Solo una giunta di fate, folletti e maghi, armati di bacchette magiche e poteri miracolosi, potrebbe risollevare le sorti della Sicilia. Invece che parlare con Raciti e D'Alia il governatore dovrebbe incontrare Walt Disney per farsi dare in prestito Smemorina e le sue compagne. Ma ci toccherà il Crocetta 4...

Ammettiamolo: l’unico modo che ha il governatore per aggiustare un mandato disastroso non è un Crocetta quater, ma una giunta di Fate e maghi. Non servono incontri con i partiti, con Raciti, D’Alia, Faraone, Cardinale, Alfano, l’unica soluzione è andare, e subito, da Walt Disney. Solo con una squadra armata di poteri miracolosi e bacchette magiche la Sicilia potrà uscire dal tunnel nel quale ci siamo ficcati non certo per colpa del solo Re Saro, ma di tutti gli alleati vecchi e nuovi nonché di una classe politica che ha scambiato lo Statuto speciale per un lasciapassare.

Invece che perdere tempo dietro Raciti, Faraone e D’Alia, mi ascolti caro Presidente, si rivolga a Walt Disney e gli chieda se può mandare in Sicilia “in prestito” uno stuolo di fatine, maghi e folletti.

Se posso dare un suggerimento la migliore è Smemorina, la fata di Cenerentola, perché come tutti sanno è riuscita a trasformare una zucca in carrozza dorata, i topolini in cavalli, il vecchio cavallo in cocchiere. La vedrei bene come vicepresidente ed assessore al bilancio, anche se non basterà un “bibbidi bobbidi bù” per trasformare i nostri eroi che popolano a vario titolo il Palazzo in splendidi destrieri o affascinanti principi. Dalla sua ha il fatto che la fata madrina è un po’ distratta e quindi si troverebbe a suo agio nel caos che regna sovrano alla Regione. Se poi con un colpo di bacchetta magica riuscisse a spedire al Polo chi ha distrutto l’isola e poi, da smemorata, dimenticasse la formula per riportarli indietro la perdoneremmo volentieri. Detto tra noi caro governatore, la Smemorina sarebbe in buona compagnia con chi dimentica facilmente impegni e promesse e chi, tra un cambio di casacca ed un altro ha scordato di essere lì al servizio degli elettori. Se poi a qualcuno sparisce la poltrona sotto il naso si può sempre dare la colpa alla fata di Cenerentola e il ricorso invece che al Tar lo si fa spedire al castello del Principe.

Sarebbe un’ottima cosa avere in giunta anche Flora, Fauna e Serenella, le tre fate della Bella Addormentata nel bosco, titolo che calza a pennello per la Sicilia rimasta vittima di un incantesimo se non per 100 anni come Rosaspina un po’ meno. La parte della fata Malefica, quella che non è stata invitata al battesimo e per punizione lancia l’incantesimo, la darei al governo Renzi che non sgancia un euro neanche a parlarne e che, alle prese con una giunta e un Ars di Giufà, per di più superbi, impugna quel poco di leggi che faticosamente vengono partorite in anni e anni di dibattiti. Flora potrebbe avere la delega ai Beni culturali e restituire all’isola quella Bellezza deturpata dall’ignoranza tutta sicula che è il non-conoscere quello che madre natura e la Storia e l’Arte ci hanno lasciato. Fauna ovviamente potrebbe risolvere le emergenze del Territorio, ma probabilmente una fata non basta, in questo caso ci vorrebbe un vero e proprio miracolo. Serenella è la fata che litiga con Malefica e riesce ad attutire l’incantesimo mortale con la storia del bacio del Principe. Ma chi se lo vuole baciare questo governo regionale? Tutti gli abbracci e i baci che stiamo vedendo tra i partiti e le coalizioni sono falsi come quelli di un famoso Giuda e puntano solo ad una resistenza armata contro i siciliani, laddove il termine resistenza si riferisce alla straordinaria capacità di resistere asserragliati nei Palazzi nonostante le macerie intorno. Alla fata Serenella darei le infrastrutture e i trasporti,perché così come Rosaspina e il Castello incantato sono rimasti isolati per 100 anni anche noi siciliani non siamo da meno quanto ad isolamento, e noi, grazie ad un’isola divisa a metà da crolli e frane, autostrade da paura, ferrovie del Paleolitico, strade statali dissestate, porti inadeguati, aeroporti riservati solo ai ricchi, siamo esattamente come la famiglia della Bella Addormentata. Siamo i fratelli di Rosaspina, quindi la Fata Serenella ha la delega a liberarci dall’incantesimo con infrastrutture e trasporti decenti.

Non deve mancare la fata Turchina, quella di Pinocchio,che ha anni ed anni di allenamento con le bugie, pertanto troverebbe pane per i suoi denti e nasi per la sua bacchetta tra Ars e partiti. Il rischio è che se fa crescere il naso a chi tra deputati, assessori, burocrati, dice le bugie finiremo con l’inciampare in una selva di nasi, ma sono controindicazioni che fanno parte del pacchetto.

Una che mi è proprio simpatica è Trilly, che non è proprio una fata, ma nella giunta ci starebbe bene perché la cosa più strana di questa classe politica è la sindrome da Peter Pan: chi ci governa è convinto di avere il dono dell’eterna giovinezza (politica) e che gli elettori non se ne accorgono. Ci sono politici che hanno alle spalle tanti di quei mandati da far pensare che non sono mai stati sui banchi di scuola, ma solo su quelli dell’Ars o del Parlamento. Il Pd se li sta prendendo tutti, trasformisti, archetipi dell’anteprima, della prima e della seconda Repubblica, “cambiatori” di casacca da far impallidire le modelle di una sfilata per la rapidità con la quale riescono a toglierne una ed indossarne un’altra nell’arco di un anno.

Ci serve poi uno stuolo di folletti e maghi per sistemare formazione, enti locali, attività produttive, turismo, sport e spettacolo (quest’ultima delega non serve perché il teatrino lo vediamo già). Topolino Apprendista stregone (dal film Fantasia) lo spediamo all’Ars per vedere se riesce a far votare una riforma in tempi europei senza che sia impallinata. Un’altra figura di fantasia che pur non essendo fata può dare una mano al governo Crocetta è Mary Poppins, per via della nota canzoncina: basta un poco di zucchero e la pillola va giù, la pillola va giù, la pillola va giù e tutto brillerà di più”. Lei starebbe benissimo nei panni più che dell’assessore alla sanità in quelli dell’assessore alla comunicazione: cantando potrebbe convincere i siciliani ad ingoiare sorridendo il Crocetta 4, quello 5, quello 6 e quello 7 fin quando, per via del morbo di Attack non arriveremo stremati al 2017 alla fine del mandato.

Poveri in canna, nudi come mamma ci ha fatto, in mezzo alle macerie, disoccupati, senza più giovani, ma con 345 assessori cambiati per far contenti Pd, Udc, Pdr, Ncd, Forza Italia, Megafono, M5S, Lista Musumeci e quanti stanno tenendo in piedi, nonostante tutto, questa esperienza governativa.

Solo un governo di fate armate di pazienza, capacità miracolose, poteri salvifici e fantasia potrebbe raddrizzare quest’esperienza amministrativa. Un esercito di bacchette magiche potrebbe fare il miracolo di ridurre gli sprechi e far presentare i progetti in tempo, pagare meno i burocrati e investire sui giovani, non far scappare le imprese e far venire i turisti, realizzare infrastrutture e abbattere i carrozzoni e gli stipendifici.

Ma ahimè, le fate non esistono. Ci tocca il Crocetta quater.

Rosaria Brancato