Incendio Ram: sequestrate altre due cisterne

Incendio Ram: sequestrate altre due cisterne

Serena Sframeli - Alessandra Serio

Incendio Ram: sequestrate altre due cisterne

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martedì 30 Settembre 2014 - 07:57

Intanto in città iniziano le prime proteste. Manifestazione sabato 4 ottobre alle ore 15:30 con partenza dalla Piazza Chiesa di Archi; subito dopo il corteo si muoverà in direzione della Raffineria

L'inchiesta giudiziaria muove i primi passi concreti. Il Pm Francesco Massara ha conferito l'incarico al consulente esterno, il Professor Antonio Barcellona, docente del dipartimento di ingegneria chimica dell'Università di Palermo. Disposto inoltre il sequestro di altre due cisterne, la 503 e la 505, cioè i due serbatoi ove era stata sversata la virgin naptha prelevata dal serbatoio 513, poco prima dell'incendio. Un'altra novità: il sostituto procuratore Massara sarà coadiuvato dai due colleghi Fabio Sozzio e Giorgio Nicola. Entrambi infatti hanno in carico precedenti inchieste e processi sulla raffineria. Il pool di pm ha così una visione quanto più completa sulle attività della Raffineria. La città, passata la paura, inizia a cercare risposte concrete. Le associazioni ambientaliste del comprensorio e le parrocchie hanno deciso di organizzare una manifestazione pacifica per la difesa della vita, del creato, dell’ambiente e del futuro di tutti. La manifestazione avrà luogo sabato 4 ottobre alle ore 15:30 con partenza dalla Piazza Chiesa di Archi; subito dopo il corteo si muoverà in direzione della Raffineria. Venerdì 3 invece il portavoce dei Verdi, Giuseppe Marano, terrà un comizio alle ore 18 in Piazza Caio Duilio dove, ha affermato, “ dirà tutta la verità che ci tengono nascosta”. Ieri gli studenti dei Licei Classico e Linguistico si sono recati al Palazzo comunale per un incontro con il Sindaco Carmelo Pino. Durante l'incontro gli studenti hanno manifestato la loro “profonda preoccupazione relativa alla situazione ambientale e alla salute del comprensorio milazzese”. Mentre una delegazione degli studenti era a colloquio con il Sindaco, la restante parte ha incontrato i rappresentanti delle forze dell'ordine e l'assessore all'ambiente per discutere circa la situazione che si sta vivendo. “La manifestazione odierna- affermano gli studenti- è soltanto l'avvio di un movimento pronto ad accogliere il resto delle scuole del comprensorio, per avanzare proteste e proposte per la riqualificazione del nostro martoriato territorio. Si profila per il Comprensorio milazzese un momento di grande presa di coscienza studentesca e quindi popolare sui temi ambientali e della vivibilità in genere. Sembra che gli studenti abbiano colto il momento giusto, quasi a voler imitare i coetanei di Hong Kong, per manifestare il loro diritto alla Salute ed all’Ambiente pulito”. La delegazione ha chiesto perché le scuole dei Comuni vicini fossero chiuse e quelle di Milazzo no: il Sindaco Pino ha risposto di “non avere avuto da parte di Vigili del Fuoco ed Autorità alcuna indicazione in merito”. Gli studenti hanno chiesto quindi i dati dell’ARPA da cui si evincerebbe la non sussistenza di dati allarmanti. Intanto anche oggi, in via precauzionale, scuole chiuse nei comuni di Pace del Mela, Gualtieri Sicaminò e Monforte San Giorgio.

La Ram ha inviato una nota nel pomeriggio che conferma che la situazione "nel suo progredire, continua a non destare preoccupazione. Il permanere di una fumosità, pur a tratti più intensa, è da considerare una conseguenza naturale del processo di combustione che potrebbe durare ancora per alcuni giorni". Le attività sul serbatoio sono costantemente presidiate e monitorate da personale di Raffineria che opera in stretto coordinamento con i VV.F. di Messina e Milazzo.

4 commenti

  1. Vogliamo un mondo più pulito? Iniziamo a rinunciare a tutti i lussi allora. Macchine, viaggi, vestiti e belle case. Meno si produce e meno le fabbriche lavorano. A che serve combattere per qualcosa di cui non possiamo farne a meno?

    Vorrei conoscere almeno un ambientalista che non abbia un mezzo a motore, che non possegga un telefonino, che non usufruisca della luce elettrica, che viva in una casa di pietre e fango e che si nutra di quello che offre la natura usando metodi rudimentali.

    Fate ridere!!!

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  2. Vogliamo un mondo più pulito? Iniziamo a rinunciare a tutti i lussi allora. Macchine, viaggi, vestiti e belle case. Meno si produce e meno le fabbriche lavorano. A che serve combattere per qualcosa di cui non possiamo farne a meno?

    Vorrei conoscere almeno un ambientalista che non abbia un mezzo a motore, che non possegga un telefonino, che non usufruisca della luce elettrica, che viva in una casa di pietre e fango e che si nutra di quello che offre la natura usando metodi rudimentali.

    Fate ridere!!!

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  3. Caro FeLaRo
    posso darti ragione ma solo in parte.
    Il processo d’industrializzazione è noto che abbia portato un aumento dei rischi e dell’inquinamento MA da svariati anni, in tutte le parti del mondo si studiano e SI UTILIZZANO sistemi industriali a basso impatto ambientale.

    Passare dal “lusso”, per chi può permetterselo, alle pietre e fango vuol dire tornare indietro di almeno 200 anni e non è fattibile per una ocietà che si reputa civilizzata, MA per essere civilizzata bisogna che si adegui ai vari protocolli per la salvaguardia della salute e dell’ambiente (protocolli che esistono e che in Italia, spesso, non vengono considerati!).

    Basterebbe convertire l’attuale raffineria in una fabbrica che funzioni con biomasse, ne trarrebbe vantaggio la popolazione e l’ambiente.

    Esistono nei Paesi CIVILI, dall’Austria, alla Germania alla Scandinavia, impianti che con la SPAZZATURA differenziata (che per noi è un costo di svariati milioni di euro e dove la mafia ci sguazza) generano gas gratuito per i riscaldamenti, acqua calda gratuita per i residenti e biocarburanti per le vetture a costi ridotti (50% in meno di sostanze inquinanti allo scarico).

    Come si dice: volere è potere ma qui il Potere non vuole perchè tocca la tasca dei soliti “manager” e “politici”.

    Dimenticavo l’ovvio beneficio è anche a livello di quantità e qualità dell’occupazione all’interno degli stessi stabilimenti industriali.

    Il futuro non è nel fare un passo indietro MA nelle rinnovabili, quindi fare un passo avanti.

    un saluto
    Massimo.

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  4. Caro FeLaRo
    posso darti ragione ma solo in parte.
    Il processo d’industrializzazione è noto che abbia portato un aumento dei rischi e dell’inquinamento MA da svariati anni, in tutte le parti del mondo si studiano e SI UTILIZZANO sistemi industriali a basso impatto ambientale.

    Passare dal “lusso”, per chi può permetterselo, alle pietre e fango vuol dire tornare indietro di almeno 200 anni e non è fattibile per una ocietà che si reputa civilizzata, MA per essere civilizzata bisogna che si adegui ai vari protocolli per la salvaguardia della salute e dell’ambiente (protocolli che esistono e che in Italia, spesso, non vengono considerati!).

    Basterebbe convertire l’attuale raffineria in una fabbrica che funzioni con biomasse, ne trarrebbe vantaggio la popolazione e l’ambiente.

    Esistono nei Paesi CIVILI, dall’Austria, alla Germania alla Scandinavia, impianti che con la SPAZZATURA differenziata (che per noi è un costo di svariati milioni di euro e dove la mafia ci sguazza) generano gas gratuito per i riscaldamenti, acqua calda gratuita per i residenti e biocarburanti per le vetture a costi ridotti (50% in meno di sostanze inquinanti allo scarico).

    Come si dice: volere è potere ma qui il Potere non vuole perchè tocca la tasca dei soliti “manager” e “politici”.

    Dimenticavo l’ovvio beneficio è anche a livello di quantità e qualità dell’occupazione all’interno degli stessi stabilimenti industriali.

    Il futuro non è nel fare un passo indietro MA nelle rinnovabili, quindi fare un passo avanti.

    un saluto
    Massimo.

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