Atm: Orsa, Ugl e Cub presentano un esposto in Procura

Atm: Orsa, Ugl e Cub presentano un esposto in Procura

Francesca Stornante

Atm: Orsa, Ugl e Cub presentano un esposto in Procura

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martedì 11 Dicembre 2012 - 14:24

In tarda mattinata il commissario Atm Alligo, il commissario Croce e l’esperto alle partecipate Dalmazio sono invece partiti per raggiungere Palermo. L’incontro fissato per domani con l’Assessore ai Trasporti Bartolotta e il dirigente Falgares è stato anticipato a questo pomeriggio

“E' ora di rompere il silenzio omertoso che ha contribuito a determinare negli anni il fallimento dell'ATM ed individuare chi e quanti hanno responsabilità amministrative e penali in questa vicenda”. Orsa, Ugl, e Cub passano all’attacco e dopo mesi di attese e proteste, dopo mesi di una situazione che ha portato all’esasperazione centinaia di lavoratori, hanno messo tutto nero su bianco e hanno presentato un esposto in Tribunale per denunciare tutto ciò che non va all’interno dell’azienda di via La Farina e chiedere una volta per tutte di fare chiarezza. Una denuncia

pesantissima quella che arriva dai segretari Michele Barresi, Carmelo Altadonna e Francesco Urdì che nel documento scottante evidenziano dettagliatamente le negligenze e le principali omissioni politiche e amministrative che hanno determinato la progressiva agonia del servizio pubblico di trasporto con evidenti danni alla città e ai lavoratori.

I sindacalisti passano in rassegna la lunga serie di problemi che hanno spesso denunciato durante le manifestazioni, problemi in realtà ben noti e che adesso sono stati elencati uno dopo l’altro nel documento presentato in Tribunale. Attenzione puntata su finanziamenti bloccati, bilanci non approvati, debiti e gestioni discutibili.

“Da troppo tempo assistiamo ad uno stucchevole balletto di responsabilità, chiediamo alla Procura di verificare se appaiono sostenibili le motivazioni che hanno consentito al Consiglio Comunale di bocciare i bilanci ATM a partire da quello del 2004, ed al contempo i motivi per cui il Comune di Messina ha omesso la stipula del Contratto di servizio previsto sia dal Decreto Burlando e sia dal D. Lgs. 267/2000, riuscendo così a mantenere invariati negli anni i contributi all'ATM anche dopo l'assegnazione della tranvia alla stessa Azienda aggravandone lo stato finanziario ed impedendo di fatto una regolare gestione economica finanziaria che l'ha portata al baratro in cui la troviamo” dicono i sindacati.

Non manca un attacco anche alla Regione. Si pretende chiarezza sui motivi per cui la Regione Siciliana non ha ancora provveduto alla copertura finanziaria che prevede il riconoscimento all'ATM dei contributi chilometrici arretrati (3 aprile 2003 – 31 dicembre 2009) per la tranvia, questione di palese e rilevante interesse pubblico che ritengono sia stato oggetto di una squallida diatriba politica perpetrata sulla pelle dei messinesi tra le precedenti amministrazioni cittadina e regionale. L’esposto arriva nel giorno dell’incontro tra i rappresentanti sindacali di Ora, Ugl e Cub e il commissario Atm Santi Alligo. Una riunione che non ha placato molto la tensione che si respira tra i lavoratori. Non si hanno ancora certezze su quando verranno pagati gli stipendi, la mobilitazione dei sindacati andrà avanti.

In tarda mattinata il commissario Atm Alligo, il commissario Croce e l’esperto alle partecipate Dalmazio sono invece partiti per raggiungere Palermo. L’incontro fissato per domani con l’Assessore ai Trasporti Bartolotta e il dirigente Falgares è stato anticipato a questo pomeriggio, non resta che attendere notizie. Si discuterà soprattutto dei 3,5 milioni di euro che la Regione non ha corrisposto per il rinnovo del contratto nazionale degli autoferrotranvieri per gli anni 2010/2011, si cercherà di fare il punto della situazione di quello che da più parti è stato definito il disastro Atm.

(Francesca Stornante)

7 commenti

  1. ART.21 COSTITUZIONE. F I N A L M E N T E, in forte ritardo, ma F I N A L M E N T E, visto che la politica, p minuscola, ha hallito miseramente.

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  2. ART.21 COSTITUZIONE. Dimenticavo, ho un SOGNO,una G R A N D E ATM, fiore all’occhiello dei messinesi, insieme ai lavoratori, che amano la loro azienda, ce la faremo, sono OTTIMISTA.

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  3. Loro poveri innocenti erano estranei anche ai criteri selettivi usati per le assunzioni e per l’assenza anche di una bozza di pianta organica.
    Si limitavano a curare gli interessi di parenti ed amici, per il resto basta leggere le date remote da cui partono le presunte malefatte nella gestione dell’ATM per capire che loro sono stati sempre dormienti, tanto bastava manifestare quando non arrivava lo stipendio per dimostrare la loro valida presenza.
    Mi sembra tanto ridicolo.

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  4. ma c’è bisogno della procura? E’ chiaro il comune non ha approvato i bilanci così da usare l’ atm come “polmone” da indebitare a beneficio del comune, non votando i bilanci e senza prendere immediati provvedimenti (8 anni sono una enormità per non pensare che sia solo burocrazia). I debiti del Comune verso Atm, secondo i geni della calcolatrice, non essendo votati, non comparivano nel bilancio del Comune, risultato: azienda azzerata, bus rotti, liquidazione, fallimento e tutta la colpa all’atm (100% del Comune). Intanto il Comune, sempre secondo i geni dalla calcolatrice, era virtuoso! si potevano dividere indennità di posizione tarate quasi al massimo ed indennità dto per 2 milioni di euro all’anno per 24 dirigenti, nessun risanamento dei conti del comune. Che bisogno c’è della procura: è lapalissiano.

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  5. A me sembra che non è più tempo di polemiche anche perché ognuno deve svolgere con intelligenza, ma sopratutto con competenza il proprio ruolo. Detto questo io ritengo che è la Procura della Corte dei Conti a potere dare un giudizio sulla correttezza dei conti dell’ATM. Voglio ricordare che più volte è stato ribadito che la contabilità dell’azienda non era impostata secondo i criteri previsti per la contabilità pubblica e che i “Bilanci di esercizio” dal 2003 in poi non presentono i requisiti previsti dalla legislazione contabile per gli enti, istituzioni ed aziende pubbliche L’ex sindaco tentò, ma senza riuscirci, di mettere in salvo l’ATM dando l’incarico, a pagamento, ad una primaria società di revisione contabile di “certificare” il Bilancio di esercizio 2009. Se detta certificazione fosse arrivata, il bilancio di esercizio 2009 avrebbe, sicuramente, ottenuto l’approvazione da parte del Consiglio Comunale e le perdite in esso (Stato del Patrimonio) evidenziate nel loro totale complessivo e quindi dal 2009 ed anni precedenti, avrebbero potuto trovare accoglienza nella contabilità comunale. Ma così non fu dato chela primaria società di revisione contabile non emise alcun parere poiché non ha riscontrato, almeno così si dice, concordanza fra i numeri esposti nelle documentazioni contabili oggetto di revisione. Anche il Collegio Sindacale dell’Azienda non emise alcun pare al “Bilancio di esercizio 2009” che, privo di pareri, è stato trasmesso al Comune di Messina e giace fra gli atti della Presidenza del Consiglio. Ed allora chiedo ai sindacati come possono pretendere che il Consiglio Comunale approvi “Bilanci di esercizio” dell’Atm e carichi sulle spalle dei cittadini messinese una massa di debiti che una primaria società esterna di revisione contabile si rifiuta ad esprimere il proprio parere. Una precisazione è d’obbligo; ” tutti i bilanci di esercizio, strutturalmente, hanno la stessa conformazione a partire dal 2004

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  6. mi pare che alla procura della corte dei conti abbiano mandato il bilancio del Comune, non solo dell’ATM.

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  7. e poi i vari cda e commissari dell’ATM chi li nominava? La primaria società di revisione?
    Anche se non è tempo di polemiche, è tempo che il Comune si occupi di offrire servizi decenti alla città, non può farlo con questi dirigenti, secondo me. Hanno fallito.

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