Il rappresentante del Comitato “Amici di Franco Scoglio”, Niki Patti, ripercorre i passaggi della proposta avanzata nove anni fa, che non ha mai trovato attuazione. Tutti i consiglieri intervenuti si sono detti favorevoli ma mancava l’interlocutore principale, vale a dire l’amministrazione comunale, ed in particolare il segretario Le Donne, invitato nella qualità di presidente della commissione toponomastica

Franco Scoglio ci ha lasciato il 3 ottobre 2005, esattamente dieci anni fa. Meno di un anno dopo, il 5 settembre 2006, il Comitato “Amici di Franco Scoglio” avanzò per la prima volta la proposta di intitolare lo stadio San Filippo al compianto professore, corredata da duemila firme. Trascorse ancora un altro anno, era l’8 agosto 2007, quando il Consiglio comunale, all’unanimità dei 37 presenti approvò un atto di indirizzo col quale si chiedeva di condividere la richiesta fatta dal comitato e di procedere agli atti necessari. Oltre all’intitolazione dello stadio, la proposta prevedeva anche l’intitolazione della curva nord a Tonino Currò, il giovane tifoso messinese morto a seguito degli incidenti di Messina-Catania del 2001, e quella della tribuna stampa a Piero Zagami, decano dei giornalisti sportivi messinesi.

Se n’è parlato nel corso di una seduta dell’VIII commissione consiliare, alla quale era presente il rappresentante del comitato, Niki Patti, mentre erano assenti il sindaco Accorinti, l’assessore Pino e il segretario Le Donne, pur invitati.

“La legge – ha ricordato Patti – dice che devono passare dieci anni ma che è facoltà del Ministero degli Interni, rappresentato dal prefetto, fare una deroga. I prefetti che si sono succeduti a Messina, da noi contattati, si sono sempre detti favorevoli a portare a compimento questa iniziativa. Ed infatti altrove stadi come il Granillo di Reggio Calabria, il Massimino di Catania e il Manuzzi di Cesena sono stati intitolati in pochissimo tempo. Per non parlare di altri esempi a noi molto vicini: lo stadio di Milazzo è diventato il Salmeri in sette mesi e quello di Cosenza il Marulla addirittura in soli due mesi. In ogni caso, adesso cade anche questo alibi”.

A luglio del 2008, il Messina non si iscrisse al campionato di serie B e si dovette aspettare il 2013 per il ritorno tra i professionisti. “Sono stati anni bui – ha ripreso Patti -. La squadra e lo stadio erano rappresentati da personaggi non condivisi dalla città e non ci sembrava opportuno procedere in quei momenti all’intitolazione, anche perché quando sarà vorremmo organizzare un quadrangolare con le squadre alle quali Scoglio è rimasto maggiormente legato: la Gioiese, dove ha mosso i primi passi da allenatore, il Messina, il Genoa e la nazionale della Tunisia. L’iter è ripreso il 13 gennaio 2015, quando il consigliere Nino Interdonato, in qualità di componente della commissione toponomastica, ha scritto al presidente della commissione, il segretario Antonio Le Donne, ripercorrendo tutto l’iter. La commissione avrebbe dovuto esprimere parere favorevole ma non ha mai affrontato la questione. Da oltre un anno ho chiesto un appuntamento a Le Donne ma non mi è stato concesso. Ho avuto, invece, occasione di parlarne con il sindaco, che ha condiviso l’idea ma comunque non c’è stato alcun seguito”.

Patti spiega anche i motivi per i quali lo stadio andrebbe intitolato a Scoglio invece che ad altri personaggi illustri del calcio messinese, come il presidente Emanuele Aliotta o lo storico massaggiatore Ciccio Currò. E, a dirla tutta, in questi dieci anni, in città non c’è mai stato un consenso unanime su un’unica figura: “Scoglio è stato un personaggio di rilevanza nazionale, avendo allenato tante squadre in serie A, ed anche internazionale, per aver guidato le nazionali di Tunisia e Libia. Auspico che ad Aliotta e a Ciccio Currò vengano intitolati altri settori dello stadio”.

L’intitolazione a Scoglio è stata caldeggiata anche dai consiglieri Rizzo, Trischitta, Mondello, Santalco, Vaccarino e David, che hanno chiesto al presidente di commissione, Piero Adamo, di scrivere al sindaco per chiedere di occuparsi subito della questione.

“Ho chiesto a Le Donne di convocare la commissione toponomastica a tale scopo – ha concluso il consigliere Nino Interdonato – ma il segretario non ha mai preso in considerazione l’ipotesi di vagliare la proposta. Non ho ancora notizie ed anche oggi non è presente nessun rappresentante dell’amministrazione comunale. Mi sembra strano perché quando è capitato di parlarne nei corridoi di palazzo Zanca hanno sempre mostrato disponibilità”. Le Donne, Accorinti e Pino sono stati invitati nuovamente alla seduta di giovedì prossimo.

(Marco Ipsale)