Silvia Avallone presenta a Messina "Marina Bellezza"

Silvia Avallone presenta a Messina “Marina Bellezza”

Laura Giacobbe

Silvia Avallone presenta a Messina “Marina Bellezza”

venerdì 18 Aprile 2014 - 09:42

Una trama avvincente racchiusa in uno scenario drammaticamente attuale. Vuole essere innanzi tutto un romanzo di formazione e raccontare la tormentata crescita di due individui, nel loro divenire adulti attraverso le contrarietà della vita.

Silvia Avallone, vincitrice del premio Campiello nel 2010 con il romanzo Acciaio, oggi tradotto in ventitré lingue, è stata ospite a Messina per presentare il suo ultimo lavoro, “Marina Bellezza” (Rizzoli 2013). L’evento, organizzato dalla libreria Mondadori, è avvenuto lo scorso martedì 15 Aprile.
Nel suggestivo scenario offerto dalla chiesa di Santa Maria Alemanna, l’autrice sollecitata dai puntuali interventi del moderatore, il giornalista Francesco Musolino, ha sviscerato le tematiche cardine del romanzo ed esposto le dinamiche che hanno portato alla sua realizzazione.
“Marina Bellezza” traccia le coordinate di un’Italia ormai nel pieno della crisi, dove i capannoni abbandonati delle vecchie fabbriche giacciono come carcasse sul ciglio della strada ed i cartelli “vendesi” pendono imploranti dalle vetrine impolverate degli ex negozi di lusso; racconta un’Italia abusata, sperperata, dilapidata, dove per i giovani sembrano ormai esserci scarse alternative di realizzazione.
Andrea e Marina, opposti ed identici protagonisti di questa storia, rappresentano due possibili alternative, due reazioni differenti ma egualmente potenti a questo stato di cose. Delusi entrambi da realtà familiari, che per motivi diversi si sono mostrate incapaci di sostenerli e motivarli nel loro percorso di crescita e costruzione di sé; figli smarriti di un’infanzia negata dalla sorte, portano dentro una rabbia, che diventa spinta propulsiva e forza motrice delle loro vite.
Marina fugge, via da una terra di provincia che non le appartiene e che sembra soffocarla. Determinata, ambiziosa e affamata di riscatto, sa perfettamente cosa vuole per sé, e lo pretende, in nome dei suoi vent’anni, della sua bellezza disarmante e del suo talento vocale indiscutibile. Cerca l’America altrove, a Roma, a Milano, là dove il sogno del successo sembra ancora possibile e raggiungibile, se lo si vuole davvero. Andrea invece, secondo figlio non cercato, ed anzi respinto per il suo non adattarsi alle dinamiche di una famiglia apparentemente perfetta, è proprio quella terra di provincia che vuole, per costruirci il suo paradiso. Le montagne biellesi, maestosi squarci di natura quasi incontaminata, sono per lui il tesoro sepolto da riscoprire, una miniera pulsante di vita e di opportunità in mezzo alla sfacelo. Due idee di futuro apparentemente inconciliabili, quelle di Andrea e Marina. Eppure, queste due anime irrequiete sembrano attrarsi irrimediabilmente, incapaci, loro malgrado, di fare a meno l’uno dell’altra.
“Marina Bellezza”, con la sua trama avvincente racchiusa in uno scenario drammaticamente attuale, vuole essere innanzi tutto un romanzo di formazione e raccontare la tormentata crescita di due individui, nel loro divenire adulti attraverso le contrarietà della vita.
Ma la storia racchiude altri interessanti spunti di riflessione. Primo fra tutti l’ossessione di questo nostro tempo di ricercare spasmodicamente un mondo “altro”, diverso dal proprio; la lotta per la conquista di una frontiera dove ogni opportunità appare vicina e realizzabile. Ma l’America, sostiene l’autrice, non è che lì dove la si vuole costruire. Non esiste un luogo dove il benessere ed il successo piovono dal cielo. Esiste la volontà di non arrendersi e di continuare comunque a lottare, giorno dopo giorno, nel nome di un’idea, continuando a credere in un sogno, uno qualsiasi. Riscoprire la ricchezza delle proprie origini, come fa Andrea, può essere un punto di partenza, ma non vuole essere la risposta definitiva.
Ad ogni modo, in questi tempi privi di certezze, dove il futuro bisogna immaginarlo e volerlo con determinazione, l’autrice suggerisce l’amore come ultimo baluardo di autenticità, come ultimo rifugio dall’ostilità del mondo. “Concepire un progetto di vita comune significa consapevolezza di essere comunque al sicuro, di essere l’uno per l’altra anche quando tutto crolla”.
“Marina Bellezza” è un romanzo a tinte forti, racconta situazioni estreme, personaggi scomodi, aspri, tormentati… facili bersagli per l’odierna tendenza al facile giudizio. Proprio per questo l’autrice ce li propone. Perché vivendo le loro storie dal di dentro possiamo imparare a non essere indifferenti, a guardare al prossimo con interesse sincero e a comprendere le motivazioni che risiedono dietro comportamenti apparentemente incomprensibili.
Questo il messaggio finale lanciato dalla Avallone, che ha concluso l’incontro con un appello rivolto agli insegnanti, affinché facciano nascere negli studenti l’amore per la lettura, potente arma sociale contro il disinteresse. “Leggere vuol dire vivere con gli occhi di un altro, immedesimarsi nei suoi gesti e nel suo stesso sentire. Un bambino che legge non sarà mai, da adulto, un cittadino indifferente”.

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