Il caso Sindoni, un post su Fb e lo scontro in aula: tutti contro il commissario del Pd Carbone

Il caso Sindoni, un post su Fb e lo scontro in aula: tutti contro il commissario del Pd Carbone

Francesca Stornante

Il caso Sindoni, un post su Fb e lo scontro in aula: tutti contro il commissario del Pd Carbone

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giovedì 28 Luglio 2016 - 23:52

Nella seduta di ieri doveva essere trattata la delibera sulla decadenza della consigliera Donatella Sindoni, un post su Fb del commissario del Pd Ernesto Carbone che ha parlato di "metodi mafiosi" per il ritardo tutto imputato all'aula. Dura presa di posizione della presidente Barrile. La discussione è andata avanti sul regolamento per gli istituì di partecipazione popolare.

Il caso Sindoni valica i confini di Palazzo Zanca e diventa oggetto di scontro tra il Pd e il consiglio comunale. A scatenare l’ennesima polemica è ancora una volta il commissario del Partito democratico messinese Ernesto Carbone che, come spesso è accaduto in questi mesi, non ha perso occasione per lanciare duri attacchi nei confronti del civico consesso comunale, questa volta tutto concentrati sull’ineleggibilità della consigliera comunale Donatella Sindoni. Carbone ha affidato una serie di considerazioni ad un post su Facebook in cui non ha esitato a parlare di “metodi mafiosi” all’interno del consiglio comunale di Messina, finito nel mirino come unico responsabile della mancata trattazione in aula della delibera di decadenza della Sindoni. Chi si chiede perché il commissario del Pd dovrebbe avere questa grande attenzione per una questione tutta interna al consiglio comunale, deve ricordare che sarebbe proprio il Pd in questo momento a guadagnare un altro consigliere in aula, visto che la Sindoni nel 2013 era stata eletta tra le file del partito democratico e solo qualche mese fa transitata a Grande Sud dopo il grande salto dal centro-sinistra a Forza Italia di Francantonio Genovese.

Il post di Carbone ha scatenato le ire dell’aula e della presidente Emilia Barrile che ieri si erano riuniti con l’obiettivo di discutere proprio la delibera per la decadenza della Sindoni. Un appuntamento evidentemente molto atteso, visto che si sono presentati in 32 all’inizio dei lavori, quando in media ai consigli non partecipano più di 25 consiglieri. L’ordine del giorno però non era stato trasmesso ai consiglieri nelle 24 ore precedenti, così come prevede il regolamento, dunque niente da fare e tutto rinviato. La discussione si è spostata per oltre un’ora in riunione di capigruppo, a tenere banco proprio quelle affermazioni del commissario Pd, scaricate ovviamente sui consiglieri che in aula rappresentano il partito, in primis la capogruppo Antonella Russo.

Dura la presa di posizione della presidente Barrile che ha definito “improvvide” le esternazioni di Carbone: “Mi stupisce come un rappresentante delle nostre Istituzioni, conoscitore attento di norme e regolamenti che attengono le procedure amministrative svolte dagli organi istituzionali, acuto e critico osservatore delle vicende di un territorio in cui opera quale Commissario del Partito Democratico, possa non aver approfondito il Regolamento del Consiglio Comunale che presiedo ed avere potuto sorvolare su modalità che dettano i tempi necessari al corretto perfezionamento degli atti”. La presidente Barrile vuole le scuse per quelle frasi: “L’aver voluto stigmatizzare, con frasi offensive e lesive l’onorabilità della popolazione messinese e dell’Istituzione che la rappresenta, gli impone doverose scuse alla città che lo ospita”. E si riserva a tutela della reputazione dell’intera cittadinanza di ricorrere contro quelle esternazioni nelle sedi più opportune.

Un argomento che in aula è stato toccato dal capogruppo di Forza Italia Pippo Trischitta che insieme alla collega Amata di Fratelli d’Italia ha deciso di abbandonare l’aula e di non partecipare ai lavori successivi: “Non possiamo stare in quest’aula se i consiglieri Pd non prendono le distanze dal commissario Carbone. E’ un attacco che umilia la collega Sindoni Forza Otalia e Fratelli d’Italia. Una posizione sposata anche dalla stessa Sindoni che però da giorni chiede di affrontare finalmente la questione in aula per chiudere una parentesi che sta creando solo polemiche.

Il consiglio ha poi continuato a esaminare il regolamento sugli Istituti di partecipazione popolare, arrivato in aula dopo due anni di gestazione e il lavoro della consigliera accorintiana Lucy Fenech. Il consiglio è già alla terza seduta di esame del documento che mira a dare finalmente concretezza agli strumenti di cui i cittadini potranno disporre per suggerire, confrontarsi, proporre, trovare soluzioni, affiancandosi all'amministrazione ed agli organismi consiliari. Una valanga di emendamenti presentati soprattutto dai Dr Nino Carreri e Nino Interdonato hanno allungato i lavori di questi giorni e non sono mancati gli scontri in aula. Oggi si tornerà sugli scranni a discutere e potrebbe chiudersi il cerchio sul regolamento.

Francesca Stornante

2 commenti

  1. non a caso ciaone fa rima con ….

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  2. non a caso ciaone fa rima con ….

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