Teatro: salta il progetto "Primavera", da Palermo arrivano raffiche di gelo

Teatro: salta il progetto “Primavera”, da Palermo arrivano raffiche di gelo

Rosaria Brancato

Teatro: salta il progetto “Primavera”, da Palermo arrivano raffiche di gelo

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martedì 11 Marzo 2014 - 15:34

Secondo il progetto Primavera dei Teatri il primo concerto sinfonico al Vittorio Emanuele era previsto il 21 marzo, la prossima settimana. Ma da Palermo continuano a non arrivare notizie sui vari fronti, primo fra tutti quello relativo ai 250 mila euro che l'assessore Stancheris si era impegnata a stanziare per garantire l'allestimento della mini-stagione. In settimana il sindaco e il presidente Puglisi saranno in missione alla Regione.

Il primo concerto sinfonico, nell’ambito del Progetto Primavera dei Teatri (vedi articolo allegato), era previsto per il 21 marzo, primo giorno di primavera appunto, ovvero venerdì della prossima settimana. Ma sul Vittorio Emanuele è ancora inverno. Il sole è lontanissimo e da Palermo non si muove foglia che possa far sperare. Il primo concerto sinfonico previsto dalla mini-stagione, concordata a gennaio con l’assessore regionale Michela Stancheris, che aveva garantito 250 mila euro proprio per il progetto, era stato fissato per venerdì 21 marzo, come si legge dal calendario che il presidente dell’Ente Maurizio Puglisi ha trasmesso all’assessore comunale Tonino Perna che a sua volta lo ha inviato alla Regione il 25 febbraio, n.protocollo 50239. Per la serata inaugurale di una mini-stagione allestita tra mille difficoltà e incertezze, puntando sui 250 mila euro della Regione e su 90 mila dell’Ente, era stato scelto questo programma: Ottorino Respighi, Trittico Botticelliano- La primavera, L’adorazione dei magi, La nascita di Venere. Sergej Prokof’ev- Pierino e il lupo, fiaba musicale. Direttore il maestro Antonino Fogliani.

La sezione musica avrebbe dovuto concludersi il 10 maggio con “Il Circo”, mentre la sezione di prosa, con un primo appuntamento il 29 marzo, con Otello, si sarebbe dovuta concludere a fine maggio.

Appare chiaro che la Primavera al Teatro non arriverà. E probabilmente non solo non arriverà il 21 marzo, ma per molto tempo ancora. Da Palermo arrivano raffiche di gelo che lasciano presagire il perdurare di una situazione di agonia, se non addirittura il volerne accelerare la “dipartita” definitiva. Dal 25 febbraio, quando l’assessore Perna ha trasmesso il programma, così come richiesto dall’assessore Stancheris, non ci sono state risposte su nessun fronte, soprattutto su quello economico. Senza ossigeno è impossibile anche solo iniziarla la stagione e del resto quelle somme erano state annunciate proprio per consentire l’allestimento del progetto. Inutili gli appelli del presidente della Commissione consiliare Piero Adamo alla deputazione regionale per riuscire ad ottenere quanto promesso.

Il caso Messina rientra in una situazione dei teatri regionali a dir poco drammatica, ma l’Ente dello Stretto è aggrovigliato in una condizione che appare senza via d’uscita. I fondi destinati dalla Regione ai Teatri sono finiti tra le norme impugnate dal Commissario dello Stato, e adesso si attende il varo della Finanziaria Bis per cercare di recuperare almeno le briciole. Questo significa, qualora l’operazione riuscisse,che al Vittorio Emanuele andrebbero 4 milioni dei 5 milioni previsti. Somme che bastano a malapena a coprire le spese. In ogni caso, e siamo a marzo, la Finanziaria Bis non è ancora arrivata in Aula. Dei 250 mila euro promessi a gennaio dalla Stancheris ne abbiamo già parlato e, stando così le cose, non sono dietro la porta. Ma c’è di più. A fine dicembre il sindaco ha nominato i 3 componenti del Cda di sua competenza. A gennaio poi è andato in pensione il sovrintendente Paolo Magaudda. Ancora oggi, nonostante siano trascorsi sette mesi dalla nomina del Presidente Puglisi e dall’avvio delle procedure per il Cda, tre mesi dalla nomina dei componenti di nomina del sindaco e del commissario della provincia, due mesi dal pensionamento del sovrintendente, non si è mossa foglia.

Vaghe le intenzioni di Crocetta. O meglio, in realtà,sono abbastanza chiare,dal momento che mantenere un Ente sotto il controllo dei commissari ad acta, la dice lunga sulle volontà del governo. Fare in modo che non arrivi alcun tipo di ossigeno all’Ente equivale anche a lasciare che muoia di morte naturale. Mentre per quel che riguarda il sovrintendente pare sia in pole position l’architetto Antonello Longo, per quel che riguarda invece il componente del Cda di competenza della Regione, non ci sono ufficialità. Crocetta ieri avrebbe rassicurato Accorinti che è ormai questione di giorni, ma il Cda deve passare dal vaglio della Commissione Affari Istituzionali ed i nomi non sono neanche all’ordine del giorno della prossima seduta. Senza Cda, senza sovrintendente, senza direttori artistici,senza soldi, il Presidente è materialmente impossibilitato a fare qualunque cosa, figuriamoci a programmare una stagione o un pezzettino di stagione.

Stamane il presidente del Teatro Maurizio Puglisi, il regista, attore e sceneggiatore Ninni Bruschetta hanno incontrato Accorinti per cercare di dare un’accelerazione ad una vicenda ormai kafkiana. In settimana è probabile che ci sarà una missione a Palermo per sollecitare almeno la ratifica delle nomine nel Cda.

Un anno fa, quando ci fu l’ormai nota protesta degli orchestrali in occasione del Rigoletto, pensavamo di stare assistendo al periodo più buio per il Teatro. Ci sbagliavamo, perché il peggio doveva ancora venire.

E le parole tante volte pronunciate dal presidente Crocetta, anche al Vittorio Emanuele, nelle diverse campagne elettorali ed in questi due anni,a riascoltarle adesso hanno il sapore amarissimo di una beffa.

Rosaria Brancato

4 commenti

  1. Quattro milioni bastano appena a coprire le spese? Ma di quale teatro stiamo parlando? Per quello che ha prodotto questo teatro nei suoi momenti “migliori”…… sarebbe il caso di “privatizzarlo”. Piuttosto, qualcuno sa dirmi quando scade la seconda rata della tares?

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  2. e i sindacati non dicono niente? strano …… molto strano. E gli orchestrali invece che dicono ? perchè non alzano le barricate contro i responsabili? Il direttore Fogliani che dice? non può dire niente. Nessuno può dire niente perchè il vero ed unico responsabile di questa situazione è mamma regione. Il Presidente dovrebbe dimettersi anche se solo per protesta ma non lo farà mai perche la poltrona è molto comoda.

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  3. L’uomo sta completando quanto lasciato incompiuto da terremoto.

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  4. Finiamola con questa stucchevole e ricola commedia!!!!!
    Si chiuda il teatro e lo si trasformi in un ritrovo.
    Almeno frutterebbe qualche euro.
    George

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