L'Atm deve 1 milione di arretrati ai lavoratori, c'è l'accordo. Crescono i contenziosi

L’Atm deve 1 milione di arretrati ai lavoratori, c’è l’accordo. Crescono i contenziosi

Francesca Stornante

L’Atm deve 1 milione di arretrati ai lavoratori, c’è l’accordo. Crescono i contenziosi

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mercoledì 30 Novembre 2016 - 23:39

Cgil, Cisl, Uil, Faisa e Ugl hanno siglato un verbale con l'azienda che sancisce il riconoscimento delle somme non corrisposte dal 2011 al 2015 per 220 lavoratori che otterranno per intero gli arretrati. Su questo fronte l'Orsa resta però sul piede di guerra e annuncia un'altra vittoria legale che condanna ancora Atm per non aver fornito negli anni la massa vestiaria ai lavoratori.

All’Atm una lotta a suon di contenziosi legali. I lavoratori seguiti dal legale del sindacato Orsa, avvocato Daniele D’Orazio, continuano a vincere contro l’Azienda che, per scelte discutibili, si trova a dover risarcire somme considerevoli con annessi interessi di mora e spese legali.

Dopo l’illecita applicazione della Legge 122/2010 (legge Brunetta), con il blocco degli avanzamenti di parametro e scatti di anzianità per gli anni che vanno dal 2011 al 2015, che ha comportato il risarcimento di tutti i dipendenti ricorrenti e l’innesco di nuove cause, è stata emessa la sentenza che condanna ancora Atm per non aver fornito negli anni la massa vestiaria ai lavoratori, omettendo di riconoscere loro il dovuto indennizzo.

A comunicarlo è ancora il sindacato Orsa, che spiega che il giudice ha disposto il risarcimento dei primi 36 ricorrenti, su circa 200, riconoscendo ai lavoratori un rimborso pari a 1084,60 euro ciascuno, mentre per l’errata applicazione della Legge Brunetta le somme variano e sono decisamente più alte.

“A nulla sono valsi i tentativi di mediazione dell’Orsa che, prima di adire le vie legali, ha responsabilmente tentato la strada dell’accordo bonario per un rimborso forfettario che avrebbe fatto risparmiare denaro pubblico all’azienda e evitato di gravare il bilancio che nonostante le apparenze è ancora tragicamente in rosso. Nonostante le dilazioni concordate con i lavoratori attraverso l’avvocato D’Orazio, l’azienda tarda a versare i risarcimenti relativi al contenzioso per il blocco dei parametri e degli scatti di anzianità, tanto che sono già stati disposti i pignoramenti di alcuni beni aziendali, fra i quali l’auto che utilizza per gli spostamenti il Direttore Generale Foti, un’Alfa Giulietta di recente acquisto. Solo grazie al senso di responsabilità dei lavoratori, i pignoramenti sono stati provvisoriamente sospesi ma saranno rivendicati alla presenza di nuove azioni dilatorie. Non consideriamo le citate sentenze come una vittoria sindacale, da Organizzazione di Base restiamo convinti che quando comincia a lavorare l’avvocato finisce il ruolo del sindacato ma in ATM la via legale è l’unica percorribile, in presenza di una dirigenza arrogante che personalizza le vertenze. Sarebbero sufficienti un pizzico di buon senso e una buona dose di umiltà per superare questioni risolvibili evitando l’odioso dispendio di denaro pubblico” scrive l’Orsa che continua la sua battaglia a suon di contenziosi.

Proprio sul fronte dei mancati pagamenti per scatti di anzianità e parametri, però ieri Atm e sindacati sono arrivati a trovare un punto di incontro. Cgil, Cisl, Uil, Faisa e Ugl hanno siglato un verbale che sancisce il riconoscimento delle somme non corrisposte dal 2011 al 2015 per 220 lavoratori che otterranno per intero gli arretrati, con la possibilità di ottenere delle transazioni che potranno essere fatte solo su richiesta e volontà del singolo dipendente. Dopo le richieste sindacali l'azienda ha infatti proceduto ad effettuare i conteggi per singolo lavoratore giungendo ad un totale dovuto di circa 1 milione e centomila euro per il periodo 2011/15 . L’Atm ha ovviamente posto la difficoltà di saldare l'intera cifra in unica soluzione e addirittura anche di metterla nel solo bilancio di un anno, motivo per cui era stata chiesta la possibilità di rateizzare in tre step per tre anni. I sindacati però hanno respinto tal ipotesi. Così, dopo un lungo dibattito, l’accordo a cui si è giunti, anche per evitare ulteriori ricorsi legali, è di erogare il totale di 1 milione e 100 mila euro in dieci mesi ( 110 mila euro al mese da febbraio a novembre ) dividendolo per il totale dei lavoratori interessati ( 220 circa) . A cominciare da febbraio 2017 tutti i lavoratori interessati percepiranno la prima rata (uguale per tutti ) di circa 500 euro e così via per ciascuno fino a esaurimento del credito del lavoratore. In questo modo, i lavoratori che avanzano cifre più basse verranno saldati in meno rate, mentre chi avanza cifre più alte le vedrà spalmate in più rate fino ad un massimo di 10 ma che saranno via via di importo sempre più alto. Una verifica verrà effettuata ad aprile con le organizzazioni firmatari.

Contestualmente, su richiesta della Uilt e condiviso dalle altre organizzazioni sindacali, si è alzato da dicembre con l'entrata in vigore del biglietto da 100 minuti l'aggio per la vendita a cura del conducente a 30 centesimi su ogni biglietto.

Francesca Stornante

2 commenti

  1. Come mai i sindacati non parlano delle cause di avanzamento di qualifica superiore? perchè l’ATM non blocca queste vertenze?. Ci sono dipendenti che da oltre 30 anni vincono cause di qualifica superiore la Direzione sia di Conte che di Foti non bloccano queste vertenze,basterebbe dare la qualifica a chi vince una causa invece l’azienda cosa fa? lascia i dipendenti al posto di qualifica superiore senza dare la qualifica,favorendo un altra vertenza e un altro sperpero di spese legali interessi e rivalutazione. Centinaia di migliaia di euro che puntualmente sborsa l’ATM. non sarebbe meglio chiamare i ricorrenti e fare una transazione? magari cosi si guadagnerebbero soldoni e l’ATM non gradisce.Questo è sperpero di denaro pubblico!!!

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  2. Come mai i sindacati non parlano delle cause di avanzamento di qualifica superiore? perchè l’ATM non blocca queste vertenze?. Ci sono dipendenti che da oltre 30 anni vincono cause di qualifica superiore la Direzione sia di Conte che di Foti non bloccano queste vertenze,basterebbe dare la qualifica a chi vince una causa invece l’azienda cosa fa? lascia i dipendenti al posto di qualifica superiore senza dare la qualifica,favorendo un altra vertenza e un altro sperpero di spese legali interessi e rivalutazione. Centinaia di migliaia di euro che puntualmente sborsa l’ATM. non sarebbe meglio chiamare i ricorrenti e fare una transazione? magari cosi si guadagnerebbero soldoni e l’ATM non gradisce.Questo è sperpero di denaro pubblico!!!

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