Messina, scagionato dall'accusa di omicidio dopo odissea giudiziaria

Messina, scagionato dall’accusa di omicidio dopo odissea giudiziaria

Alessandra Serio

Messina, scagionato dall’accusa di omicidio dopo odissea giudiziaria

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sabato 08 Luglio 2017 - 15:19

Dopo la condanna definitiva a 18 anni e 8 mesi, il processo di revisione ha dato ragione all'imprenditore Antonio Romano, accusato dai pentiti di aver preso di parte all'agguato di mafia del '92 che costò la vita al commerciante Antonino Stracuzzi.

Colpevole per 5 corti e 46 giudici. Contro di lui le dichiarazioni dei pentiti. Dopo una odissea giudiziaria lunga oltre un decennio, l'imprenditore Antonino Romano viene scagionato dall'accusa di aver preso parte all'omicidio di Antonio Stracuzzi, freddato nella guerra di mafia messinese il 14 ottobre 1992. L'assoluzione di Romano chiude il processo di revisione intentato dal suo legale, l'avvocato Giovanbattista Freni.

Intanto però Romano nel giugno dello scorso anno è andato agli arresti perché la condanna nei suoi confronti era stata confermata dalla Corte di Cassazione. In primo grado l'uomo era stato condannato a 25 anni di reclusione e, nel 2012, la Corte d'Appello aveva ridotto la pena a 18 anni e 8 mesi.

Per i pentiti c'era anche lui nel kommando che crivellò il commerciante Stracuzzi con due pistole, una calibro 7,65 e 357 Magnum, mentre l'uomo era fermo a bordo della sua Fiat Croma, nella piazzetta di Villa Lina.

In quegli anni le famiglie che controllavano i rioni cittadini, sotto la spinta degli appetiti scatenati dal mercato della droga, si stavano facendo la guerra in una sanguinosa faida che provocò decine di morti tra i clan. Anche quello di Stracuzzi, hanno raccontato i pentiti, si inquadrava in questa lotta.

Oggi Romano viene scagionato, mentre due boss riconosciuti quali mandanti e un esecutore materiale stanno scontando la condanna a 30 anni. Un agguato in pieno stile mafo: si avvicinarono all’auto e lo crivellarono di proiettili.

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