La scommessa dei "magnifici 4" che portano gli aromi della Sicilia in tutta Italia

La scommessa dei “magnifici 4” che portano gli aromi della Sicilia in tutta Italia

Rosaria Brancato

La scommessa dei “magnifici 4” che portano gli aromi della Sicilia in tutta Italia

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martedì 17 Gennaio 2017 - 07:55

Limoni, fichi d'india, mandorle, pistacchi: la sfida di 4 giovani messinesi è quella di trasformare la tradizione in uno strumento moderno. Il liquorificio artigianale si sta "creando" un mercato nazionale.

Hanno studiato fuori, anche le prime esperienze lavorative le hanno fatte oltre lo Stretto. Poi hanno deciso: inversione di marcia, si torna in Sicilia, coraggio, passione e un pizzico d’incoscienza per scommettere su quello che in tanti invece hanno mandato in soffitta: le nostre tradizioni, le nostre risorse, il nostro territorio.

Katya Cosentino, Emanuela Russo, Giuseppe Piccolo e Orazio De Francesco si sono inventati il futuro. Nel 2011 hanno iniziato l’avventura rilevando un’attività artigianale a Roccalumera e dal 2015 hanno “osato” trasformando la tradizione in uno strumento contemporaneo.

Nasce così Giardini d’amore, un liquorificio che ha la culla nei territori della provincia, da un laboratorio artigianale ed un terreno agricolo che giorno per giorno è diventato molto di più. Nei nostri “giardini” fioriscono limoni, fichi d’india, pistacchi, mandorle, liquerizia. Nel laboratorio artigianale di Fiumedinisi entrano solo i nostri profumi mediterranei, prodotti in Sicilia ed in Calabria, dalla mandorla di Avola al limone Interdonato, perché questi giovani imprenditori hanno deciso che quel che conta è l’eccellenza della nostra terra, alla quale si può aggiungere solo il lavoro sapiente delle “mani” e la pazienza di aspettare la distillazione. Non è raro quindi vederli sbucciare i limoni uno per uno.

“In ogni famiglia siciliana tutti parlano del favoloso limoncello fatto dalla zia piuttosto che dalla nonna con la ricetta tramandata di generazione in generazione- spiegano Emanuela Russo e Katia Cosentino- Noi abbiamo voluto fare di più. I liquori della nostra tradizione, quelli che vengono dai prodotti della nostra terra, meritano uno spazio di rilievo, sono liquori di lusso, che non hanno nulla da invidiare ad un Armagnac o ai distillati. I nostri sono liquori dolci, che hanno l’aroma ed i profumi mediterranei. Tranne la cannella prendiamo tutte le materie prime in Sicilia o in Calabria, dove acquistiamo la liquerizia, e non aggiungiamo nulla se non il nostro lavoro. Curiamo ogni dettaglio, anche nelle confezioni pregiate e persino per i tappi. Se la nostra terra produce i migliori frutti anche il liquore deve essere il migliore”.

Non a caso le confezioni sono bottiglie di profumo perché in fondo proprio gli aromi mediterranei sono questo, fragranze che colpiscono, che inebriano. Ogni bottiglia un nome particolare, così c’è il liquore al finocchietto selvatico (l’imperdibile gusto), al fico d’india (“i colori rubati per te”), la crema di mandorla (“puro desiderio”), la cannella (il calore speziato), la Crema di limone (“l’estate nel cuore”), la crema pistacchio (“infiniti smeraldi”), la liquerizia (“eccitante seduzione”), il limone (“splendido frutto”).

“E’ impossibile e impensabile competere con le grandi industrie- continuano- ma il mercato ce lo stiamo creando. Il nostro obiettivo è far entrare i liquori siciliani tra quelli di alta fascia, fare in modo che la tradizione dei nostri nonni diventi qualcosa di competitivo, di moderno e di elevata qualità. Importiamo solo la cannella lontano dalla Sicilia. Per il resto noi vogliamo che insieme a noi si sviluppi anche il territorio dal quale prendiamo le materie prime”.

All’Expo sono andati con le loro sole forze, senza far parte di quella “carovana” dell’Expo Sicilia che si è rivelata subito un flop. Ed alla fine, come tanti, hanno fatto il percorso inverso. L’Expo è servito per farsi conoscere ed apprezzare oltre lo Stretto e adesso per i Giardini d’amore è importante vincere la scommessa anche qui.

Anche per questi giovani imprenditori i problemi sono legati ai trasporti, alle infrastrutture ed alla burocrazia, che al Sud diventano ostacoli come macigni: “Ma noi i problemi li vogliamo, perché quando ci sono problemi vuol dire che dobbiamo impegnarci di più risolverli”.

I “profumi” della Sicilia sbarcheranno alle prossime fiere internazionali, nel frattempo iniziano ad arrivare nei migliori ristoranti e negli hotel. La strada è lunga e tutta in salita, ma la scommessa iniziata nel 2011, acquistando quel piccolo laboratorio artigianale, quel terreno, facendo un percorso che pochi giovani messinesi provano a intraprendere, è stato per loro un investimento nella Sicilia che non si arrende.

Rosaria Brancato

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