"Totò e Vicé" vivono di frammenti di sogni

“Totò e Vicé” vivono di frammenti di sogni

“Totò e Vicé” vivono di frammenti di sogni

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mercoledì 03 Aprile 2013 - 08:05

Vetrano e Randisi tornano alla Laudamo. I due poetici personaggi creati da Franco Scaldati saranno in scena dal 5 al 7 aprile per il cartellone "Paradosso sull'Autore"

La struggente vena poetica della prosa di un grande autore come Franco Scaldati unita con l’altrettanto poetica interpretazione di due attori-registi, sempre interessanti e mai banali, come Enzo Vetrano e Stefano Randisi. Uniti per la rappresentazione di una Sicilia surreale, ricca di umanità e di sentimenti veri nella rappresentazione di “Totò e Vicé”, in scena nella Sala Laudamo dal 5 al 7 aprile per il cartellone “Paradosso sull’Autore”. Disegno luci del compianto Maurizio Viani, costumi di Mela Dell’Erba.

«Totò e Vicè – come è stato scritto – sono due barboni, due individui residuali, forse due morti che ritornano in un mondo non attrezzato ad accogliere chi non accetta di stare in grigi ranghi. Si incontrano su una panchina circondata da lumini di cimitero, tra luci di lunari pallori, riscaldandosi, di tanto in tanto, al fuoco del ricordo o della possibilità svanita. Il testo, scritto da Franco Scaldati nel suo dialetto palermitano barocco e roccioso, è stato riadattato a portato a una maggiore comprensibilità dai due interpreti. Lo spettacolo è cresciuto a poco a poco: da un frammento, inserito in un omaggio a Leo de Berardinis, è diventato un pezzo di un altro lavoro, “Fantasmi”, per poi assumere vita autonoma».

Enzo Vetrano e Stefano Randisi hanno all’attivo una trentennale collaborazione sul palcoscenico, nella scrittura e nella guida degli attori. La complementarietà, la dialettica, il confronto, sono la forma che hanno scelto per esprimere la loro poetica, che vive quindi in una doppia identità, sovrapponibile e contraria.

In questa direzione hanno creato diversi spettacoli con due personaggi in scena che sono uno lo specchio dell’altro: diversi anni fa sono stati Uno e Due in “Diablogues” e poi Milton e Camoens in “Beethoven nei campi di barbabietole”, due testi di Roland Dubillard, e prima ancora erano stati Calvato e Capillato, in una loro riscrittura del “De Rerum Natura”.

Da qualche tempo si sono incontrati con Totò e Vicé, poetici clochard nati dalla fantasia di Franco Scaldati, poeta, attore e drammaturgo palermitano, e nelle loro parole, nei loro gesti, nei loro pensieri, nei loro giochi si sono subito ritrovati, traducendo e reinterpretando i loro dialoghi fantastici e le loro domande surreali.

Totò e Vicé sono legati da un’amicizia reciproca assoluta e vivono di frammenti di sogni che li fanno stare in bilico tra la natura e il cielo, in un tempo imprendibile tra passato e futuro, con la necessità di essere in due, per essere.

Vetrano e Randisi, inoltre, hanno interpretato e diretto molti testi di Luigi Pirandello, ottenendo anche importanti premi. Per il Teatro di Messina hanno curato la regia della produzione “Trovarsi” di Luigi Pirandello con Mascia Musy, attualmente in tournée in tutta Italia.

Gli spettacoli si svolgeranno il 5 e 6 aprile, alle ore 21.00; il 7 aprile, alle ore 17,30. Prezzi: posto unico 10 euro, ridotto 6 euro.

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