Ex Feluca destinati alle partecipate, ma c'è fermento. Per gli ex Lsu manca 1 milione

Ex Feluca destinati alle partecipate, ma c’è fermento. Per gli ex Lsu manca 1 milione

Francesca Stornante

Ex Feluca destinati alle partecipate, ma c’è fermento. Per gli ex Lsu manca 1 milione

Tag:

giovedì 09 Ottobre 2014 - 00:15

Potrebbe chiudersi oggi la partita che porterà gli ex Feluca di nuovo a lavoro. Si sta valutando una loro sistemazione nelle società partecipate del Comune (Atm, Messinambiente, Amam) ma ci sono ancora dettagli da definire. Intanto spunta uno squilibrio da 1,7 milioni perchè la Regione ha tagliato i fondi ex Lsu e al Comune arriva 1 milione di euro in meno.

Mobilità tra le partecipate. Non è ancora ufficiale, ma probabilmente già entro oggi sarà firmato il provvedimento che garantirà il rientro a lavoro dei 17 ex lavoratori Feluca. L’amministrazione Accorinti ha ormai deciso di percorrere questa strada offerta dalla legge di stabilità 2014 che proprio alla mobilità tra le società partecipate o controllate dalle Pubbliche Amministrazioni dedica una corposa parte che va dai commi 563 a 569. In pratica la legge dice che dal 1° gennaio scorso, le società controllate direttamente o indirettamente dalle PA io dai loro enti strumentali possono accordarsi tra di loro per realizzare, anche senza il consenso del lavoratore, processi di mobilità di personale in relazione ai propri fabbisogni. Dunque sarà questa la soluzione per gli ex Feluca che fino a qualche anno fa gestivano i servizi informatici del Comune.

Per il segretario generale Antonio Le Donne giornate di super lavoro, dopo le rassicurazioni date ai lavoratori durante l’accesa protesta di martedì pomeriggio. Il segretario/direttore conta di chiudere la partita oggi stesso, lo stesso naturalmente sperano i 17 che non ce la fanno più ad attendere senza lavoro e senza soldi.

Se in un primo momento però sembrava che la destinazione dei Feluca fosse l’Amam, notoriamente alle prese con drammatiche carenze di personale, salta fuori che questo processo di mobilità toccherà anche le altre partecipate di Palazzo Zanca. Non è ancora chiaro in che termini ciò accadrà, non è ancora stato stabilito per esempio quanti e quali lavoratori saranno assorbiti da una società piuttosto che da un’altra. Il segretario Le Donne ha interpellato i manager di Atm e Messinambiente per capire quali potrebbero essere le esigenze delle due più grosse aziende comunali che gestiscono servizi essenziali e fondamentali per la cittadinanza. Ieri faccia a faccia con il direttore dell’Atm Giovanni Foti, anche se non c’è ancora il numero preciso di chi transiterà in Atm. Un po’ più perplesso invece il commissario di Messinambiente Alessio Ciacci, che però finora non ha avuto modo di approfondire con Le Donne tutta la vicenda. Di certo c’è che pensare di portare nuovo personale a Messinambiente è una scelta che si pone in contrasto con quanto dichiarato proprio da Ciacci fin dal primo giorno sulle note eccedenze di personale nella società che si occupa di rifiuti. Ciacci ha sempre evidenziato l’assurdità di una società che spende oltre la metà delle sue risorse in costo del personale e teoricamente oggi non si potrebbe accollare neanche mezzo lavoratore in più. Ovviamente fuori progettazione l’Ato3, che è una partecipata ma che sta già vivendo lo stesso problema di mobilità dei dipendenti.

Dunque in ballo ci sono Amam, Atm e Messinambiente. La prima con i conti a posto, le altre due con cronici problemi da risolvere. Bisognerà capire in che modo si supereranno questi scogli, la scelta di proseguire in questa direzione ha già creato qualche mal di pancia nei corridoi di Palazzo Zanca, soprattutto per il dirigente alle Partecipate Riccardo Pagano che nei giorni scorsi si era opposto ad apporre la sua a firma alla delibera che sblocca l’iter dei Feluca e restituisce un po’ di speranza a questi 17 lavoratori che anche nelle partecipate si dovranno occupare di servizi informatici. Fermo restando che questi sono progetti che guardano avanti e messi in piedi in virtù della famosa Multiservizi che il segretario Le Donne spera di costruire nel più breve tempo possibile. Da settimane è pronta la delibera per l’istituzione della commissione di lavoro che si occuperà di gettare le basi di questa grandissima società in cui confluiranno tutti i lavoratori delle partecipate e i servizi di cui fino ad oggi si sono occupati.

Dopo gli ex Cea dunque anche per gli ex Feluca la soluzione potrebbe essere dietro l’angolo. Parlando di ex Cea, che da una settimana sono stati assunti all’Aman con contratto a tempo determinato fino a dicembre, si apre però un tema ancora attualissimo a Palazzo Zanca: la mancanza di copertura economica per garantire gli ex Lsu, cioè i lavoratori socialmente utili. I Cea facevano parte di questo bacino e nonostante tutto hanno trovato l’appiglio, nessuno degli altri rischia naturalmente il posto di lavoro, ma c’è un buco finanziario da colmare. La Regione, con la legge n. 5 del 28 gennaio 2014, ha stabilito che per il 2014 sono state abrogate le norme in favore dei lavoratori socialmente utili, ma che è stato istituito un Fondo straordinario per coprire quegli squilibri finanziari che la sottrazione di quelle risorse provocherà nei bilanci delle Pubbliche amministrazioni, il tutto però tenendo conto della dotazione complessiva del fondo e del contributo già concesso per ogni singolo lavoratore alla data del 31 dicembre 2013. Con la successiva Legge Regionale n.13 dell’11 giugno 2014 è stato poi aggiunto che in attesa di definire tutti i passaggi per accedere al fondo, la Regione garantisce il 40% delle somme dovute l’anno precedente, in modo da non lasciare totalmente scoperti i Comuni. Per Messina lo squilibrio ammonta a 1.789.129 euro, come hanno certificato gli uffici di Palazzo Zanca e da Palermo arriverà un milione di euro in meno per coprire questa larga fetta di lavoratori. La patata bollente arriverà presto in Consiglio comunale, perché toccherà all’aula prendere atto di questo squilibrio da 1,7 milioni e della procedura di riequilibrio finanziario attraverso l’acconto del 40%. In qualche modo però le somme mancanti si dovranno poi recuperare. E’ sereno e fiducioso l’assessore al Bilancio Guido Signorino che ha garantito che anche queste voci saranno inserite nel bilancio di previsione 2014 che a giorni sarà consegnato al Consiglio comunale. “Stiamo facendo tutti i conteggi per garantire servizi e personale, è un lavoro di grande rigore ma crediamo che possano esserci tutte le condizioni per procedere senza problemi, anche alla luce dei nostri progetti di stabilizzazione dei precari che ci aiuteranno a sbloccare quelle che oggi sono ancora delle problematiche”.

In I Commissione Bilancio però questa delibera di riconoscimento dello squilibrio finanziario ha già messo sull’attenti molti consiglieri. Proprio alla luce di questo provvedimento, adesso in tanti vogliono analizzare più concretamente come si è articolata la procedura degli ex Cea, anche loro ex Lsu.

Francesca Stornante

8 commenti

  1. Ma la parola licenziamento non viene mai pronunciata nel pubblico?
    Tutti da ricollocare, utili, inutili, bravi, pessimi, tutti senza se e senza ma.
    Mai visto nel privato tanto garantismo.
    Adesso vedremo quanto pesa il parere di Ciacci nella gestione di Messina Ambiente, una società nella quale bisognerebbe licenziare più che assumere ancora.

    Salvatore

    0
    0
  2. Ma la parola licenziamento non viene mai pronunciata nel pubblico?
    Tutti da ricollocare, utili, inutili, bravi, pessimi, tutti senza se e senza ma.
    Mai visto nel privato tanto garantismo.
    Adesso vedremo quanto pesa il parere di Ciacci nella gestione di Messina Ambiente, una società nella quale bisognerebbe licenziare più che assumere ancora.

    Salvatore

    0
    0
  3. Meglio continuare a uscire soldi per assumere personale – votante -, che spenderli per riparare strade – ahimè, le strade non votano.

    Ciò di cui non si rendono conto è che, prima o poi, i soldi degli altri (i tassati) finiranno: e a quel punto sì che succederà un cas…

    0
    0
  4. Meglio continuare a uscire soldi per assumere personale – votante -, che spenderli per riparare strade – ahimè, le strade non votano.

    Ciò di cui non si rendono conto è che, prima o poi, i soldi degli altri (i tassati) finiranno: e a quel punto sì che succederà un cas…

    0
    0
  5. Cara Francesca STORNANTE commentare dalla capitale economica,parlo di Milano,è più impegnativo,subentra la curiosità di sapere come si comporta quel grande Comune rispetto ai tributi.Prima di partire ho versato “diligentemente” la mia TASI con l’aliquota del 3,3 per mille senza avere la possibilità di godere delle detrazioni,la mia rendita catastale supera i €300,stessa sorte per mio figlio in quanto PISAPIA ha legato le detrazioni alla rendita catastale ma anche al reddito fissandolo a €21.000,per fortuna mio figlio lo supera.Come ho scritto in altri commenti tutti i Comuni si sono attestati dal 2,5 al 3,3 per mille,costretti dai drastici tagli ai trasferimenti di Stato e Regione.Sull’oggetto del tuo articolo voglio ricordare senza commentarli i rilievi legati alle PARTECIPATE fatti al CONSUNTIVO 2013 dal presidente dei Revisori Dario ZACCONE. “Inadempienze emerse tra cui,-la mancata individuazione degli obiettivi gestionali in riferimento a precisi standard qualitativi e quantitativi;-la mancata adozione della delibera ricognitiva;-la mancata considerazione della permanenza dei presupposti di legge per il mantenimento delle partecipazioni in riferimento alla convenienza economica delle stesse;-la mancata verifica in ordine alla efficacia, efficienza ed economicità delle gestioni esterne e la mancata verifica sulla qualità dei servizi erogati dagli organismi esterni;-l’omessa valutazione degli effetti prodotti dai risultati di gestione degli organismi esterni sul bilancio dell’ente e l’assenza di forme di consolidamento dei conti.Cosa pensano i Consiglieri Comunali di questi pesanti rilievi?

    0
    0
  6. Cara Francesca STORNANTE commentare dalla capitale economica,parlo di Milano,è più impegnativo,subentra la curiosità di sapere come si comporta quel grande Comune rispetto ai tributi.Prima di partire ho versato “diligentemente” la mia TASI con l’aliquota del 3,3 per mille senza avere la possibilità di godere delle detrazioni,la mia rendita catastale supera i €300,stessa sorte per mio figlio in quanto PISAPIA ha legato le detrazioni alla rendita catastale ma anche al reddito fissandolo a €21.000,per fortuna mio figlio lo supera.Come ho scritto in altri commenti tutti i Comuni si sono attestati dal 2,5 al 3,3 per mille,costretti dai drastici tagli ai trasferimenti di Stato e Regione.Sull’oggetto del tuo articolo voglio ricordare senza commentarli i rilievi legati alle PARTECIPATE fatti al CONSUNTIVO 2013 dal presidente dei Revisori Dario ZACCONE. “Inadempienze emerse tra cui,-la mancata individuazione degli obiettivi gestionali in riferimento a precisi standard qualitativi e quantitativi;-la mancata adozione della delibera ricognitiva;-la mancata considerazione della permanenza dei presupposti di legge per il mantenimento delle partecipazioni in riferimento alla convenienza economica delle stesse;-la mancata verifica in ordine alla efficacia, efficienza ed economicità delle gestioni esterne e la mancata verifica sulla qualità dei servizi erogati dagli organismi esterni;-l’omessa valutazione degli effetti prodotti dai risultati di gestione degli organismi esterni sul bilancio dell’ente e l’assenza di forme di consolidamento dei conti.Cosa pensano i Consiglieri Comunali di questi pesanti rilievi?

    0
    0
  7. Ma questi lsu hanno fatto un concorso per diventare tali? Io come tanti altri all’epoca ne avevamo sentito parlare e volevamo partecipare ma certi impiegati o certi uffici di collocamento rifiutavano di accettare la domandina con tante scuse del tipo non è il giorno giusto, non ha i requisiti,è un lavoretto da poco e si perde il punteggio della disoccupazione. Insomma poi alla fine abbiamo capito che potevamo insistere di più o fare recapitare la domandina in qualche modo legale e l’avremmo sicuramente spuntata. Il collocamento opponeva una moderata resistenza perchè altrimenti molti amici loro non avrebbero trovato posto in fondo la graduatoria. Si chiamava infatti ufficio del lavoro e della massima occupazione ma solo se avevi un’aggancio; per tutti gli altri invece si poteva definire ufficio del lavoro e della minima occupazione…

    0
    0
  8. Ma questi lsu hanno fatto un concorso per diventare tali? Io come tanti altri all’epoca ne avevamo sentito parlare e volevamo partecipare ma certi impiegati o certi uffici di collocamento rifiutavano di accettare la domandina con tante scuse del tipo non è il giorno giusto, non ha i requisiti,è un lavoretto da poco e si perde il punteggio della disoccupazione. Insomma poi alla fine abbiamo capito che potevamo insistere di più o fare recapitare la domandina in qualche modo legale e l’avremmo sicuramente spuntata. Il collocamento opponeva una moderata resistenza perchè altrimenti molti amici loro non avrebbero trovato posto in fondo la graduatoria. Si chiamava infatti ufficio del lavoro e della massima occupazione ma solo se avevi un’aggancio; per tutti gli altri invece si poteva definire ufficio del lavoro e della minima occupazione…

    0
    0

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007