Zichichi a Tempostretto: «Crocetta non mi ha cacciato, sono stato io ad andarmene»

Zichichi a Tempostretto: «Crocetta non mi ha cacciato, sono stato io ad andarmene»

Zichichi a Tempostretto: «Crocetta non mi ha cacciato, sono stato io ad andarmene»

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martedì 14 Maggio 2013 - 19:03

Abbiamo incontrato il noto scienziato siciliano in occasione di una conferenza organizzata dalla Comunità Ellenica dello Stretto dal tema “La scienza degli antichi greci”. Con lui parliamo di storia, scienza e attualità. E sulla sua imitazione ci dice: «Crozza divulga la scienza meglio di tanti altri».

Nell’ambito degli incontri promossi dalla Comunità Ellenica dello Stretto (associazione che riunisce i Greci e tutti coloro che hanno origine ellenica residenti stabilmente o provvisoriamente nelle province di Messina, Reggio Calabria, Vibo Valentia, Catanzaro e Crotone), Lunedì 13 Maggio, si è svolto nella sede di Viale San Martino 273, un incontro con lo scienziato Antonino Zichichi e con il matematico Aristide Macris. Tema dell’iniziativa “La scienza degli antichi greci”. Dopo i saluti introduttivi del presidente della Comunità, Carmelo Micalizzi e del segretario, il prof. Daniele Macris, è intervenuto il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone che ha sottolineato quanto la Sicilia sia terra di cultura e di scienza. Aristide Macris, docente di matematica e fisica in pensione, ha relazionato sulla scienza alessandrina, con particolare riferimento a Euclide ed Eratostene. Antonino Zichichi ha posto invece l’attenzione sulla figura dello scienziato siracusano Archimede. A margine dell’incontro, Tempostretto.it ha posto qualche domanda ad Antonino Zichichi.

Quali sono gli scienziati del passato a cui, secondo lei, dobbiamo tutto?

La persona che ha l’intelletto che è stato in grado di capire tutto quello che c’era da capire per dar vita alla scienza è Archimede, non ce ne sono altri. Prima di lui, dobbiamo ricordare Empedocle che è la sintesi dell’antico pensiero, delle civiltà di tutti i tempi. Terra, aria, acqua e fuoco sono per lui i quattro elementi che fanno il mondo. Ma è sbagliato, perché terra, acqua e aria sono fatti con protoni, neutroni ed elettroni, sono la stessa cosa, mentre il fuoco è la trasformazione di massa in energia. Tutto questo si è capito con Archimede che è il primo uomo al mondo ad avere fatto esperimenti riproducibili in laboratorio, che è poi la scienza di primo livello. Per farla breve, quest’antichità io la riassumo in Empedocle che è la sintesi del pensiero di tutti i tempi e fine del pensiero prescientifico e in Archimede come inizio della scienza. Noi siciliani però non parliamo mai di Archimede, ma se non siamo noi a difendere le nostre conquiste chi vuole che lo faccia?

Quali scoperte di Archimede ritiene più importanti?

Prima di Archimede nessuno aveva spiegato il funzionamento delle navi, nessuno sapeva perché galleggiassero, eppure erano usate da centinaia di anni; nessuno aveva scoperto le leggi della leva e non è un caso che Archimede dice: «datemi un punto fisso e vi solleverò il mondo». Aveva capito che nel mondo tutto si muove. Questo non l’aveva capito nessuno. Da Archimede a Galileo ci sono duemila anni. Archimede in questo frattempo viene dimenticato, perché tutte le culture davano per certo che le verità fondamentali erano scritte nei cieli. Arriva la cultura cristiana e dice che Colui che ha fatto il mondo ha fatto cieli e pietre, mette cioè tutto ciò esiste allo stesso livello di credibilità scientifica moderna….

Come definirebbe Galileo Galilei?

Padre della scienza moderna. Mentre gli inglesi hanno fatto credere che il padre della scienza moderna sia Newton. Forse per questo chiamano Newton con il cognome e Galilei con il nome, cioè Galileo. E allora io dico: se voi chiamate Galilei con il nome, io chiamo Newton Isacco (sorride).

Lei è stato fondatore del centro studi “Ettore Majorana”, quale fu l’apporto di questo nostro conterraneo alla fisica moderna?

Enrico Fermi definì Majorana, genio al livello di Galilei e Newton. Perché aveva capito tutto quello che c’era da capire fino al 1928. Egli faceva parte della cultura siciliana la quale ha una componente depressiva: noi siciliani siamo convinti che gli altri siano meglio di noi. Majorana rappresenta un limite a questo, quando scopriva qualcosa, non era contento, ma si deprimeva per quanto tempo ci avesse messo per arrivarci. Fermi ci insegna (io sono fermiano): quando fate lezione, non dovete mai dire “è ovvio che”, dovete ricordare quanto ci avete messo voi per capire quella cosa. Nulla è ovvio.

Lei parla della scienza e della fede come le due più grandi conquiste della ragione…

Esatto. Nell’immanente la scienza, nel trascendente la fede. Noi siamo sintesi di due sfere, se fossimo solo immanente potremmo scrivere l’equazione che descrive la nostra esistenza…

È contento dell’imitazione che le fa Maurizio Crozza?

Prima di rispondere devo raccontare un fatto. Su mia proposta, in un convegno ad una capitale europea, hanno fatto un’inchiesta. Hanno chiesto alla gente ferma al semaforo: lei sa che il sole sorge ad oriente e tramonta ad occidente? E tutti hanno risposto sì. E seguiva un’altra domanda: secondo lei è il sole che gira intorno alla terra o è la terra che gira intorno al sole? Oltre il 60 % degli intervistati ha detto che è il sole che gira intorno alla terra. Crozza ha preso questo in mano e ha detto: «Il sole gira intorno alla terra e non si ferma mai. Sapete perché? Perché non trova parcheggio!». Ecco perché io ho detto che fa più cultura scientifica Crozza di tutti quelli che parlano di scienza, perché in Italia, purtroppo, parlano di scienza persone che nella vita non hanno mai scoperto né inventato nulla. Fermi diceva che chi non fa scienza non dovrebbe parlare di scienza. E aveva ragione.

Cosa ci dice del suo allontanamento dalla giunta Crocetta?

Lui non mi ha allontanato. Me ne sono andato io, quando ho visto che volevano fare chiacchiere. Mi avevano detto di presentare dei progetti, ne ho presentati dodici. Ma quando ho visto che nessuno di questi andava in porto, perché forse non era il tempo, ho preferito andare via…

Quale progetto la sta impegnando adesso?

Supermondo.

In una parola?

Il mondo in cui viviamo ha quattro dimensioni: tre di spazio, altezza, lunghezza e larghezza e quella cosa che misuriamo con l’orologio, il tempo. Ma queste dimensioni sono solo quelle a noi familiari, perché, secondo questa teoria, le dimensioni in totale all’origine erano 43. Dove sono le altre dimensioni? Risposta: sono rimaste incapsulate – entro minuscole frazioni di miliardesimi di miliardesimi di centimetro – senza possibilità di espandersi. Le 4 dimensioni a noi familiari si sono "espanse". Ecco perché possiamo vivere avendo a nostra disposizione enormi quantità di Spazio e di Tempo…

(CLAUDIO STAITI)

Antonino Zichichi (Trapani, 15 ottobre 1929) è un fisico e divulgatore scientifico italiano attivo nel campo della fisica delle particelle elementari. È professore emerito del dipartimento di fisica superiore dell'Università di Bologna ed è noto al grande pubblico soprattutto per la sua attività di divulgatore scientifico, essendo un prolifico autore di libri e saggi, e per le sue apparizioni televisive. Nel 1963 ha fondato ad Erice il Centro “Ettore Majorana” di Cultura Scientifica. Ha lavorato presso il CERN di Ginevra, è stato presidente dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e della Società Europea di Fisica. Nel 1980 ha fortemente propugnato la realizzazione dei Laboratori nazionali del Gran Sasso. Dal 1986 è presidente del World Lab, un'associazione che sostiene progetti scientifici in paesi del terzo mondo.

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