Il dilemma etico della guida autonoma: come penseranno le automobili?

Il dilemma etico della guida autonoma: come penseranno le automobili?

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venerdì 04 Agosto 2017 - 17:04

I primi veicoli che guidano da soli potrebbero essere su strada tra il 2020 e il 2030. Saranno in grado di prendere una decisione di vita o di morte?

Nei prossimi 10 anni l’auto si evolverà più di quanto abbia fatto negli ultimi trenta e il suo cambiamento principale sarà la guida autonoma.

Le Case automobilistiche hanno definito 5 livelli di automazione dei veicoli e già oggi alcune propongono modelli di Livello 2, ovvero con sistemi di pura assistenza al guidatore. Ad esempio, l’assistenza alla guida longitudinale e laterale permette una guida più rilassata, ma chi guida deve restare sempre concentrato sul traffico: il guidatore è responsabile in ogni momento della vettura.

I veicoli di Livello 3 (guida altamente automatizzata) saranno in grado di muoversi in maniera completamente autonoma e quindi di assumere il controllo in mezzo al traffico, solo su autostrade o superstrade. In queste condizioni, il guidatore potrà svolgere quelle attività definite “eyes off” – cioè potrà guardare altrove – ma in situazioni complesse, sollecitato dall’auto, deve poter riprendere il controllo del veicolo in pochi secondi. Se non lo farà, il veicolo si porrà automaticamente in una situazione di basso rischio, ad esempio frenando fino al completo arresto sul bordo della strada.

Passando al Livello 4 (guida pienamente automatizzata) il guidatore dovrà provvedere alla guida soltanto in situazioni estremamente complesse o quando si prevedono condizioni meteo estreme. Sebbene a questo livello il guidatore deve pur sempre essere in possesso della patente di guida ed essere nelle condizioni fisiche per poter guidare, la guida in modalità “mind off” diventa teoricamente possibile. Cosa significa? Che si potrebbe dormire mentre l’auto guida da sola.

Che è quello che accadrà con l'ultimo livello. A differenza dei Livelli 3 e 4, né la patente né l’idoneità alla guida sono necessarie per il Livello 5 (guida autonoma). Un’auto di Livello 5 può essere priva di volante e di pedali: il veicolo assume tutte le funzioni di guida. È la fantascienza che potrebbe diventare realtà, ma i requisiti tecnologici sono estremamente alti.

Per questo motivo, i veicoli a guida autonoma opereranno inizialmente a velocità relativamente basse e nel traffico urbano, dove in un primo momento saranno impiegati in aree ben delimitate. Ma non pensiate che questo livello si raggiungerà in un futuro remoto. I primi veicoli di Livello 5 potrebbero essere messi su strada – insieme a veicoli di Livello 3 – tra il 2020 e il 2030, quando si avvieranno i primi progetti pilota in selezionati centri urbani. Dare una data precisa per quando questo potrebbe accadere, comunque, è impossibile.

Non è impossibile, invece, immaginare i possibili scenari futuri. Delegare la responsabilità del controllo del veicolo al veicolo stesso, per un certo periodo di tempo, dovrebbe diventare ammissibile per legge in Germania entro la fine di quest’anno e a seguire in altri Paesi. Attualmente, quindi, il guidatore è sempre responsabile della guida; anche se è permesso togliere le mani dal volante per qualche secondo, oggi questi sistemi sono ancora di assistenza alla guida.

Quando circoleranno auto a guida autonoma di Livello 5, però, si imporrà un questione etica: un veicolo può essere in grado di prendere una decisione di vita o di morte? La tecnologia nella prima generazione di tali veicoli sarà capace inizialmente di riconoscere soltanto se lo spazio davanti al veicolo è “libero e percorribile” oppure “non libero e non percorribile”. In situazioni critiche, quindi, i veicoli saranno progettati per frenare efficacemente e, nel caso in cui la manovra iniziale di frenata non fosse sufficiente, a evitare la collisione cercando una manovra evasiva. Nel caso, cambierà direzione per spostarsi in uno spazio libero, mentre se non è disponibile uno spazio idoneo manterrà la direzione di marcia durante la frenata (con la massima potenza, in modo che un’eventuale collisione avvenga alla velocità più bassa possibile).

È vero che a differenza degli esseri umani i veicoli automatizzati non si distraggono, non si stancano e possono reagire coerentemente in ogni situazione critica, ma la questione etica rimane: riuscirà l’auto a prendere la decisione più saggia per il bene e la tutela di chi si trova a bordo?

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