Festa del Pd: sul palco i giovani presentano le start up: la sfida del futuro nella Sicilia che non si arrende

Festa del Pd: sul palco i giovani presentano le start up: la sfida del futuro nella Sicilia che non si arrende

Rosaria Brancato

Festa del Pd: sul palco i giovani presentano le start up: la sfida del futuro nella Sicilia che non si arrende

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domenica 25 Settembre 2016 - 05:27

Dibattito sulle start up mettendo a confronto i progetti con la politica e l'imprenditoria. La Festa della pubblica amministrazione del Pd si conclude stasera con il vice segretario nazionale Guerini.

Ci sono i fumetti che lasciano il mondo “cartaceo” e corrono in rete, c’è l’app per i turisti che vagano incerti in una città fantasma tra rifiuti e le strade che tagliano la strada, c’è la start up per il gusto a tavola a domicilio in tempi record e quella per il bike sharing, c’è il progetto per aiutare “i visionari” che investono su sé stessi.

Sul palco della Festa della pubblica amministrazione del Pd lo spazio se l’è preso il futuro, quello dei giovani che al “pubblico” non chiedono un posto ma servizi, non chiedono assistenzialismo ma supporto.

Il tema del dibattito era quello delle start up, che mentre nel resto del Paese volano e diventano strumento di occupazione e sviluppo, in Sicilia muovono ancora i primi passi. Il Pd dello Stretto ha dato voce a queste iniziative, facendole incontrare con la politica, rappresentata dal sottosegretario alla pubblica istruzione Davide Faraone, con il mondo delle regole, grazie all’attento intervento di Riccardo Capecchi, segretario generale Agcom, quello dell’imprenditoria, con Laura Mirabella del gruppo Barletta e con chi ce l’ha fatta, Salvo Panarello del gruppo Keix.

Armati di passione, competenza e di voglia di investire solo sulle loro idee sul palchetto allestito al Giardino Corallo sono saliti i protagonisti, i messinesi che qui vogliono restare o che comunque vogliono mettere le radici di una pianta che, grazie alla rete può avere sede ovunque e far frutti in tutto il mondo.

A presentare le loro start up sono stati Giacomo Caselli (Pista), Sabrina Arena (One day), Luigi Tomeucci e Marco Gemelli (Ciboon),Pagliaro (Niwean), Stefania Ingegneri (Valori condivisi). Cinque start up, alcune in fase già avanzata altre sulla pista di partenza, presentate da Marco Sigillo di Innesta, l’incubatore d’impresa fa da “chioccia” a chi non ha altro che la propria idea e la voglia di scommettersi anche in una terra arida di sviluppo come la Sicilia, che lascia andare i nostri figli ogni giorno senza riuscire a frenare l’emorragia. A loro hanno posto domande Laura Mirabella, che da imprenditrice ha saputo dare consigli e severe raccomandazioni ed ha invitato a saper andare oltre il confine dei propri limiti e Salvo Panarello, che la strada della start up l’ha iniziata molto tempo fa passando attraverso ostacoli che sono sempre gli stessi, sin dalle banche che al sud non ti aprono neanche la porta e a Londra ti danno le chiavi per farcela: “non arrendetevi mai, perché gli ostacoli servono a rendervi forti”. Riccardo Capecchi si è soffermato sul mondo delle regole e sulle normative che possono essere di supporto per evitare amare sconfitte, basta avere i piedi per terra e non essere superficiali.

“Purtroppo i dati non sono confortanti- ha concluso il sottosegretario Davide Faraone- In Sicilia le start up rappresentano appena il 5% ma è una cifra che insieme dobbiamo far crescere. Non è possibile che in bilancio alla Regione ci siano risorse solo per i precari e per quanti rappresentano il nostro futuro non c’è niente. Certo dobbiamo evitare che accada come con le risorse europee, finite in progetti che non hanno avuto alcun seguito. E’ importante invece capire che le start up innestano un meccanismo di sviluppo nel territorio e per far questo le istituzioni, anche locali, sono determinanti, così come anche i privati. Servono servizi, capacità di selezione, risorse e poi formazione. Stiamo progettando l’idea di inserire tra le materie di studio anche questo, la possibilità di aiutare i nostri ragazzi a studiare oltre al latino, le start up, i modi per muoversi e presentare progetti innovativi in tutti i campi”.

Proprio Sigillo ha raccontato un meraviglioso caso di una start up presentata ancora in fase embrionale a studenti di terza media che l’hanno “rivoltata come un calzino” e resa concreta e attuabile soprattutto nel contesto.

Hanno bisogno di coraggio i giovani siciliani cresciuti nell’isola con i tassi più alti di disoccupazione e con la valigia in mano. Di coraggio e di supporti che un “pubblico” nuovo, moderno, ha il dovere di fornire per essere al passo con le sfide del futuro.

Rosaria Brancato

4 commenti

  1. Si hanno presentato a quelle 7 persone che ci sono andate

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  2. Si hanno presentato a quelle 7 persone che ci sono andate

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  3. Sinceramente per quello che ho ascoltato e visto ,alle prossime elezione voterò se ci sarà D’Alema. Altrimenti voterò il MOVIMENTO CINQUE STELLE.
    Questi persone sinceramente non darò mai il mio voto.
    Mancano di umiltà e del sapere di vita quotidiana .

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  4. Sinceramente per quello che ho ascoltato e visto ,alle prossime elezione voterò se ci sarà D’Alema. Altrimenti voterò il MOVIMENTO CINQUE STELLE.
    Questi persone sinceramente non darò mai il mio voto.
    Mancano di umiltà e del sapere di vita quotidiana .

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