Le Rose di Atacama all'Istituto Marino

Le Rose di Atacama all’Istituto Marino

francesco musolino

Le Rose di Atacama all’Istituto Marino

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venerdì 09 Settembre 2011 - 11:16

ALL'ISTITUTO MARINO PER MESSINA ESTATE 2011 “LE ROSE DI ATACAMA” LAVORO TRATTO DALL'OMONIMO ROMANZO DI LUIS SEPÙLVEDA

Nell'ambito degli appuntamenti promossi dal Comune per “Messina Estate 2011”, all'Istituto Marino, il 9 settembre alle ore 21, per la rassegna "Il lago alle nove". Con ingresso a pagamento, verrà messo in scena “Le rose di Atacama”, lavoro tratto dall'omonimo romanzo di Luis Sepùlveda, con Mattia Mariani e Silvia Nati, per la regia di Renzo Sicco. Lo spettacolo narra il coraggio e la dignità di uomini e donne comuni, la poesia che risiede talvolta nelle scelte di vita più semplici, la straordinarietà della vita stessa. Le rose di Atacama è organizzato in forma di rondò ed i personaggi e le loro storie vibrano intorno a quella straordinaria e altrove improbabile fioritura, nel pieno del deserto di Atacama per un giorno all’anno, delle cosiddette rose che illuminano l’arida distesa con il loro intenso colore rosso. Le rose che spuntano dalla sabbia nell’universo infuocato del deserto di Atacama per appassire dopo poche ore, ci ricordano che spesso la vita non è che una stoica forma di resistenza… e anche narrare è resistere. Le rose di Atacama si fanno così metafora della bellezza e luminosità possibili anche in condizioni estreme. Lo scrittore cileno ha conquistato Renzo Sicco sin dalla pubblicazione del primo romanzo tradotto in lingua italiana "Il vecchio che leggeva romanzi d'amore". Il regista torinese, che ha stabilito un rapporto profondo con il Sud America, con la ricchezza morale della sua gente, con le sue "eccentricità", con le fantasie e le paure collettive, ha proposto a Sepùlveda una rilettura della recente storia cilena, partendo proprio dall'ultimo libro dell'autore "Le rose dì Atacama". Molti gli elementi che si dipanano intorno alla messa in scena: la vicenda della dittatura cilena, Salvador Allende, la sua personalità ed integrità morale, il coraggio e la dignità di uomini e donne comuni, Victor Jara, cantore di amori e di lotte, la poesia che risiede talvolta nelle scelte di vita più semplici, la straordinarietà della vita stessa. Sono storie, vicende di uomini e donne dense di una palpabile umanità che offrono al pubblico la possibilità di riappropriarsi di un ascolto impossibile in un tempo distratto da troppi segnali, e che torna a sentire il ritmo del proprio respiro, del proprio cuore e il silenzio diviene un'entità palpabile, elemento che consente non solo l'ascolto, ma, paradossalmente, la percezione dello spazio e del tempo; e la regia di Sicco ci avvicina così alla poetica dell'autore.

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