento tributi, hanno ricevuto per la prima volta un bollettino di pagamento RIFIUTI, infatti devono presentarsi con i dati catastali per il calcolo dei mq, gente che non abbia mai pagato un centesimo di euro.

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  29. Gli utenti censiti a Messina nel 2012 furono 77.000, mentre a Verona 118.303, questa enorme differnza spiega perchè, quasi a parità di costo per abitante € 180 per Verona, € 183 per Messina, vi sembrerà incredibile ma siamo più ……più marci di quanto pensassi. Grazie mariedit per la risposta, adesso bisogna cominciare a capire come, noi cittadini, possiamo aiutare Renato. Il Comune potrebbe creare un numero di telefono o una email dove fare confluire denunce di evasione? Possiamo scovare questi 40.000 che godono alle nostre spalle?

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  30. Francesca STORNANTE,a differenza di Rosaria BRANCATO,fa parlare i numeri,ha smascherato la spudorata strumentalizzazione politica del PARTITO DEMOCRATICO di Felice CALABRO’,ci ha aperto gli occhi confrontando VERONA e MESSINA.Non è l’alto costo del servizio,€ 180 per veronese,€ 183 per messinese,ma il numero irrisorio degli utenti censiti.Sono 118.303 i nuclei familiari censiti a Verona, 77.000 quelli di Messina,su quasi 103.000 nuclei familiari(dato ultimo censimento).Il Dipartimento Tributi non ci da i dati delle imprese censite,quelle iscritte alla Camera di Commercio,su quelle fantasma dovremmo fare come Verona, un protocollo d’intesa con la Guardia di Finanza.Mariedit ha scovato nel piano tariffario di Verona la diversa ripartizione tra utenze domestiche e non domestiche,favorevole alle prime,riportata nel precedente commento.Questi sono i fattori causa delle nostre salatissime bollette.Renato sindaco,svidali alla tua maniera,porta in Consiglio Comunale le tariffe di Verona e falle approvare.Poi accelera la liquidazione di MessinAmbiente,non meritano i nostri soldi.

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  31. Scusa mariedit, una mia curiosità, quanto costa, in soldoni, al Comune di Messina fare un protocollo d’intesa con la Guardia di Finanza tipo Verona? Grazie

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  32. volendo si capisce chi sono, basta andare in certe zone…

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  33. a Verona ci sono stato…
    finiamola di fare paragoni…improponibili…
    ma li’ come Sindaco, sapete chi c’e’?
    Flavio Tosi….
    non un’Accorinti o un Buzzanca qualsiasi…
    es.. le bancarelle tipo casba..del Viale San Martino..
    con Tosi…neanche l’idea di una loro esistenza…

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  34. invece il paragone calza eccome, perchè serve a far capire (forse) a molti esponenti dell’apparenza isolanpedonale, delle scale e delle inutili piazzuole e aiutole coi mandarini, che Messina è rimasta agli anni 60-70, il periodo più fasullo e devastante per le generazioni che sono venute dopo, con evidenti risultati

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