A rilento verso la MessinaServizi e quella sede che è metafora della società

A rilento verso la MessinaServizi e quella sede che è metafora della società

Francesca Stornante

A rilento verso la MessinaServizi e quella sede che è metafora della società

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martedì 16 Maggio 2017 - 17:07

Ennesima seduta di consiglio comunale per votare l'affidamento dei servizi e il relativo contratto che legherà la nuova società al Comune per la gestione dei rifiuti. Ma anche stavolta non si è riusciti a chiudere il cerchio. Votati una decina di emendamenti. E intanto il tempo scorre.

Una porta che si chiude male, tra un armadio e un ascensore, alla fine di un corridoio del primo piano del palazzetto interno di Palazzo Zanca. E su quella porta un foglio bianco con una scritta: “MessinaServizi Bene Comune”. Dietro quella porta c’è una stanzetta con un tavolo, un paio di sedie e un cestino per le carte. Niente computer, niente strumenti di lavoro, niente di niente. Ecco l’attuale sede della nuova società che nel giro di un mese dovrebbe acquisire quasi 600 dipendenti tra Messinambiente e Ato3 e gestire tutti i servizi di igiene ambientale. La perfetta metafora di una società che ha avuto il via libera del consiglio comunale lo scorso 13 febbraio, che è stata costituita ufficialmente il 31 marzo e che però non è nulla se non quel nome su una porta in un angolo sperduto del Comune.

Oggi pomeriggio si è consumata l’ennesima seduta di consiglio comunale sulla MessinaServizi. La strada verso l’approvazione della delibera che contiene l’affidamento del servizio e il relativo contratto che fissa compiti e doveri di Comune e società si sta rivelando in salita. Com’era prevedibile fin dal principio, il clima si fa sempre più teso, si sa che il tempo è tiranno, l’aula è sempre più vuota, segno che questa grande operazione non convince tutti, sia politicamente che dal punto di vista amministrativo. Oggi la seduta è andata avanti per circa tre ore grazie alla presenza di circa 16 consiglieri che hanno analizzato e votato una decina di emendamenti su un totale di 26 presentati dai consiglieri. Quelli votati oggi sono stati proposti dai consiglieri Pd Gaetano Gennaro e Claudio Cardile e sono stati tutti improntati a semplificare la delibera, eliminando passaggi che i consiglieri ritengono non strettamente attinenti al contratto di servizio. Pochissimo dibattito, voto veloce e scorrevole, in un clima apparentemente sereno ma di difficile interpretazione perché poi, fuori microfono, i dubbi e le perplessità restano comunque tante. Ma si sa che la posta in gioco è altissima. A ricordarlo, in silenzio e pacatamene, una trentina di lavoratori di Messinambiente che, come ormai di consueto, hanno seguito tutti i lavori dall’alto. Loro aspettano questo passaggio perché vedono nella nuova società la possibilità di ricominciare da capo. E vogliono seguire ogni tappa di questo percorso che si sta rivelando lento e a tratti complicato. Ma neanche questa seduta è bastata a chiudere la partita e tutto è stato rinviato a domani. Mancano all’appello ancora una decina di emendamenti e manca ancora qualche parere, questo il motivo per cui ufficialmente si è deciso di continuare domani. In realtà si rischiava la caduta del numero legale, la presenza risicatissima in aula poteva mettere a repentaglio il voto se si fosse arrivati alla discussione della delibera, dunque tra le righe si è scelta la strada della prudenza.

In disaccordo con questo incedere lento il neo amministratore unico della MessinaServizi Beniamino Ginatempo. Anche lui ha seguito tutti lavori, sperava che oggi si riuscisse a mettere un punto tanto che aveva fissato già per le 15 di domani l’assemblea dei soci per poter iniziare tutte le procedure che dopo l’approvazione di questa delibera dovranno essere portate avanti intanto per ottenere l’iscrizione all’albo nazionale delle imprese che gestiscono servizi ambientali. Ma niente da fare. «Ogni giorno di ritardo nell’approvazione di questa delibera è un giorno di spazzatura in più nelle strade» ha commentato Ginatempo alla fine.

Non sono mancati gli scontri. Il consigliere Peppuccio Santalco, proprio a proposito di spazzatura, ha consegnato all’assessore Daniele Ialacqua un report fotografico sulle pessime condizioni in cui versa la città in questi giorni e poi ha posto una serie di quesiti sul passaggio dei lavoratori alla nuova società, chiedendo se ci saranno disparità tra i lavoratori di Ato3 e quelli di Messinambiente, quali saranno i contratti, se ci saranno aumenti dei costi per il personale. Domande a cui l’assessore Ialacqua ha chiaramente detto di non voler rispondere: «Non smentisco la notizia di un asino che vola» ha solo commentato l’assessore che ha provato a spegnere sul nascere le polemiche per evitare ulteriori battute d’arresto durante i lavori. Polemiche che però non sono mancate quando il segretario/direttore generale Antonio Le Donne ha iniziato a rilasciare pareri sugli emendamenti alla delibera, passaggio che toccherebbe ai dirigenti dei dipartimenti, tanto da portare Santalco alla decisione di lasciare l’aula in segno di aperta contrarietà.

Domani si ricomincia dagli emendamenti. Poi ci sarà la discussione sulla delibera e quindi il voto. Ma prevedere quanto ci vorrà ancora è difficile, anche perché non tutti sembrano remare nella stessa direzione.

Francesca Stornante

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