Su proposta dei consiglieri Udc Gioveni e Cacciotto, il terzo quartiere ha votato la delibera con cui si chiede al commissario del comune di Messina di indagare sulla vicenda del concorso di bellezza mai avvenuto e scoprire che fine abbiano fatto i soldi ad esso destinati

Ha votato all’unanimità il consiglio della terza circoscrizione sulla delibera del “giallo di Miss Mondo”. Su proposta dei consiglieri Libero Gioveni e Alessandro Cacciotto, il terzo quartiere chiede che il commissario straordinario Luigi Croce faccia luce sulla mancata manifestazione. La vicenda riguarda l’evento “fantasma” che il 13 agosto scorso l’ex giunta municipale avrebbe organizzato a Camaro e finanziato con 4.235 euro. Concorso e soldi spariti entrambi. O mai apparsi, sarebbe il caso di dire.

“E’ urgente fare chiarezza – si legge nella delibera – sulla vicenda che ha visto l’impiego di soldi pubblici a fronte di un evento mai svolto (quanto meno nei dettami originariamente stabiliti) e che eticamente rappresenta un atto irrispettoso verso i tanti dipendenti diretti e indiretti del comune di Messina e delle società partecipate che non percepiscono da mesi le proprie spettanze”.

Per gli stessi motivi, Gioveni e Minutoli hanno disapprovato i colleghi consiglieri Cosimo Oteri e Domenico D’Arrigo del gruppo Pdl e il consigliere del Gruppo Misto Raimondo Burrascano che hanno abbandonato l’aula al momento della decisione.

“Il Presidente De Salvo – si legge nel comunicato – ha votato la delibera convinto della necessità di fare chiarezza; sulla stessa lunghezza d’onda anche il consigliere Interdonato intervenuto a sostegno del documento consiliare ritenendolo oltremodo necessario per garantire la trasparenza degli atti in un periodo in cui la politica sta perdendo di credibilità”.

Il Consiglio ha chiesto, altresì, al Commissario Croce di investire direttamente le autorità competenti se, nel corso delle verifiche che egli da qui in avanti effettuerà, dovessero emergere abusi o irregolarità sotto il profilo amministrativo ed economico o persino eventuali danni all’erario.