Lottizzazione abusiva, sequestrate 22 villette e denuciati 32 soggetti

Lottizzazione abusiva, sequestrate 22 villette e denuciati 32 soggetti

Veronica Crocitti

Lottizzazione abusiva, sequestrate 22 villette e denuciati 32 soggetti

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mercoledì 09 Aprile 2014 - 08:56

I Carabinieri della Sezione di Polizia Giudiziaria e della Stazione di Gioiosa Marea, coordinati dal Procuratore della Repubblica di Patti hanno effettuato ieri un maxi sequestro preventivo di 22 tra villini e appartamenti ricadenti nella zona di Schino.

Mancata realizzazione di parcheggi e strade, trasformazione da area a destinazione turistica ad area residenziale, lottizzazione abusiva, violazione delle leggi sull’edilizia urbana. Sono pesanti le accuse che gravano su trentadue persone finite oggi nel mirino della maxi inchiesta che sta travolgendo il sistema di costruzione dell’area di Schino, a Gioiosa Marea.
Ventidue gli appartamenti ed i villini a cui, nella giornata di ieri, i militari dell’arma hanno apposto i sigilli.
Un maxi sequestro preventivo quello disposto dal Gip di Patti su richiesta della procura che, a vario titolo, investe aree suddivise in “lottizzazione alta” e “lottizzazione bassa”, tutte comprese tra il torrente Schino ed il torrente Santo Stefano.
In pratica, le principali accuse contestate ai soggetti denunciati riguardano vari aspetti delle leggi del settore dell’edilizia urbana, a partire dal DPR 380/2001, passando per decreti regionali e regolamenti Comunali.
Secondo gli inquirenti, infatti, i manufatti compresi nella cosiddetta “lottizzazione alta” sarebbero stati costruiti trasformando la destinazione urbanistica del territorio (prescritta nel Piano Regolatore Generale) da area destinata ad insediamenti turistici a zona residenziale.
Inoltre, in violazione delle norme del Regolamento Edilizio, non sarebbe stato rispettato il requisito che prevede una superficie minima lottizzabile di 10.000 mq (essendo stata lottizzata un’area di 7.540 mq).
Stesso reato contestato anche per il plesso residenziale che sorge sulla zona “bassa”. L’area, infatti, è ubicata in una fascia compresa tra la battigia e i 500 metri dal mare, per la quale le normative vigenti stabiliscono un indice di densità territoriale non superiore a 0,75 metri cubi per metro quadrato. Ovviamente non rispettato.
Dagli accertamenti svolti dal consulente tecnico del pm risulta infatti che il plesso abbia un indice di cubatura superiore del 40% rispetto a quello insediabile per legge.
Non solo. Tra le accuse del Gip emergono anche le mancate realizzazioni delle opere di urbanizzazione primaria, quali parcheggi, strade, sistemi di raccolta dell’acqua piovana, cordoli, muri di contenimento delle strade, illuminazione pubblica parziale e spazi di verde attrezzato.
Un’inchiesta quella che in queste ore sta travolgendo la zona di Gioiosa, su cui gli investigatori indagano da anni.
L’indagine, infatti, era cominciata nel 2007 e già allora era emerso come il primo piano di lottizzazione per la zona “alta” fosse del 2000, con successive integrazioni, mentre il piano originario dell’area “bassa” risalisse al lontano 1989.

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