Omicidio De Francesco, tacciono i due "favoreggiatori"

Omicidio De Francesco, tacciono i due “favoreggiatori”

Alessandra Serio

Omicidio De Francesco, tacciono i due “favoreggiatori”

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mercoledì 20 Aprile 2016 - 13:09

Hanno scelto il silenzio Maccari e D'Arrigo, ai domiciliari da ieri per aver rilasciato false dichiarazioni agli investigatori, subito dopo il delitto, oggi convocati per l'interrogatorio di garanzia. Ancora ricercato Adelfio Perticari, il trentaseienne accusato di aver sparato per uccidere al ventenne De Ftrancesco

Nessuna breccia nel muro di omertá che ammanta Camaro, dopo l'omicidio di Giuseppe De Francesco, almeno per il momento. I due arrestati per favoreggiamento, stamane davanti al GIP Maria Teresa Arena, hanno scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere. Rosario Maccari e Giovanni D'Arrigo hanno quindi preferito tenere la bocca chiusa, dopo aver rilasciato dichiarazioni di comodo ai carabinieri, durante gli interrogatori effettuati subito dopo l'omicidio. I due sono difesi dall'avvocato Andrea Sofia, ed assistiti per gli interrogatori dal collega Danilo Santoro. Per il momento restano ai domiciliari. Sono entrambi accusati di favoreggiamento in omicidio.

Omicidio preterintenzionale aggravato dalla mafiosità, invece, per il quarantaseienne Adelfio Perticari, individuato come l'autore del delitto. L'uomo si è reso irreperibile, ed ha il fiato sul collo dei carabinieri del Nucleo Investigativo, ai comandi del maggiore Ivan Boracchia. Gli inquirenti non hanno dubbi che sia stato lui a sparare, così come non hanno dubbi che si sia armato per freddare il ragazzo, visti i precedenti scontri tra il figliastro ventenne di Tortorella e il figlio ed il nipote di Perticari, che un paio di anni fa ha aperto il bar Oriente, l'esercizio commerciale di Camaro dove si è consumata la lite poi sfociata nella sparatoria mortale. Da giorni il locale ha le serrande abbassate, e dei familiari del pregiudicato non vi è più traccia, nel quartiere.

A lavoro sul caso c'è anche la Polizia, che sta passando al setaccio le video camere di sorverglianza presenti nella zona. Proprio le telecamere hanno immortalato tutto quello che è accaduto durante i 15 minuti "caldi" di sabato 9 aprile, tra le 10.30 e le 10.45, quando De Francesco è arrivato in fin di vita al Piemonte.

L'unica scena che non è stata inquadrata è proprio il delitto vero e proprio, visto che è avvenuto dietro l'angolo di un vicoletto di via Gerobino Pilli, dove le scene ritraggono De Francesco e Perticari entrare in fretta, dopo la lite davanti al bar. Ne esce poi il ragazzo, in sella al motorino guidato da Maccari, che tenta di portarlo in ospedale, ma non ci riesce. Il veicolo cade in terra insieme al ferito, che viene caricato sull'auto di un passante.

Alessandra Serio

4 commenti

  1. La morte di un ventenne ci lascia sempre attoniti, però il contesto in cui è maturato questo omicidio volontario, altro che gambizzazione finita male, ci deve far riflettere sul fatto che in certi quartieri tutti i discorsi relativi all’educazione alla legalità soprattutto tra i giovani e giovanissimi sono solo belle parole senza sostanza.

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  2. La morte di un ventenne ci lascia sempre attoniti, però il contesto in cui è maturato questo omicidio volontario, altro che gambizzazione finita male, ci deve far riflettere sul fatto che in certi quartieri tutti i discorsi relativi all’educazione alla legalità soprattutto tra i giovani e giovanissimi sono solo belle parole senza sostanza.

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  3. Che amici che aveva il Tortorella !!! Poi tutti al corteo a piangere o mettere la foto su facebook

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  4. Che amici che aveva il Tortorella !!! Poi tutti al corteo a piangere o mettere la foto su facebook

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