La "Matassa" elettorale a Messina, gli onorevoli saranno processati "a parte"

La “Matassa” elettorale a Messina, gli onorevoli saranno processati “a parte”

Alessandra Serio

La “Matassa” elettorale a Messina, gli onorevoli saranno processati “a parte”

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martedì 07 Marzo 2017 - 23:19

Stralciata per ragioni tecniche la posizione di Genovese e Rinaldi: per loro il processo sulla corruttela elettorale comincerà il prossimo 4 aprile. Si torna in aula domani, invece, per gli altri imputati alla sbarra dopo l'inchiesta sui clan cittadini, i grandi elettori e i politici "invischiati" con gli uomini dei rioni cittadini.

A poche settimane dalla pesante condanna ad 11 anni alla fine di Corsi d'oro, per il deputato Francantonio Genovese ha preso il via ieri mattina il secondo processo. In un'affollatissima aula di Corte d'Assise il presidente della Corte Samperi ha aperto la prima udienza di Matassa, l'inchiesta della direzione distrettuale antimafia sui clan cittadini e i contatti con i politici durante le ultime elezioni, locali e regionali. Samperi ha dedicato la mattinata a risolvere la prima "grana" posta sul banco, ossia la richiesta di rinvio dell'avvocato Nino Favazzo per motivi di salute. Richiesta seguita, a ruota, dai principali imputati, da lui difesi, gli onorevoli Genovese e Rinaldi.

Genovese in particolare ha chiesto il rinvio perché impossibilitato a presenziare per i suoi impegni in Parlamento. Sia i motivi di salute del legale che il legittimo impedimento invocato dai deputati è stato ritenuto fondato da Samperi.

Per motivi tecnici procedurali, la Corte nel rinviare ha disposto lo stralcio delle loro due posizioni, fissando al prossimo 4 aprile la prima udienza per loro due.

Ha poi proseguito il processo per il resto degli imputati – al banco ci sono poco meno di una cinquantina di persone, ed ha incardinato il procedimento vero e proprio, decidendo sulle richieste di costituzione di parte civile. I giudici hanno ammesso le vittime dei reati contestati che hanno scelto di costituirsi – alcuni commercianti che avevano subito il pizzo e le sigle antiracket – non ammettendo invece le associazioni dei consumatori Codici Sicilia e Codici Onlus.

Infine, ha ammesso i mezzi di prova richiesti dall'accusa e dalle difese, ed ha aggiornato il processo al nove marzo, ancora una volta nell'aula bunker di Palazzo Piacentini. Era tardo pomeriggio quando l'affollatissima aula principale del Tribunale si è svuotata.

Si torna davanti i giudici domattina, quindi, per sentire gli investigatori, che riferiranno su quel che hanno scoperto tenendo sott'occhio i referenti storici e le nuove leve delle famiglie criminali cittadine. In particolare i giudici hanno scelto di citare i testimoni seguendo filoni tematici: domani, quindi, gli agenti della Mobile deporranno sui risultati della loro indagine a proposito del solo clan di Camaro.

Leggi anche: i rinvii a giudizio

Alessandra Serio

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