L’Anvur “boccia” la ricerca dell’Università di Messina, previsti tagli per 3 milioni

L’Anvur “boccia” la ricerca dell’Università di Messina, previsti tagli per 3 milioni

Danila La Torre

L’Anvur “boccia” la ricerca dell’Università di Messina, previsti tagli per 3 milioni

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lunedì 23 Settembre 2013 - 21:06

Il rettore Navarra: “Il nostro obiettivo tanto a livello di singoli, quanto di collettività accademica, dovrà quindi essere quello di migliorare la qualità della ricerca, per riuscire a risalire la classifica nazionale, che in atto ci vede relegati agli ultimi posti”

L’ Anvur “boccia” la ricerca dell’Università di Messina (vedi correlato) e l’ateneo rischia di vedersi tagliati circa tre milioni di euro dei trasferimenti del Fondo di finanziamento ordinario. A lanciare l’allarme è direttamente il rettore Pietro Navarra, che insediatosi solo pochi mesi fa deve già far fronte ad una situazione che mette a repentaglio la stabilità economica oltre che la credibilità scientifica della nostra Università.

Come si legge sul sito Unime.it, a seguito dell’analisi dei risultati diffusi dall’Anvur, l’Agenzia Nazionale che ha il compito di valutare i risultati della ricerca delle Università italiane, Navarra ha iniziato il confronto interno , che vedrà coinvolti i 21 Dipartimenti dell’Ateneo. Il primo incontro si è tenuto al Policlinico Universitario e sono stati coinvolti il Dipartimento di Scienze Pediatriche, Ginecologiche, Microbiologiche e Biomediche, il Dipartimento di Scienze Sperimentali Medico-Chirurgiche Specialistiche e Odontostomatologiche, il Dipartimento di Patologia Umana. Oltre a numerosi docenti afferenti, erano presenti il prof. Emanuele Scribano, Prorettore Vicario, il prof. Salvatore Cuzzocrea, Prorettore alla Ricerca, il prof. Filippo De Luca.

Navarra, dopo avere annunciato che sino a martedì 7 ottobre si svolgeranno una serie di incontri presso le varie strutture dipartimentali ha spiegato l’obiettivo fondamentale che lo ha portato ad incontrare i docenti : “La valutazione fatta dall’Anvur sulla ricerca dell’Università di Messina – ha detto – non è lusinghiera e ci attendiamo un taglio del FFO per il 2013, il cui 50% è correlato alla performance della ricerca, il che significherebbe un minore introito pari a 3.200.000 euro”.

Il nostro obiettivo – ha proseguito il Rettore – tanto a livello di singoli, quanto di collettività accademica, dovrà quindi essere quello di migliorare la qualità della ricerca, per riuscire a risalire la classifica nazionale, che in atto ci vede relegati agli ultimi posti”.

Navarra ha inoltre sottolineato gli sforzi che la sua “governance “ ha già posto in essere relativamente ai nuovi criteri di assegnazione o di conferma degli assegni di ricerca: il “merito” costituirà il presupposto fondamentale attraverso il quale l’apposita commissione stabilirà proprio la graduatoria di assegnazione. Ed ancora, la stessa metodologia verrà adottata per i dottorati ed il fondo di incentivazione per i docenti, recentemente istituito dal Miur, che a differenza del passato non andrà assegnato “a pioggia”, bensì sulla base della qualità della ricerca prodotta dal singolo docente.

L’Università di Messina promette un cambio di passo, per il momento resta il giudizio negativo dell’Anvur , che dequalifica l’istituzione accademica cittadina anche a livello di immagine. (DLT)

6 commenti

  1. l’Anvur deve avere saputo dello studio sul Sindaco 🙂 🙂

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  2. un tempo si diventava professori universitari dopo lunghi anni di studio e dopo aver prodotto una discreta serie di pubblicazioni scientifiche, oggi basta essere nello stato di famiglia di un docente per essere assunti…e questi sono i risultati…l’università dei somari viene snobbata da tutti.

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  3. ” il “merito” costituirà il presupposto fondamentale attraverso il quale l’apposita commissione stabilirà proprio la graduatoria di assegnazione.”.
    Il “merito” di chi partecipa alla ricerca o la qualità della ricerca?
    Il “merito” è una parola che può significare molto o niente.
    In termini umani io non mi preoccuperei affatto se vengono tagliati fondi alla ricerca quando la ricerca che si svolge è di nessun interesse e serve solo a far quadrare i bilanci.

    Un contadino non si fa scrupoli a tagliare i rami secchi perché il rettore dovrebbe agitarsi per salvare rami secchi che costano 3.000.000,00 € e non producono nulla di buono?

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  4. Ma le decine e decine di “DOCENTI” , utili al consenso in fase di elezioni e quindi di consenso, che umiliano la professione delegando le lezioni degli studenti ai loro portaborse, che snobbano la ricerca, che attingono a piene mani ai benefici della casta, proprio loro, con stipendi non contrattualizzati ed agganciati a quelli dei Magistrati, SONO STATI MAI STANATI dai loro nidi DORATI ?? Dove sono i giudizi degli studenti, mai resi pubblici, ma tanto indicativi sulla realtà del disagio vissuto e del livello assai scadente di molti di questi…….professionisti !! Dove sono le classifiche degli impact factor delle loro pubblicazioni, spesso iINESISTENTI per anni, oppure, come nella maggioranza dei casi,sterilizzati il giorno dopo del raggiungimento dell’obiettivo dell’Associato o dell’Ordinario di turno. CHE VERGOGNA!! Ed ora, come si potrà LUCIDARE la “U” ??

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  5. CHIUDETE I DIPARTIMENTI CHE NON PRODUCONO.

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  6. Se si producono ricerche come quelle pubblicate qualche giorno fa su queste pagine, ben vengano i tagli!

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