“Raddoppiato il tempo del soccorso dei passeggeri della funivia in caso di emergenza”

“Raddoppiato il tempo del soccorso dei passeggeri della funivia in caso di emergenza”

“Raddoppiato il tempo del soccorso dei passeggeri della funivia in caso di emergenza”

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mercoledì 14 Ottobre 2015 - 09:24

A parlare è Manlio Passalacqua, il Presidente del Gruppo Grotta Luce di Taormina, che ha svolto per venti anni il servizio di reperibilità e soccorso presso l’impianto funiviario di Taormina-Mazzarò fino allo scorso 31 luglio

Il Gruppo Grotta Luce di Taormina ha svolto per venti anni il servizio di reperibilità e soccorso presso l’impianto funiviario di Taormina-Mazzarò. Fino al 31 luglio scorso quando, come spiega il Presidente Manlio Passalacqua, il commissario liquidatore dell’Asm di Taormina, Agostino Pappalardo, coadiuvato dal direttore d’esercizio, ing. Sergio Sottile, “ha lasciato scadere, senza alcuna motivazione esplicita, il contratto relativo al soccorso” e “dal 1 agosto ha stipulato nuovo contratto, per affidamento diretto, con Determina n. 215 del 26.06.2015, con il Soccorso Alpino e Speleologico Siciliano (Sass) con sede a Palermo. La delibera è stata trasmessa al Consiglio Comunale. Il contratto è triennale, e con tacito accordo viene rinnovato tra le parti, diventando perenne”.

Secondo Passalacqua, in tal modo si sarebbe “raddoppiato il tempo del soccorso dei passeggeri della funivia in caso di emergenza”. Senza entrare nel merito delle competenze tecniche del nuovo gruppo, infatti il Presidente del Gruppo Grotta Luce spiega che, ai fini di un soccorso rapido ed efficace, siano indispensabili alcuni requisiti. Tra questi, sicuramente, la vicinanza al posto in cui si deve operare. Requisito, questo, che fu decisivo nella scelta del gruppo di Passalacqua che prese il posto del corpo nazionale del soccorso alpino di Nicolosi, “appunto per motivi di opportunità e sicurezza legati alla distanza ed ai tempi di intervento”.

“Il nostro gruppo – spiega Passalacqua – che opera nel settore della speleologia, montagna, torrentismo e del soccorso da oltre trenta anni, tutto composto da elementi residenti in zona tra Taormina, Giardini Naxos e valle Alcantara, garantiva fino a ieri, secondo contratto, una reperibilità nei termini di 30 minuti dalla chiamata di soccorso, e questo tempo era stato, all’epoca, richiesto espressamente dagli Ispettori dell’Ustif (Motorizzazione civile) pena la risoluzione del contratto. Ricordo cheanni addietro l‘ex Direttore di esercizio Ing. Gaetano Longo, insistette, dietro sollecitazione degli enti preposti, per ridurre addirittura a 15 minuti il nostro tempo di intervento. Inspiegabilmente, adesso, per il nuovo gruppo che dovrà occuparsi del servizio essenziale, il tempo di intervento è stato raddoppiato (se non quadruplicato) in 60 minuti. La normativa (D.M. 16/11/2012), non a tutti nota, prevede un tempo massimo di ore 3 per la messa a terra dell’ultimo passeggero dal momento del fermo impianto, e della successiva chiamata di soccorso. Posso garantire per esperienza diretta che già 2,5 ore per il soccorso di 96 passeggeri distribuiti in 2 grappoli di 4 cabine è praticamente impossibile per soli 6 soccorritori, anche se, come noi, vivessero ed operassero in zona. Impensabile credere di effettuarlo in sole 2 ore, posto che i soccorritori arrivino nei 60 minuti previsti e questo, fino a prova contraria, è un requisito di sicurezza. Vi garantisco – prosegue Passalacqua – che nessuno avrebbe il piacere di rimanere, in estate, con 40 gradi all’ombra, stipato in piedi in una cabina da 12 posti, dotata solo di una minuscola finestrella grigliata, ad attendere un’ora solo per vedere arrivare i primi soccorritori”.

Perché i tempi d’intervento potrebbero essere un problema per il Sass, secondo Passalacqua? Perché, la sede di provenienze dei soccorritori, citata nella convenzione, è la Stazione di Etna Nord, già operante per gli impianti a fune di Etna Nord: “La provenienza, pertanto, dei soccorritori più vicini, visti gli attori del contratto, appartenendo tutti al Corpo Regionale, potrebbe essere genericamente la Sicilia intera, verosimilmente la provincia di Catania (paesi pedemontani per regolamento esplicito del Sass) senza alcuna ulteriore specificazione” e “in caso di chiamata di soccorso al numero telefonico unico regionale (come da contratto), gli addetti del Sass dovranno reperire telefonicamente sei elementi tra coloro che saranno liberi e disponibili, qualunque sia la loro provenienza geografica”.

Mi permetto di scrivere questa nota – prosegue Passalacqua – in merito al servizio di soccorso al suddetto impianto anche perché il servizio di reperibilità e soccorso è obbligatorio negli impianti a fune e deve consentire l’evacuazione e la discesa a terra dei passeggeri dalle cabine con opportuni mezzi e tecniche, in caso di blocco dell’impianto, non diversamente risolvibile”.

E’ legale quanto specificato in precedenza circa il "raddoppio" dei tempi di intervento, a scapito della sicurezza ed incolumità dei passeggeri? E’ responsabile, sempre ai soli fini della sicurezza dell’impianto, effettuare un cambio di rotta così radicale, esternalizzando il servizio, effettuato da 20 anni con risorse locali, affidandolo ad operatori del settore che vivono mediamente a 30-50 km dall’impianto?”. Questi i dubbi di Manlio Passalacqua.

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