Oceano chiede l'azzeramento dei vertici dell'Ente Teatro Vittorio Emanuele

Oceano chiede l’azzeramento dei vertici dell’Ente Teatro Vittorio Emanuele

Oceano chiede l’azzeramento dei vertici dell’Ente Teatro Vittorio Emanuele

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domenica 13 Gennaio 2013 - 10:51

Il segretario generale della Cgil interviene sul caso Vittorio Emanuele chiedendo l'azzeramento dei vertici dell'Ente. Oceano si sofferma poi sul dissesto del Comune di Milazzo, che verrà "pagato" solo dai cittadini.

Dal dissesto di Milazzo al caso Teatro Vittorio Emanuele il segretario provinciale della Cgil Lillo Oceano interviene a tutto tondo. In primo piano quanto sta accadendo a Messina, con l’acuirsi dello scontro tra Cda dell’Ente Teatro e organizzazioni sindacali e con il presidio permanente degli orchestrali e delle maestranze.

“Le dichiarazioni del sovrintendente del Teatro Vittorio Emanuele Paolo Magaudda con le affermazioni su massoneria e sul ruolo dei "padrini" nell'attribuzione degli incarichi pubblici- scrive Oceano- così come le fughe davanti a lavoratori e telecamere o la pretesa del presidente Ordile di scegliere gli interlocutori sindacali, dopo averli a lungo evitati, sono l'ultima rappresentazione di una manifesta inadeguatezza dell'attuale dirigenza del Teatro. Al presidente Crocetta avevamo chiesto un immediato intervento, a questo punto non è più possibile sopportare oltre l'arroganza di chi non ha le qualità necessarie per dirigere il prestigioso ente. Certi che non potremo contare su dimissioni spontanee ma eventualmente felicissimi di essere smentiti, chiediamo al Presidente Crocetta e al Commissario Croce di intervenire per determinare l'immediato azzeramento del CDA”.

L’intervento di Lillo Oceano si sposta sulla dichiarazione di dissesto del Comune di Milazzo, ormai ufficiale, da parte del Commissario ad acta.

“Le cause vanno ricercate nella gestione approssimativa, clientelare e a volte spregiudicata delle risorse pubbliche comune a molte amministrazioni. Anni e anni di una gestione degli enti locali che hanno sperperato risorse, cancellato servizi, il cui conto salato viene adesso presentato ai cittadini. Anche le modalità e i tempi con i quali il Comune ha affrontato la condizione di dissesto e le valutazioni conseguenti e necessarie, segnala come ancora oggi manchi la necessaria consapevolezza e l'interesse generale stenta a prevalere su considerazioni
ed interessi particolari o di parte”.

2 commenti

  1. FRANCESCO TIANO 13 Gennaio 2013 15:16

    Caro Oceano, la battaglia sindacale andrebbe fatta guardando tutti gli enti. Bisognerebbe destituire dal ruolo, magari con una lettera di ringraziamento, i nominati del sistema, i figliocci della politica e della burocrazia. La battaglia soprattutto va fatta in direzione di quei padrini che continuano a blindare il sistema a discapito del bene collettivo. Azzerare un CDA per ricostituirne un secondo a nome e per conto del padrino di turno è soltanto una perdita di tempo che condizionerà e ritarderà un possibile ritorno alla normalità.

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  2. CastorinaCarmelo 14 Gennaio 2013 10:09

    Non c’è riuscito il terremoto del “1908” a distruggere il Teatro “Vittorio Emanuele” ma continua l’opera di demolizione da parte dei “Padrini culturali” si fa per dire “culturali” che di questo aggettivo qualificativo hanno ben poco, ma di quello dispregiativo “molto.” Comunque mi accorgo che c’è molto di teatrale negli atteggiamenti della “Governance”dell’Ente,evidentemente per induzione stessa alle rappresentazioni che si realizzano in loco.
    Non sento la voce di quanti frequentano lo stabile, non sento le opinioni dei cittadini più qualificati…mi conforta il fatto che in “FIERA” ci sono delle iniziative per riportare il teatro verso la “gente”. Sarebbe Rivoluzionario……

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