Lipari: denunciati sei ex amministratori e funzionari comunali per i rimborsi gonfiati

Lipari: denunciati sei ex amministratori e funzionari comunali per i rimborsi gonfiati

Redazione

Lipari: denunciati sei ex amministratori e funzionari comunali per i rimborsi gonfiati

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martedì 19 Marzo 2013 - 09:58

Sei persone fra ex amministratori e funzionari del Comune di Lipari sono stati raggiunto da obbligo dimora. Secondo quanto emerso dalle indagini della Guardia di Finanza avrebbero gonfiato romborsi per missioni al di fuori del comune. Complessivamente avrebbero intascato circa 32.000 euro.

I finanzieri della Compagnia di Milazzo, coordinati dal Sostituto Procuratore di Barcellona, Giorgio Nicola, a conclusione di indagini volte alla repressione degli illeciti nelle spese a carico della pubblica amministrazione, che hanno visto la denuncia di 28 responsabili per truffa aggravata e reati di falso, hanno notificato nella mattinata odierna 6 ordinanze di obbligo di dimora nei confronti di ex amministratori e dipendenti del comune di Lipari. Si tratta dell’ex sindaco e attuale consigliere comunale Mariano Bruno, dei vigili urbani Francesco Cataliotti e Aldo Marino, dei funzionari del comune Stefana Salmieri e Francesco Rando e dell’ex funzionario Domenico Russo.
Le Fiamme Gialle nei mesi scorsi hanno sequestrato una gran mole di documenti negli uffici del comune di Lipari. Gli atti erano riferiti ai rimborsi spese per missioni istituzionali ordinate dal comune eoliano.
L’indagine ha permesso di accertare che le persone denunciate, al termine di viaggi per missione, presentavano – presso i competenti uffici dell’ente locale – documentazione non regolare e non ammissibile a rimborso, percependo somme non dovute, per un importo complessivo di oltre 32.000 euro.
L’attività investigativa, nel corso della quale sono stati sentiti numerosi testimoni e sono stati effettuati riscontri presso alberghi e ristoranti in tutto il territorio nazionale, ha consentito di accertare che nella maggior parte dei casi i documenti allegati risultavano modificati negli importi, nelle date o erano privi dei requisiti richiesti dalla normativa, mentre in altri ancora le missioni dichiarate erano del tutto fittizie.
Le condotte illecite emerse sono state le più disparate: i finanzieri hanno rilevato perfino scontrini e ricevute riferiti all’acquisto di CD musicali o di regali o relativi a spese per pranzi e cene riferiti ad un numero di commensali diverso da quelli ammessi a rimborso.
Addirittura sono state individuate missioni create ad arte in coincidenza di eventi folkloristici o di ricoveri medici in cliniche di altre regioni. In alcuni casi sarebbero stati richiesti rimborsi per missioni mai effettuate, come pure l’alterazione di documenti fiscali per aumentare di qualche euro l’importo liquidato. Grazie a questi artifici e con le complicità dei funzionari addetti al controllo, le persone destinatarie del provvedimento giudiziario hanno percepito notevoli indebiti rimborsi.

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