Nuovo presidente provinciale per Azione universitaria, piccolo “terremoto” in Giovane Italia

Nuovo presidente provinciale per Azione universitaria, piccolo “terremoto” in Giovane Italia

Nuovo presidente provinciale per Azione universitaria, piccolo “terremoto” in Giovane Italia

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sabato 04 Febbraio 2012 - 09:48

Gabriele Anastasi presidente provinciale dell’associazione studentesca di riferimento del Pdl. In Giovane Italia fanno discutere le dimissioni di Repici, passato all’Mpa. Rinnovo dei vertici anche per Atreju

E’ tempo di rinnovamento nelle file del movimento giovanile del Pdl. Ieri mattina la Federazione provinciale della Giovane Italia ed Azione Universitaria hanno presentato il nuovo presidente provinciale di Azione Universitaria, Gabriele Anastasi. L’associazione nasce come espressione universitaria del movimento giovanile Azione Giovani, confluito ora nella Giovane Italia. Ha sempre mantenuto comunque una organizzazione autonoma rispetto al partito di riferimento, ha propri rappresentanti nazionali, regionali e locali eletti negli organi accademici di tutti gli atenei d’Italia. Ma come era prevedibile, alla conferenza stampa di presentazione, a cui hanno preso parte, tra gli altri, Nino Munafò e Ferdinando Croce, rispettivamente presidente provinciale coordinatore cittadino della Giovane Italia, si è discusso in gran parte del piccolo “terremoto” scatenatosi in seno al movimento giovanile del Pdl in seguito alle dimissioni di Francesco Repici dal ruolo di coordinatore provinciale e al suo passaggio repentino all’Mpa. Dimissioni che secondo Croce, che ha scritto un durissimo documento inviato ai “reggenti” del partito, «rappresentano un episodio grave di inciviltà politica, sia per le modalità con cui si sono consumate che per le motivazioni che starebbero alla base della decisione assunta».

«Noi, militanti veri della Giovane Italia – afferma Croce – avevamo ben accolto la nomina di Francesco Repici, quasi un illustre sconosciuto, nell’ottica di una apertura del giovanile a realtà nuove e “minori”, provenendo peraltro il Repici da un simpatico centro della provincia di Messina ove lo stesso sembrava distinguersi per le battaglie di opposizione al partito del governatore Lombardo (sfociate anche in clamorose vicende politiche e giudiziarie). Nell’ottica del Pdl, l’unico requisito di cui egli si ammantava era quello di essere il referente di uno dei parlamentari regionali più influenti della provincia di Messina, l’on. Roberto Corona, attualmente co-coordinatore del partito (sul punto, peraltro, crediamo che al di là della vicenda processuale del summenzionato, che avrà corso nelle opportune sedi e sul merito della quale non possiamo entrare, sia necessario che la dirigenza chiarisca quale sia allo stato il suo ruolo): ebbene, per detto solo motivo Repici riteneva di godere di una sorta di diritto ereditario a rappresentare tutti i giovani di Destra del territorio peloritano».

«Ma evidentemente – continua Croce – parafrasando John Belushi e Clint Eastwood, “quando il gioco si fa duro, i non-duri smettono di giocare”, e così Repici ha ritenuto preferibile abbandonare la nave in difficoltà prima del tempo e soprattutto prima degli “amici” (come ama definirli) da lui stesso rappresentati. L’ormai ex coordinatore si premura altresì di precisare, cosa gravissima per un dirigente, che non si era nemmeno iscritto al Popolo della Libertà, essendo un semplice simpatizzante, e che non era più “operativo” dal febbraio 2011. Personalmente, vantandomi di essere iscritto, unitamente a centinaia di altri, giovani e non, al Popolo della Libertà, continuo con fermezza a credere nel partito co-fondato, e pertanto invito tutti i dirigenti ed i parlamentari, destinatari della missiva, a fornire risposte chiare ed inequivoche alla voglia di rappresentanza dell’area culturale, sociale e generazionale che rappresento, iniziando ad affrontare con marcata precisione e sin dagli imminenti congressi un effettivo ricambio generazionale, eliminando le residue ambiguità ed affrontando tempestivamente tematiche di respiro globale quali: la riqualificazione della zona falcata, la decrescita dei territori, l’innovazione tecnologica e le grandi tematiche ambientali; anche al fine di giungere alle prossime competizioni elettorali consapevoli delle azioni intraprese e delle prospettive future».

A proposito di movimenti giovanili e di associazioni universitarie, sempre ieri si è svolta nell’Aula “T. Cannizzaro” presso il rettorato, la prima assemblea dei soci di “Atreju”, nella quale è stato ufficializzato il rinnovo dei vertici dell’associazione: Andrea Santalco (presidente), Daniele Travisano (coordinatore universitario), Francesco Torre (vice-presidente vicario), Antonio Grasso (secondo vice-presidente), Claudio Costanzo (segretario), Emanuele Previti (tesoriere), Stefania Ruggeri, Alessandro Grasso, Fabrizio Signorino, Antonio Salvà, Marco Giorgianni, Davide La Valle, Francesco Campagna, Andrea Gambadoro, Gabriele Buffo (componenti del direttivo), Ivan Cutè, Riccardo D’Iglio e Roberto Orlando (collegio dei probiviri). Presentati anche i nuovi progetti inerenti Cineforum, una mostra fotografica sulla zona falcata e un torneo interuniversitario di Calcio a 5.

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