Si apre uno spiraglio per i servizi sociali. I sindacati: "Serve uno sforzo in più"

Si apre uno spiraglio per i servizi sociali. I sindacati: “Serve uno sforzo in più”

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Si apre uno spiraglio per i servizi sociali. I sindacati: “Serve uno sforzo in più”

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martedì 15 Novembre 2016 - 23:11

Incontro a Palazzo Zanca tra i sindacati e gli assessori Eller e Santisi. Dall'amministrazione arriva la buona notizia che allontana il rischio dei tagli a 24 ore per i lavoratori, ma Cgil, Cisl e Uil non si dichiarano soddisfatti.

L’accordo non c’è ma almeno si apre qualche spiraglio. Per i servizi sociali arriva qualche notizia che fa tirare un piccolo sospiro di sollievo, anche se i sindacati non hanno intenzione di mollare la presa. Dai tagli sul bilancio che per mesi hanno tenuto i lavoratori in apprensione per il rischio di un drastico calo delle ore e dunque anche dei servizi resi a disabili, anziani e bambini, adesso sono arrivati gli impegni concreti da parte dell’amministrazione comunale. Non più contratti a 24 ore ma a 34 e bandi triennali non appena sarà approvato il bilancio di previsione 2016. E’ quanto è emerso dalla riunione che ieri pomeriggio ha seduto attorno a un tavolo le organizzazioni sindacali, l’assessore al Bilancio Luca Eller e l’assessore alle Politiche sociali Nina Santisi. Finalmente, dopo tanti incontri che non avevano risolto il problema, il faccia a faccia è servito per mettere sul piatto qual è la proposta dell’amministrazione Accorinti per evitare tagli drastici sul già martoriato mondo del sociale. Gli assessori hanno parlato anche dell’ipotesi di aumentare le ore in corso d’opera durante i tre anni di validità dei prossimi bandi, ciò che adesso i sindacati chiedono con forza è la tutela di tutto il personale.

“Con le battaglie condotte in questi mesi – hanno affermato la segretaria generale della Fp Cgil, Clara Crocé, e i responsabili del servizio, Gianluca Gangemi ed Elena De Pasquale – siamo riusciti ad ottenere che si passasse dalle iniziali 24 ore a 34 ore. Faremo il possibile per portare questo monte ore a 38, anche attraverso nuove battaglie”. Per la Fp Cgil devono essere trovate altre risorse, come i 2,1 milioni di euro che l’Amministrazione ha ottenuto dai fondi del Masterplan esclusivamente per i servizi sociali: “Apprezziamo che l’Amministrazione si sita impegnando per garantire i lavoratori, in quanto, anche in caso di dissesto, con i bandi triennali il personale sarebbe al sicuro. Tuttavia chiediamo che il sacrificio dei lavoratori sia ricompensato con l’impegno di una loro stabilizzazione, attraverso una forma gestionale che non li veda più impegnati nelle gare di appalto”.

Posizione più critica per la Cisl Fp. Il segretario generale Calogero Emanuele e il segretario provinciale Saro Contestabile non nascondono le perplessità per quanto prospettato dai rappresentanti dell’Amministrazione comunale. «La situazione migliora ma non è sicuramente quella che può soddisfare lavoratori e sindacato». Gli assessori Santisi ed Eller, infatti, hanno spiegato che i bandi «non possono essere a 38 ore e il massimo raggiungibile sono essere le 34 ore settimanali, ma solo per alcuni servizi. Purtroppo – aggiungono i rappresentanti della Cisl Fp – non si capisce da quale voce di bilancio si è operato il taglio e su questo aspetto serve maggiore chiarezza. Ma quello che chiediamo è un ulteriore sforzo per recuperare le risorse mancanti e arrivare alle 38 ore settimanali. Siamo convinti che le risorse possono essere recuperate e bisogna lavorare in questa direzione, considerato anche che il bilancio, sia il previsionale che il pluriennale ancora devono essere approvati dal Consiglio comunale».

Altro aspetto messo in luce dalla Cisl riguarda il confronto sui bandi che ancora non sono stati presentati al sindacato. «Vogliamo avere certezza e chiarezza su quali e quanti servizi subiranno il taglio e perciò serve continuare il confronto sino all'ultimo secondo. Monitoreremo quotidianamente la situazione, in attesa degli ulteriori miglioramenti rispetto alle attese dei lavoratori e degli operatori».

I lavoratori restano comunque in stato d’agitazione: «Continueremo la nostra battaglia – concludono Calogero Emanuele e Saro Contestabile – e nelle prossime ore ci confronteremo con i lavoratori sulle azioni da intraprendere».

Neanche la Uil Fpl riesce a vedere ancora il bicchiere mezzo pieno, pur comprendendo la difficilissima situazione economica finanziaria del bilancio comunale e gli sforzi profusi, perché soddisfatti non sono nemmeno i lavoratori. Lo hanno affermato Pippo Calapai e Laura Strano, segretario generale e Responsabile del Terzo Settore della Uil-Fpl.

“Soddisfatto non può di certo essere, e non è, chi ogni giorno da lunghi anni, anche da 30 anni, in nome e per conto del Comune svolge un delicatissimo servizio a favore delle fasce più deboli spesso con ritardi nel pagamento degli stipendi e spesso in condizioni di lavoro non certo ottimali e percepisce da sempre in una situazione di precarietà uno stipendio di per sé basso e che adesso con la decurtazione rischia di diventare sempre più povero e debole”.

Per la Uil neanche il cittadino potenziale fruitore dei servizi potrà mai essere soddisfatto della decurtazione: “Chiediamo al Sindaco, al Direttore Generale, alla Giunta e a tutti i Consiglieri Comunali lo stesso impegno profuso dall’assessora Santisi e dall’Assessore Eeller e di farsi parte attiva per reperire risorse aggiuntive che tanto per citare un esempio potrebbero derivare dalla doverosa dematerializzazione e digitalizzazione dei procedimenti in tutti i Dipartimenti, onde scongiurare la decurtazione delle ore, che va discapito della qualità dei servizi, rammentando ancora una volta che è inammissibile che a pagare lo sfascio prodotto da quelli che c’erano prima debbano essere ora le fasce più deboli”.

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