Il Comitato 10 febbraio ricorda i martiri delle foibe

Il Comitato 10 febbraio ricorda i martiri delle foibe

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lunedì 11 Febbraio 2013 - 08:51

Nel corso della manifestazione è stata deposta una corona di alloro ai piedi della “Stele Votiva Crocifera” (IX secolo d.C.) da parte dei rappresentanti del Comitato 10 febbraio, seguita da un minuto di silenzio e da varie letture. Evento anche a Giardini Naxos

Si è svolta la consueta commemorazione dei “Martiri delle Foibe ed Esuli di Istria, Fiume e Dalmazia”, presso l’omonima Piazza, all’incrocio tra le vie Pola, Istria e Concerie.

Hanno preso parte alla cerimonia Ufficiali della Capitaneria di Porto di Messina e della Questura di Messina, nonché numerosi residenti a Messina nati nei territori ceduti alla ex Jugoslavia a seguito del Trattato di Pace del 10 febbraio 1947.

Nel corso della manifestazione è stata deposta una corona di alloro ai piedi della “Stele Votiva Crocifera” (IX Secolo d.C.) da parte dei rappresentanti del Comitato 10 febbraio, seguita da un minuto di silenzio e da varie letture (la testimonianza di Graziano Udovisi, superstite infoibato, ed il testo della legge n. 92 del 30 marzo 2004, con la quale sono state ufficialmente riconosciute le vittime delle foibe carsiche ed è stata istituita la “Giornata del Ricordo” per commemorarle).

“Di fatto – scrive il comitato 10 febbraio – sentiamo spesso parlare di stermini e la nostra mente pensa immediatamente all’Olocausto, e corriamo il rischio di dimenticare, oltre alle stragi carsiche, anche il “Rastrellamento del Velodromo d’inverno”, che è stato il più imponente arresto di massa nei confronti di ebrei su suolo francese durante la seconda guerra mondiale. Riteniamo doveroso, da parte nostra, commemorare ogni singolo evento che ha segnato la storia dell’uomo, e quindi anche quegli eventi spiacevoli, come le vittime delle foibe, appunto, di cui si sente parlare veramente poco”.

Manifestazione simile anche a Giardini Naxos dove, dalla piazzetta antistante al porto, è partita una fiaccolata. Il corteo, che si è chiuso in piazza San Pancrazio, è terminato con un discorso conclusivo sulle tristi vicende dei martiri italiani uccisi dagli slavi di Tito.

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