Anniversario speciale al Maurolico, 30 anni di Koinè: la voce degli studenti e dei loro sogni

Anniversario speciale al Maurolico, 30 anni di Koinè: la voce degli studenti e dei loro sogni

Rosaria Brancato

Anniversario speciale al Maurolico, 30 anni di Koinè: la voce degli studenti e dei loro sogni

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domenica 29 Maggio 2016 - 22:05

Nell'Aula magna del Maurolico gli studenti hanno festeggiato un compleanno speciale: i 30 anni del periodico Koinè, il giornale del liceo che ha saputo dare voce ai sogni ed ai progetti dei ragazzi.

Nel 1986 c’era la macchina da scrivere, l’olivetti Lettera 33, la Lettera 35, non c’erano le vignette, le foto, e c’era la carta quella opaca, più spessa. C’era la voglia di scrivere, raccontare quel che si agitava dentro il cuore di chi sta per affacciarsi alla vita e soprattutto la voglia di partecipare. Berlusconi non è ancora sceso in campo, l’Italia è ancora fresca delle battaglie per il divorzio, l’aborto, ha superato le ferite degli anni di piombo, l’omicidio Moro, le Brigate Rosse. 30 anni dopo è cambiato il mondo, è cambiata l’Italia, la carta è lucida, ci sono grafici, vignette e foto, per scrivere si usa il computer. Ma la voglia degli studenti del Maurolico di partecipare, di raccontare la scuola e il mondo a modo loro, è sempre la stessa.

Koinè ha festeggiato 30 anni di storia. Sei lustri per il periodico degli studenti del liceo che si passano la staffetta di generazione in generazione, lasciando a chi entra il difficile compito di usare il proprio linguaggio per esprimere emozioni uguali.

Non c’è un direttore, ce ne sono 5, scelti dalla redazione stessa, che è “mobile” per eccellenza, perché cambia con il cambiare dei ragazzi. Ognuno porta qualcosa in più, un’idea, un progetto, un sogno. “Noi studenti siamo Koinè e Koinè è il Maurolico”, dicono semplicemente i direttori nel giorno dei festeggiamenti, in occasione di un incontro organizzato nell’Aula Magna del Maurolico. Presente il preside, Rosario Abbate, che ha chiesto dalla prossima stagione scolastica di pensare ad un Koinè che sia un mix di internet e carta stampata, la professoressa Carmela Paradiso, che ha percorso un viaggio attraverso la storia dei giornali scolastici e di Koinè, tracciando anche un pezzo di cammino del liceo stesso, la giornalista scrittrice Simona Moraci, che ha presentato il suo libro “Giornalisti, e vissero precari e contenti”, storia di chi si sveglia con la passione dello scrivere nel sangue e non può più farne a meno, perché la respira anche se non ti farà mai vivere di quello. La Moraci ha anche presentato il promo della web series che dal libro ha tratto spunto. C’era anche Tempostretto, per raccontare lo spaccato di un giornalismo che cambia e dalla tipografia passa alla rete e dal periodico passa all’immediato, alla diretta live, dal tubo catodico al telefono. Ma i protagonisti sono stati gli studenti, con le loro domande, i dubbi, i sogni che continueranno a mettere nero su bianco nel Koinè. E lo cambiano davvero, perché ci sono rubriche nuove al fianco di quelle vecchie, c’è lo spazio per il sorriso e la riflessione, per l’inchiesta e la cronaca. C’è il “gossip” e la curiosità, l’approfondimento e l’informazione sugli eventi a scuola.

Non usano più la macchina da scrivere come i loro predecessori che adesso hanno superato i 40 anni, ma questi ragazzi hanno gli stessi occhi di chi ha lasciato 30 anni fa la firma in quelle prime, ingiallite pagine.

Il direttivo: Giorgio Cardile, Gregorio Scrima, Eleonora Samarelli, Antonio Bottari, Alessio Cianci.

La redazione: Francesco Di Blasi, Annalaura Princiotto, Monica Passalia, Aurora Cardullo, Pierluigi Florena, Alice Filiberto, Riccardo Morabito, Matteo De Luca, Agnese Oliveri, Gabriele Ruggeri, Alessia Arnao, Carol Cuzari, Laura La Rosa.

Vignettisti e fotografi: Chiara Giachinta, Chiara Giordano, Enzo Cianci, Federica Campagna

La Testata è stata realizzata da Andrea Speranza.

Trent’anni fa c’era ancora il ginnasio (il IV e V) e poi le tre classi di liceo. Oggi si usa la stessa classificazione degli altri istituti superiori. In 30 anni sono cambiate tante cose, le materie, il mondo fuori, le professioni. Anche i sogni sono cambiati. Gran parte degli studenti che lasciano il Maurolico sanno che dovranno andar via. Gran parte degli studenti che sanno che dovranno andar via ha anche il sogno di poter restare e vincere qui. Ecco, sono passati 30 anni, ma questa voglia di impegnarsi e vincere è la stessa. L’amore e l’identità, la passione e l’entusiasmo sono gli stessi. Solo camminano su altre gambe, su quelle dei figli di chi in queste Aule ha imparato la vita.

Rosaria Brancato

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