L'isola ecologica di Gravitelli ridotta a piccola discarica. Un servizio che costa 1,3 milioni l'anno

L’isola ecologica di Gravitelli ridotta a piccola discarica. Un servizio che costa 1,3 milioni l’anno

Francesca Stornante

L’isola ecologica di Gravitelli ridotta a piccola discarica. Un servizio che costa 1,3 milioni l’anno

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sabato 05 Settembre 2015 - 23:28

Una serie di scatti che immortalano la condizione in cui i cittadini hanno trovato l'isola ecologica di Gravitelli ieri mattina per chiedere all'assessore Ialacqua di intervenire immediatamente. Per la gestione dei centri di raccolta i messinesi pagheranno 1,3 milioni per il 2015. E ci si chiede che fine abbia fatto l'informatizzazione delle strutture.

L’aspetto è quello di una piccola discarica. Ma non siamo alla piattaforma di Pace, né tantomeno si tratta di uno dei cumuli di immondizia che troppo spesso si creano su strade e marciapiedi. Si tratta dell’isola ecologica di Gravitelli, il centro comunale di raccolta dove ogni giorno decine di messinesi che hanno fatto della differenziata uno stile di vita portano i loro rifiuti. Ieri mattina l’amara sorpresa per chi, in un caldissimo sabato mattina di inizio settembre, aveva deciso di conferire i proprio rifiuti a Gravitelli e si è trovato in mezzo a tante cataste di immondizia. Uno spettacolo inaccettabile immortalato in una serie di scatti indirizzati direttamente all’assessore Daniele Ialacqua per segnalare lo stato in cui versa una delle isole ecologiche più frequentate dai messinesi. Inaccettabile soprattutto in questo periodo, proprio mentre a Palazzo Zanca si discute della nuova Tari 2015, la tassa rifiuti che i messinesi dovranno sborsare nelle prossime settimane. Secondo il piano finanziario che copre la gestione rifiuti messinese, le isole ecologiche nel 2015 costano ai cittadini 1.352,550, 03 euro. Cifre che devono coprire i contribuenti perché il costo dei rifiuti è interamente sulle spalle dei cittadini che quest’anno si ritroveranno a pagare una Tari comunque altissima per un servizio che continua a vivere in costante emergenza e difficoltà. E se le isole ecologiche costano oltre 1 milione di euro l’anno forse è comprensibile la rabbia di chi si reca in un’isola ecologica e si trova una discarica.

Senza dimenticare che, a proposito di isole ecologiche, ormai da mesi si attende quell’informatizzazione che non è ancora arrivata, motivo per cui ad oggi ogni utente viene registrato su appositi registri che poi vengono inviati al Dipartimento Tributi del Comune per la quantificazione dello sconto da applicare sulla tassa rifiuti. Nello scorso mese di marzo Messinambiente assicurava di aver già ordinato il software che avrebbe consentito l’informatizzazione delle strutture abbattendo così definitivamente un lavoro dispendioso in termini di tempo e poco funzionale alle esigenze di decine di cittadini che ormai quotidianamente affollano i centri di raccolta. Era stato garantito che a ridosso dell’estate ci sarebbe stato l’avvio dell’informatizzazione che registrerà ogni utente semplicemente con la tessera sanitaria, in modo da avere dati sempre aggiornati e monitorabili sia dal Dipartimento Tributi che da Messinambiente. L’estate però è trascorsa e ad oggi su questo fronte ancora nulla. Al momento dell’isola ecologica resta solo l’immagine di ieri mattina. Piccole montagne di vetro, di cartone e le facce incredule di molti cittadini.

Francesca Stornante

10 commenti

  1. La differenza tra una isola ecologica ed una discarica sta nella destinazione dei rifiuti non nel grado di organizzazione o di ordine che regna al loro interno.
    Di quello si può discutere.
    L’accostamento sarebbe corretto solo se l’isola non differenziasse.
    Altro discorso riguarda l’informatizzazione il cui ritardo è palese.
    Ricordo però che quando Ciacci intraprese il percorso di informatizzazione del magazzino ricambi l’iniziativa fu valutata come di bassa importanza.
    Nulla di più sbagliato secondo me.
    Ialacqua farebbe bene a non intromettersi in questioni che esulano dal suo mandato e a concentrarsi solo su di esso.

    Salvatore

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  2. La differenza tra una isola ecologica ed una discarica sta nella destinazione dei rifiuti non nel grado di organizzazione o di ordine che regna al loro interno.
    Di quello si può discutere.
    L’accostamento sarebbe corretto solo se l’isola non differenziasse.
    Altro discorso riguarda l’informatizzazione il cui ritardo è palese.
    Ricordo però che quando Ciacci intraprese il percorso di informatizzazione del magazzino ricambi l’iniziativa fu valutata come di bassa importanza.
    Nulla di più sbagliato secondo me.
    Ialacqua farebbe bene a non intromettersi in questioni che esulano dal suo mandato e a concentrarsi solo su di esso.

    Salvatore

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  3. serra salvatore 6 Settembre 2015 09:48

    DA PARTE DELL’AMMINISTRAZIONE SOLO PAROLE.

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  4. serra salvatore 6 Settembre 2015 09:48

    DA PARTE DELL’AMMINISTRAZIONE SOLO PAROLE.

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  5. Assessore!Mi ascolti, vada a montate tende e lasci state. Tra il dire ed ol fare c’è di mezzo il mare.

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  6. Assessore!Mi ascolti, vada a montate tende e lasci state. Tra il dire ed ol fare c’è di mezzo il mare.

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  7. E questa sarebbe una città amministrata da ambientalisti? Ci rendiamo conto di quanto siamo ridicoli? Un sindaco che non sa gestire un’isola ecologica vorrebbe i poteri speciali per ampliare il porto di Tremestieri ?

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  8. E questa sarebbe una città amministrata da ambientalisti? Ci rendiamo conto di quanto siamo ridicoli? Un sindaco che non sa gestire un’isola ecologica vorrebbe i poteri speciali per ampliare il porto di Tremestieri ?

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  9. Sicuramente troverà qualche teoria filosofica ( scaribarile tipo quando c’erano gli altri) per giustificare la sua incapacità di gestire il tutto.

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  10. Sicuramente troverà qualche teoria filosofica ( scaribarile tipo quando c’erano gli altri) per giustificare la sua incapacità di gestire il tutto.

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