La Regione proroga le discariche, anche i milazzesi tirano un sospiro di sollievo

La Regione proroga le discariche, anche i milazzesi tirano un sospiro di sollievo

Giovanni Passalacqua

La Regione proroga le discariche, anche i milazzesi tirano un sospiro di sollievo

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mercoledì 08 Giugno 2016 - 08:15

Il sindaco Formica aveva già invitato i cittadini a non gettare rifiuti nei cassonetti, in attesa che si sbloccasse l'impasse. Ma le questioni igieniche e ambientali sono un nervo scoperto dell'amministrazione

I milazzesi possono tirare un sospiro di sollievo: la spazzatura potrà essere gettata nei cassonetti senza paura che resti lì per giorni. L’amministrazione comunale, in seguito alla chiusura della discarica di Grotte San Giorgio per questioni burocratiche, aveva invitato i cittadini a non gettare rifiuti nei cassonetti, per evitare che potessero crearsi situazioni di disagio igienico-sanitario. Ma la Regione, dopo una giornata di passione, è riuscita a sbloccare l’impasse.

Il “modello”, da tempo, è quello dell’emergenza. Tanto a Milazzo, quanto alla Regione si va avanti a colpi di ordinanze, causando innumerevoli disagi ai cittadini. Ma, mentre il governo regionale è alle prese da anni con l’approvazione del piano Aro, molti Comuni si sono attrezzati con la raccolta porta a porta, che garantisce ampie percentuali di raccolta differenziata, una riduzione dei costi e una gestione efficace del ciclo dei rifiuti. Non a Milazzo, però, dove si possono ancora ammirare gli ormai dimenticati cassonetti, e le loro conseguenze.

Nella città mamertina pesano poi il braccio di ferro tra il sindaco Giovanni Formica e la Dusty, ditta incaricata del servizio rifiuti, e la scadenza della possibilità di prorogare ulteriormente il servizio tramite ordinanza. A completare il quadro vi è lo stato del Municipio, che da oltre due mesi non viene adeguatamente pulito a causa della sospensione del servizio per motivi economici e burocratici: proprio ieri sera, prima dell’inizio del Consiglio Comunale, il personale della ditta di pulizie ha inscenato una protesta pacifica, chiedendo il pagamento degli stipendi arretrati e qualche prospettiva futura. Non è detto, tuttavia, che le loro domande troveranno presto risposte.

Giovanni Passalacqua

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