La favola a lieto fine della mucca Teresa: una nuova casa in una fattoria di Mili

La favola a lieto fine della mucca Teresa: una nuova casa in una fattoria di Mili

La favola a lieto fine della mucca Teresa: una nuova casa in una fattoria di Mili

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venerdì 29 Luglio 2011 - 08:26

La mucca trovata a nuotare nello Stretto nel maggio scorso non finirà in un mattatoio: affidata ad una cooperativa di ex detenuti in una fattoria didattica. All'interno la gallery di Sturiale

Il lieto fine c’è e farà felici le centinaia di persone che si sono ritrovate su Facebook a “tifare” per la mucca Teresa. Sì, lei, la mucca avventuratasi a “nuoto” nello Stretto di Messina (vedi il VIDEO e leggi QUI): per lei il destino non ha riservato un mattatoio ma vivrà il resto dei suoi giorni al sicuro, tra i prati di una fattoria didattica di Mili. Il trasferimento è avvenuto è avvenuto alla presenza di un alto funzionario del ministero della Salute, di Carla Rocchi, presidente nazionale dell'Enpa, di Cataldo Paradiso, membro della giunta esecutiva dell'Enpa, e di Antonio Tringali, coordinatore regionale Enpa per la Sicilia. Teresa arriva nella struttura della Casa di Accoglienza Ignazio Cannavò, gestita in contrada Gigli Mili da padre Francesco. Ad accudire Teresa saranno gli ex detenuti della cooperativa sociale che inseriranno l'animale in un progetto di fattoria didattica; qui il suo coraggio e la sua determinazione potranno essere d'esempio a tutti i visitatori, adulti e bambini.

«L'Enpa non ha fatto altro che assecondare il grande desiderio di libertà manifestato dall'animale – spiega il coordinatore regionale dell'Enpa -. Se da oggi Teresa ha la possibilità di vivere una vita tranquilla e serena, il merito è il suo, che ha saputo sfidare la sorte di prigionia, cattivita' e morte cui sembrava inevitabilmente predestinata». A maggio, infatti, l'animale era scappato dal suo allevamento, nel messinese, e si era stato visto muoversi tra le acque dello Stretto. Era stata trovato in mezzo al mare mentre, con il muso a filo d'acqua, cercava affannosamente di raggiungere la sponda calabrese. Soccorsa, Teresa fu quindi riportata a riva – non senza difficoltà – e riaffidata al suo allevatore.

Cominciò così la nuova vita di Teresa, diventata una sorta di eroina, di simbolo della voglia di fuga dalle catene imposte dalla società moderna. Per lei è nata una vera e propria mobilitazione, di cui è stata protagonista anche la rete e Facebook in particolare. E quando Teresa stava per riacquistare la libertà, il sospetto di un contagio da brucellosi sembrò vanificare gli sforzi di quanti si stavano battendo per assicurarle una vita migliore. Fortunatamente, però, si trattava soltanto di un sospetto. Così, grazie all'interessamento dell'Enpa e delle innumerevoli persone che "tifavano" per la "mucca coraggiosa", ma anche alla collaborazione delle istituzioni è infine arrivato il tanto atteso via libera. Con un colpo di scena finale: Teresa è in "dolce attesa". «Esprimo profonda gratitudine a tutti quelli che hanno permesso di regalare un futuro a Teresa – commenta Carla Rocchi – e mi conforta sapere che potra' vivere insieme al suo piccolo al di fuori “del braccio della morte”. Penso che tutti noi abbiamo qualcosa da imparare dalla coraggio e dalla caparbietà di Teresa».

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