Badiazza e Parco Magnolia, obiettivo ripresa dei lavori per due preziose aree cittadine

Badiazza e Parco Magnolia, obiettivo ripresa dei lavori per due preziose aree cittadine

Marco Ipsale

Badiazza e Parco Magnolia, obiettivo ripresa dei lavori per due preziose aree cittadine

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martedì 29 Aprile 2014 - 15:27

Entrambe le opere sono affidate all’impresa Sidoti Srl di Montagnareale, ma sono bloccate. Per la riqualificazione del torrente Badiazza e delle aree adiacenti accordo in dirittura d’arrivo, mentre per il Parco della Magnolia, a Giostra, la Soprintendenza ha chiesto una variazione del progetto a tutela dell’albero storico e dei resti secolari

La chiesa-fortezza della Badiazza e l’albero secolare della Magnolia. Due patrimoni della città, poco distanti l’uno dall’altro, per anni immersi nel degrado. Per raggiungere la Badiazza, infatti, è ancora necessario percorrere una strada in terra battuta accanto all’omonimo torrente la cui messa in sicurezza è stata solo avviata ma mai conclusa. La Magnolia, invece, è stata per lungo tempo circondata dalle baracche “ex Volàno”, prima che le ruspe entrassero in azione a liberare l’area. Lì, tra il viale Giostra e via Palermo, è previsto un parco urbano, prezioso simbolo di rinascita di un’area troppo spesso abbandonata all’incuria.

Entrambi i lavori, affidati all’impresa Sidoti Srl di Montagnareale, sono iniziati ma hanno subìto una serie di interruzioni. Per la riqualificazione ambientale del torrente Badiazza, in particolare, il più era stato fatto, prima che, per l’ennesima volta, arrivasse uno stop. La storia l’abbiamo raccontata più volte (vedi ultimo correlato), ora sembra che, finalmente, ci sia l’ok alla transazione auspicata dal dirigente del dipartimento comunale all’Urbanistica, Antonio Amato. Ce lo conferma anche l’ing. Anna Sidoti, della ditta che si sta occupando delle opere. “L’iter è stato abbastanza lungo ma ormai siamo alle ultime battute. Credo che l’accordo si chiuderà nell’arco dei prossimi 15 o 20 giorni. Il nostro interesse principale è quello di concludere i lavori prima possibile e abbandonare definitivamente il cantiere. Purtroppo si tratta di una storia particolare perché il progetto iniziale prevedeva la demolizione di tutte le baracche, ma poi è cambiato in corso d’opera e abbiamo dovuto tenerne conto conciliando le cose. Siamo arrivati ad ottobre del 2008 e già l’11 dicembre di quell’anno si verificò una prima emergenza idrogeologica, da noi ‘tamponata’. Siamo intervenuti anche di notte per sistemare tutto ed evitare così un potenziale disastro simile a quello che si è verificato poi a Giampilieri. In seguito a quel tragico evento, c’è stata una nuova variante ed altri contrasti tra il Comune e il Genio Civile. Le previsioni progettuali sono state stravolte ma adesso sono stati finalmente definiti tutti gli aspetti”.

Quando potranno, dunque, riprendere i lavori e quanto tempo ci vorrà per portarli a termine? “Penso che potremo ricominciare in breve tempo – risponde l’ing. Sidoti, che è anche sindaco di Montagnareale -, ma non vogliamo azzardare previsioni. Si deve poi tenere conto che i lavori sono fermi da un bel po’ e quindi bisognerà fare una ricognizione di quant’è stato realizzato prima di procedere al completamento, compatibilmente con le risorse disponibili”.

Se, sul fronte Badiazza, sembra intravedersi la luce, non altrettanto può dirsi per un’altra area poco più a valle, la “ex Volàno”, dove verrà realizzato il nuovo parco della Magnolia. Anzi, qui la strada si complica. “Il progetto era stato approvato dalla Soprintendenza prima che i lavori venissero appaltati – spiega l’ing. Sidoti -, ma adesso hanno chiesto delle variazioni e bisognerà adeguarsi. I sopralluoghi sono stati conclusi e noi aspettiamo di conoscerne gli esiti. Stiamo cercando di andare avanti nelle aree disponibili ma tutto ruota intorno alla magnolia e lì siamo bloccati in attesa di un parere che ci vincola nella prosecuzione”.

Difficoltà ribadite anche dal commissario dell’Iacp, l’ing. Venerando Lo Conti: “L’impasse è legata ad un verbale che arriva dalla Soprintendenza, col quale si chiede alla direzione lavori ed al rup, l’arch. Cambria, di modificare alcuni aspetti sulla base di loro valutazioni. Già primi i lavori andavano a rilento, adesso ancora più del solito perché diventa necessario tener conto di queste prescrizioni. Riguardano, in particolare, il portale, la recinzione esterna e l’aiuola a contorno della magnolia. Il tutto dovrà anche passare dalla commissione tecnica. Spero di avere novità al più presto perché tengo particolarmente a questo progetto. Purtroppo subentrano sempre dei problemi, ci sono aspetti che sembrano semplici ma non lo sono”.

Con Lo Conti, in breve, anche il punto sui cantieri in corso per la costruzione di nuovi alloggi: “Il progetto più avanzato – conclude il commissario – è quello del parco di Camaro, che è in via di completamento. Stiamo terminando anche gli ultimi aspetti delle case lato monte di via Taormina. Procede bene anche il cantiere di villaggio Matteotti, all’Annunziata. I problemi più grandi riguardano invece la zona di Minissale alto. Il Comune dovrà valutare un’area alternativa in considerazione del fatto che in quel sito difficilmente si potrà costruire per la presenza di una faglia sottostante”.

(Marco Ipsale)

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