Il rappresentante della Rete civica per le infrastrutture nel Mezzogiorno plaude al patto dei progetti condivisi ma critica la tempistica tardiva

La speranza è che arrivino tutti i 130 milioni richiesti ma, anche fossero meno, “in aggiunta alle somme disponibili nella liquidità dell’Autorità Portuale, questi importi consentirebbero a Messina un salto di qualità in termini di sviluppo e di occupazione”. Lo dice l’avv. Fernando Rizzo, in rappresentanza della Rete civica per le infrastrutture nel Mezzogiorno.

Alla soddisfazione, però, fa da contraltare “il rammarico che l’amministrazione Accorinti, priva di una visione di sviluppo, abbia perso ben 4 anni e mezzo per comprendere lo straordinario apporto che l’Autorità Portuale avrebbe potuto dare per lo sviluppo infrastrutturale ed estetico della città, considerandola appannaggio di consorterie varie, e per questo incapace di difenderla dall’assalto di gruppi politici locali e nazionali che hanno attentato alla sua autonomia, per regalarne il patrimonio e i territori al porto senza prospettive (allo stato attuale) di Gioia Tauro”.

Solo ora il Comune ha rinunciato alla “contesa” sulle aree demaniali marittime. “Una guerra inutile, in cui la Autorità Portuale è stata ritenuta matrigna – dice Rizzo -, ha impedito in mancanza di concerto tra gli enti di utilizzare le opportunità di sviluppo colte invece da città italiane come Genova, Salerno, Trieste o, in Europa, Malaga (solo nel 2011), Marsiglia o Barcellona. Tristezza infinita: oltre ad avere prestato il fianco ai poco nobili tentativi (per fortuna non ancora giunti a buon fine) di un accorpamento suicida a Gioia Tauro in cui la presenza della nostra città nel Comitato di Gestione è assolutamente marginale, Messina rischia di perdere la cassa e i gioielli di proprietà. Adesso, compresa l’importanza che per la Città Metropolitana esercita l’Autorità Portuale è necessario, in un impeto di orgoglio, fare fronte comune per la difesa della sua autonomia magari con l’aiuto del prossimo presidente della Regione che, ci si augura, possa garantire il nostro territorio ottemperando alle prerogative proprie dello statuto siciliano”.